ARTIFICIALI & Co

“Fai da Te” – Big baits

 Testo e foto di Filippo Fuligni alias Lippus (Sett./06)

 

Lippus BigBait #2

 

L'idea per questo artificiale mi è venuta durante la realizzazione, o meglio, il tentativo di realizzazione, di una swimbait, infatti dopo avere dato fondo a tutta la mia scorta di imprecazioni, nel realizzare lo snodo, mi sono detto: “Ma perchè non faccio uno sdodato normale, invece di rovinarmi il fegato con 'sti snodi multipli!!”. Detto fatto, appena finita la swimbait comincio a studiare questo artificiale.

 La mia idea era quella di avere uno snodato di dimensioni “serie”, che nuotasse appena sotto la superficie (al max 10cm sotto di essa),  che avesse un movimento sinuoso anche con recuperi lenti.

Dopo alcune ore di duro lavoro (si fa per dire) ci sono riuscito, ed ha nuotato bene fin da subito, tanto che al secondo lancio è rimasta in bocca ad un metroluccio :-((.

Visto l'apprezzamento avuto da Mr Esox ho deciso di realizzarne altre, vi spiego nel dettaglio la sua costruzione.

 

Materiali necessari:

       Listello di samba cm 2x2 lungo 13 cm

       Filo di acciaio da 1mm

       Filo di piombo da 2mm

       Policarbonato da 2mm

 

Premetto che sono un tipo molto “naif”, nel senso che mi piace andare molto a mano libera, quando faccio i miei artificiali, quindi non mi baso, se non ne sono costretto dalla mia incapacità, su disegni già fatti, quindi anche in questo caso sono andato a ruota libera...

Comincio prendendo il listello di samba da 2x2cm e ne taglio un pezzo di 13cm.

 Su di un lato disegno il contorno che dovrà assumere il minnow. Come vedete il disegno è semplice, infatti il ventre è piatto, in quasi tutti i miei minnow

Poi sul lato che sarà il ventre traccio, esattamente nel centro, una riga, che mi fa da guida per lo scasso ventrale che faccio immediatamente dopo con un seghetto.

A questo punto faccio il taglio per la paletta, a circa 2 cm dal muso, inclinato di circa 75°, poi mi armo di raspa e sgrosso il minnow, prima scontornando la sagoma da me disegnata, poi sgrosso l'altro lato.

Poi liscio il tutto con carta abrasiva.

Se si vogliono fare degli abbellimenti, tipo occhietti, branchie & c. questo è il momento di farle.

Come ho già detto io vado a mano libera, ma ci sono delle proporzioni che vanno rispettate, perché questo mi permette di sbizzarrirmi con l'esteriorità dell'artificiale, ma sono poi sicuro che rimanga sia bilanciato e si muova correttamente al primo colpo. Quindi misuro circa 5cm dalla coda e taglio, in modo da avere una coda di appunto cm 5. Perchè questa misura? Perchè rappresenta, secondo me, il miglior compromesso per il movimento che voglio avere, cioè sinuoso anche a basse velocità. Se faccio la coda più corta, questa si muoverà bene, ma con una frequenza più alta, se la faccio più lunga il movimento risulta più “impacciato”.

Sulla parte anteriore, sul ventre, faccio un segno a 4,5cm dal muso e un'altro a 5/7mm dal precedente, questo mi serve come riferimento, perché all'interno di questi 2 segni ci sarà l'anello ventrale.

A circa 2 cm dal muso ho già fatto faccio il taglio per la paletta, largo circa 2mm, fatto, come già detto, con un angolo molto alto di circa 75°, questo per aumentare il movimento ed avere un affondamento ridotto.

Faccio quindi l'armatura, non mi dilungo troppo sulla sua realizzazione, in quanto su questo sito troverete tutte le informazioni possibili, spiegate in modo sicuramente migliore di quanto farei io. L'unica cosa che dico è che occorre fare tutti gli occhielli chiusi, in quanto questa esca è destinata a pesci di “peso”!!.

Una volta inserita l'armatura nello scasso ventrale, taglio una striscia di piombo lunga 4cm, la piego in 2 e la inserisco tra la paletta e l'anello ventrale. Blocco il tutto con qualche goccia di attack, ed il grezzo è praticamente finito.

Non resta che stuccare lo scasso con stucco da marmisti e una volta indurito, lisciare con carta abrasiva.

Adesso è l'ora di un bel bagno nel turapori, nel mio caso si tratta di cementite.

Mentre il turapori asciuga, faccio la paletta divergente, la faccio di dimensioni leggermente maggiori del normale, praticamente un trapezio con la base maggiore di 3 cm, la base minore di 2 ed una altezza di 3.

Una volta che è asciugato il turapori, il mio consiglio è di fare la prova in acqua per vedere se ci sono dei difetti ed eventualmente correggerli. Altro consiglio è di procedere alla verniciatura prima del fissaggio della paletta, è molto più comodo e si evita di sporcare la paletta stessa. In genere do anche una prima mano di impermeabilizzante prima di fissarla. Questo perchè, prima la metto provvisoria, riprovo il movimento in acqua, e sposto la paletta fino a che non ottengo il movimento voluto, solo ora la blocco con 2 gocce di attack e la fisso definitivamente con colla epossidica bicomponente. Non resta ora che dare alcune mani successive di impermeabilizzante e la bigbait è terminata.

Questo è l’aspetto finale della bigbait, dopo la verniciatura ed impermeabilizzazione.

Questo metodo di costruzione e di bilanciamento può essere usato anche per realizzare degli artificiali che lavorano a profondità diversa, quindi lasciando invariate tutte le proporzioni, metodologie di piombatura, quello che varia è l’inclinazione e la forma della paletta. Questi sono degli esempi, di bigbait fatte nello stesso modo e nelle stesse dimensioni di quella costruita poco innanzi, ma con paletta fatta ed inclinata diversamente. La prima ha una azione simile ad un crank e va giù oltre 2 metri, mentre l’altra affonda fino a circa 1,5 metri.

 

Spero che l'idea di questa esca vi piaccia, e vi auguro buona p.........ermanenza sul sito!.

 

Filippo Fuligni

lippusAAA@inwind.it (togliere AAA)

 

PS: il #2 sta ad indicare che la bigbait usata come “fotomodella” per l'articolo, è la seconda fatta, in quanto la prima è quella che è rimasta in bocca al luccio !!

 

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