ARTIFICIALI & Co |
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Grufoli Comincio
questo tutorial con una piccola prefazione, che
è che un ringraziamento ai tanti amici che con le loro idee e
spunti hanno reso possibile questa realizzazione. In
particolare a Tiziano Tozzi per l'idea degli slim fast, a luca
“gardaspinning” per il particolare movimento che riesce ad ottenere
con le sue alborelle, a Graziano Muratori per l'idea dell'amo doppio in
pancia, a Filippo Fuligni per le intuizioni e tecniche di pesca al
cavedano e a Claudio Gaspari alias cobra 59 per le attrezzature idonee
da usare. Detto
questo passiamo a spiegare la costruzione di questo particolare
artificiale e le situazioni ottimali per un suo uso ottimale e
performante in pesca. Sono
questi dei piccoli artificiali da 5 cm che si usano come dei piccoli
jerk. Difatti
grazie alla forma e alla paletta molto piccola e al particolare sistema
di piombatura e relativa leggerezza (armati pesano intorno a 1.5 g)
riescono ad avere un nuoto sia nel recupero ma sopratutto buoni scarti
laterali con cambiamenti di direzione e un'ottima lanciabilità con
l'utilizzo di moderni trecciati molto sottili in
particolare la forma è voluta per l'utilizzo dell'amo doppio in pancia
(che viene parzialmente nascosto dalla silouette) e singolo in coda. Entrambi
permettono sia una presa sicura e salda che un'estrema facilità
nell'atto della slamatura e conseguente liberazione del pescato in
acqua. Ed
ora le varie fasi di costruzione utilizzando in questo caso del legno di
Samba o anche di Ayous per la realizzazione. Si
ritaglia su una barretta di legno da 1 cm x 2cm la nostra sagoma come da
foto quindi
si accenna appena lo scasso per l'armatura. Questo ci servirà per non
indebolire troppo il legno nelle successive lavorazioni date le piccole
dimensioni.
effettueremo
le nostre smussature in questo modo e
cioè appena accennandole e dando una forma approssimativa sempre per
consentire un'agevole lavorazione successiva per il posizionamento
dell'armatura e relativa piombatura. Passiamo
quindi ad eseguire il taglio della paletta e ad approfondire lo scasso
per inserire piombo e armatura così come
si vede dalla foto il taglio della paletta non è eccessivamente
profondo ed è effettuato quasi in orizzontale rispetto all'asse
orizzontale per lasciare il giusto spazio per l'anellino di attacco di
testa senza indebolire troppo il legno. Questo
permette il vantaggio anche di effettuare una piccola piegatura della
paletta per la regolazione del nuoto o nel caso estremo di utilizzare al
posto del solito policarbonato anche del lamierino di alluminio che
permette vari riposizionamenti e alternative di nuoto oltre ad
incastrare perfettamente tra legno e paletta l'anellino di testa così nella
foto poi si nota la fresetta da minitrapano cilindrica che abitualmente
uso per allargare lo scasso di testa e coda e in questo caso anche di
pancia che mi permette un perfetto alloggiamento dell'armatura in questo
caso chiusa. Si
passa quindi alla preparazione dell'armatura passante e relativo
posizionamento all'interno del grezzo. Spendo
due parole su come faccio l'armatura anche se sul sito se ne è parlato
in molti casi e con molte varianti: innanzitutto
chiudo l'anellino di testa con due giri di inox dopo aver effettuato le
pieghe necessarie come da foto sopra poi una volta presa la misura
necessaria per il posizionamento dell'anello di pancia effettuo le
necessarie piegature come da foto. L'anellino
di pancia così eseguito permette l'inserimento molto ravvicinato
della piombatura e nello stesso tempo una maggiore resistenza
alla deformazione sotto stress da trazione oltre
ad un bloccaggio all'interno dello scasso con colla e stucco. Passo
quindi ad effettuare l'anellino di coda chiuso sempre come da foto. Per
bloccare l'armatura in sede uso questo tipo di colla (ma voi potete
usare qualsiasi adesivo che preferite)
Inoltre
cerco di riempire bene di adesivo i punti critici che sono la testa e la
coda, anche ripassando ad armatura inserita e prima della stuccatura
finale. Inseriamo quindi la nostra armatura e relativa zavorra in sede così
La
scelta dello stagno è dovuta a minor peso ma maggiore volume che mi
permette una distribuzione ottimale, per il nuoto che voglio ottenere,
lungo l'artificiale senza appesantirlo troppo. Ricordo
infatti che si parla di un minijerk galleggiante. Sempre
dalla foto si può norare la paletta appena sbozzata che serve per
tenere in posizione l'anellino di testa e permettere il centraggio e
l'incollaggio ottimale. Altra
vista con il posizionamento
paletta/anellino di testa dopo pochi minuti che la colla fa presa si esegue la stuccatura finale dello scasso e la finitura che ci porterà a completare l'artificiale. Questo il profilo laterale Questo
il profilo superiore. Per
ottenere un nuoto che ricercavo e cioè molto “jerkato” ho preferito
arrotondare molto il dorso ed assottigliare molto la pancia al fine di
avere una silouette con pochi punti squadrati. Difatti arrotondando meno
si ottiene un nuoto molto più stabile e regolare ma per i risultati che
volevo ottenere anche più scontato e meno irregolare. A
questo punto preferisco dare una buona mano di fondo con epossidica (ma
và bene egualmente anche della poliuretanica) per farla assorbire dal
legno ed avere una maggiore robustezza e resistensa dell'insieme. Una
volta asciutta si passa alla fase della verniciatura e quindi della
resinatura finale e al fissaggio della paletta. E passo quindi a spiegare come deve essere appunto la paletta (in questo caso eseguita con del pet) con un esempio fotografico in
pratica nella prima foto si può notare la dimensione che non supera
l'artificiale in larghezza (seconda foto) ma che allo stesso tempo si
incastra nello scasso scomparendo nel legno e non lasciando parti
esposte, inoltre la parte finale più larga può essere eseguita con
diverse varianti. Lasciando
una parte terminale squadrata come un trapezio
oppure lasciando due angolini sporgenti alla massima larghezza e
arrotondando la parte finale. Questo
ne determina un nuoto più o meno “frenetico”. In
entrambi i casi la regoletta è data dal diametro dell'anellino di
testa. La
lunghezza della porzione di paletta che sporge dal legno non deve essere
superiore al doppio del diametro dell'anellino di attacco e la larghezza
massima non deve essere superiore al doppio del diametro dell'anellino
di testa. Aumentando infatti le dimensioni si ha un movimento più
regolare ma meno gestibile con strappi tipo classico jerk e più da “minnow”,
diminuendone il diametro diventa più simile ad un classico jerk ma meno
ad un classico minnow. Ora
siamo pronti per l'utilizzo in pesca e a spendere due parole sul come
usarlo e dove. Come
anticipato all'inizio del tutorial è un minijerk e lo uso
preferibilmente a cavedani (e per il momento parlerò solo di questa
specifica pesca) alternando ai lati delle correnti piccole trattenute e
colpetti di cimino che lo fanno guizzare a dx e sinistra come un
pesciolino in fuga oppure con pause più lunghe e rilasci e poi con
colpetti di cimino che lo fanno somigliare ad un avanotto che bolla in
superficie vicino a riva. Ma
anche dove le correntine vengono interrotte o spezzate in prossimità di
erbai che sfiorano la superficie. Difatti
la scelta dell'amo doppio in pancia e nascosto nasce proprio
dall'esigenza di incagliare il meno possibile sulle alghe e il ridotto
peso, la galleggiabilità e la piccola paletta servono per farlo nuotare
appena sotto la superficie, a un massimo di 30/40 cm di profondità. Queste alcune catture effettuate in prossimità di erbai Queste
alcune catture effettuate in corrente e ai lati di essa con
questo per il momento è tutto. Ci rivediamo sul forum per eventuali chiarimenti un saluto a tutti per la pazienza portata a leggere , ciao e buona p...ermanenza sul sito!!!!! Emanuele Paolucci
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