ARTIFICIALI & Co

 

 

 

 

 

 

Modifichiamo e costruiamo gli artificiali

 

Entrando in un negozio di pesca, specializzato nello spinning, rimango sempre stupito dall’enormità di artificiali esposti.

Il neo-pescatore a lancio, credo rimanga ancora più sconcertato del sottoscritto e sia notevolmente disorientato al momento di scegliere una qualsiasi esca, fidandosi spesso del consiglio, non sempre disinteressato, del negoziante.

 

Non era sicuramente così oltre 20 anni fa, agli inizi di chi vi scrive, quando i più forniti negozi di pesca dell’Emilia, avevano tre misure di rotanti per cavedani e trote, due o tre ondulantoni da luccio, alcuni rapala monopezzo argentati, alcuni strani plughi in resina e devons in piombo (poi successivamente estinti).

 

Se i negozi, oggi, sono così ricchi di esche, perché modificarle, una volta acquistate o peggio, costruirne di sana pianta altre nuove ?

 

Perché l’aumento della quantità di esche impiegate, ha fatto seguito al proliferarsi a dismisura dei lanciatori ma, purtroppo, è inversamente proporzionale alla quantità e qualità del pescato nelle ns. malconce acque pubbliche.

 

I poveri pesci rimasti, fin dalla loro più tenera età, hanno visto ruotare, ondulare, vibrare, galleggiare, spruzzare... ogni sorta di esca, arrivando a conoscere a memoria ogni singola esca !

L’enorme numero dei lanciatori, da riva, dalla barca, dal belly boat, dagli... idrovolanti, ha poi costretto, negli anni, i pesci a cambiare le proprie abitudini ed a rintanarsi nel più fitto della vegetazione acquatica o fra gli alberi caduti in acqua (esattamente com’è successo agli animali selvatici sulla terra ferma).

 

Quando anni fa, il sottoscritto ha iniziato la pesca al Black Bass, era sufficiente recarsi sul nuovo posto di pesca e dopo max un ora, si erano già individuate le postazioni migliori, proprio grazie ai B. stessi, che saltando fuori dall’acqua, o cacciando vistosamente la minutaglia... permettevano al lanciatore di andare, quasi, a colpo sicuro.

Oppure si camminava lentamente sulla riva, con i Polaroid, finch’è non si individuava il grosso B. (o più di uno !), che nuotava pigramente a mezz’acqua, vicino alla sponda  (bastava non sbracciarsi troppo... e il più era fatto !).

 

Anche mio figlio, quando glielo racconto, stenta a crederlo... eppure si pescava così (in una giornata, se si era davvero “sfortunati” si incontravano altri due lanciatori !).

 

Se anche voi siete convinti che, il pesce è ora tremendamente più diffidente rispetto ad alcuni decenni fa, e concordate con me che ora il pesce è nascosto nel fitto degli ostacoli, siete sulla buona strada per convincervi che :

 

1)  Occorre far diventare ANTIALGA tutti, o quasi, gli artificiali ;

 

2)  Occorrono artificiali specifici.

 

In commercio già esistono gruppi di esche antialga :

 

n    Le esche morbide in gomma (vermoni & c.), che si rendono antialga, ad esempio con inneschi Texas rig;

n    Gli Spinnerbait, buzzbait e simili resi antialga dai loro ami singoli rivolti all’insù ;

n    Le esche morbide in plastica (ranette, plughi...) che sono rese antialga da ami doppi rivolti all’insù e protetti dalla plastica ;

n    I Jigs piombati, protetti da fibre di nylon e pochissimi altri.

 

Non a caso, questi gruppi di artificiali sono oggi i più usati ed i più redditizi in termine di catture, sia in quantità che in qualità del pescato.

Il neofita, pescando nei posti giusti, con questi gruppi di esche, non tarderà ad avere, con un minimo di costanza, buone soddisfazioni.

 

Esistono però altre migliaia di ottimi artificiali, in commercio, armati di pungenti ancorette (rotanti, ondulanti, minnows, plughi...), che se relegati all’uso in acque libere da ostacoli, hanno un rendimento talmente basso da poter essere tranquillamente lasciati a casa !

Per quest’ultimi gruppi di artificiali, se non si vuole pasturarli (perderli) ad ogni lancio o quasi, e non si vuole arricchire a dismisura il negoziante di fiducia, occorre costruire a difesa delle ancorette che possiede, un apposito antialga.

(Nota dell’autore : rimando gli interessati all’articolo specifico, su questa rubrica)

 

Se poi la pressione di pesca è davvero elevata, ed i grossi predatori presenti sono tutti “laureati” in esche artificiali, può essere necessario, per sperare di averla vinta con questi marpioni, pescare con un’esca unica... il vostro artificiale autocostruito !

 

 

Ciao a tutti e buona p... permanenza sul ns. sito !

 

Loris Ferrari

e-mail :lorisfer@libero.it

 

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