ARTIFICIALI & Co |
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Quando i particolari fanno la differenza Testo e foto di Filippo Fuligni (lippus) - Nov./10
L’articolo
che vi state accingendo a leggere, è un po’ diverso dai soliti
presenti sul sito, in quanto non si tratta di un tutorial di
costruzione, o la spiegazione di una tecnica costruttiva, ma intende far
capire uno dei motivi per cui mi sono avvicinato a questo mondo, e
contemporaneamente fare
vedere come, pur non costruendo fisicamente nulla, possiamo comunque
creare degli artificiali qualitativamente migliori di quelli presenti in
commercio, semplicemente utilizzando materiali diversi che si possono
facilmente comprare in ferramenta, nei negozi di pesca o via interne Ho
deciso di scrivere questo articolo, proprio per far capire come possiamo
assemblare/adattare degli artificiali, pur non avendo nessun tipo di
manualità costruttiva, semplicemente mettendo insieme dei componenti
esistenti sul mercato, scegliendoli però con cura in base alle nostre
esigenze. Ci accorgeremo che comunque abbiamo fatto un artificiale di
resa pari (se non superiore) a quelli commerciali di riferimento,
ma di sicuro di qualità superiore. Inoltre ho deciso di parlare di un artificiale trattato poco anche sul nostro sito, ma che ha fatto, fa e farà sempre parte del bagaglio di tutti i lanciatori Italici, e cioè il cucchiaino rotante, esca principe per la pesca alla trota in torrente, e di tanti altri predatori. Premessa Tanto per farvi capire, guardate la foto sottostante: Questo
rotante l’ho utilizzato lo scorso anno per non più di 2 battute di
pesca in torrente e comunque per non più di 30/40 minuti di lanci, come
potete vedere presenta problemi al filo centrale dell’armatura,
l’anello di coda è completamente ovalizzato e allungato, il corpo è
quasi completamente sverniciato e il piombo con cui è costruito
presenta ammaccature, la paletta ha perso la cromatura e presenta
evidenti segni di ossidazione. Guardate
quest’altra: Questo
invece l’ho usato quest’anno, sempre per non più di 2 battute e
sempre per più ho meno lo stesso tempo di pesca, presenta gli stessi
problemi del precedente con una minore ossidazione della paletta dovuta
al fatto che è più nuovo, ma con l’ancoretta che presenta ami
con le punte completamente andate. Guardate invece questi due: Sono
rotanti che hanno sulle spalle circa 3 anni di battute per circa 30/40
ore di pesca cadauno, come potete vedere i segni di usura sono
nettamente minori. Innanzitutto le palette benché presentino dei graffi
sono ancora perfettamente lucide senza nessun segno di ossidazione, i
corpi hanno sempre il loro colore originario, e l’armatura non
presenta nessun segno di ovalizzazione o deformazione.
Inizio
del mio percorso… Gli esempi sopra citati rappresentano l’inizio del mio percorso nel mondo dell’autocostruzione. Avevo un problema con questi rotanti, nel senso che praticamente dopo ogni battuta dovevo ridipingerli, aggiustare l’armatura ecc..., ad un certo momento mi si è accesa la lampadina , e ho detto: “ma perché non provo a montarmeli da solo, cercando dei materiali diversi?”, a questo punto mi sono messo a girellare per le varie ferramente e su internet per cercare i materiali che facevano al caso mio. Armatura: L’armatura
degli artificiali originali, presenta due problemi, è molto fine,
quindi si piega troppo facilmente, e si ossida diventando opaca e
“sporcando” gli altri artificiali nella scatola. Questo è stato il problema più facile da risolvere, perché in tutte le ferramenta sono acquistabili delle bobine di filo di acciaio inox da saldatura da 0,8mm. E’ perfetto per le nostre esigenze, è sufficientemente rigido per garantirci una discreta resistenza strutturale, rimane comunque sufficientemente malleabile per poter essere “lavorato” con le nostre solite pinze a becco tondo, ed è assolutamente inossidabile, quindi non presenterà mai il problema di ossidazione/arrugginimento.
Corpo: Per
il corpo ho dovuto cercare su internet, non trovando niente che mi
aggradasse nei negozi, e la scelta è ricaduta su questi corpi in ottone
non ossidabile. Ce
ne sono di tutte le misure per poter fare artificiali di pochi grammi a
“mattoni” di 50gr e oltre. Il
vantaggio di questi corpi sono: Non
si ossidano, perdendo quindi di lucentezza e danneggiando anche gli
altri artificiali della scatola Non
si rovinano con gli urti, si possono ovviamente leggermente graffiare,
ma non perdono di lucentezza Si
possono tranquillamente “decorare”, ma di questo ne parlo dopo. Un altro vantaggio che abbiamo nell’assemblare noi il rotante, è che possiamo adattarlo alle nostre esigenze. Mi spiego meglio, se abbiamo necessità di un qualcosa che mantenga un certo volume ma che pesi poco perché magari deve lavorare in una spanna d’acqua, possiamo montare un corpo piccolo e una paletta molto più grande, oppure al contrario abbiamo bisogno di un qualcosa di molto compatto e pesante per farlo lavorare sul fondo, possiamo montare un corpo pesante ed una paletta sottodimensionata rispetto al corpo. In questo modo creiamo degli artificiali specifici per delle situazioni particolari, che altrimenti avremo difficoltà ad affrontare con i normali artificiali presenti in commercio. Palette: Anche
in questo caso occorre rifornirci via internet, ci sono vari siti che
fanno al caso nostro, ma i migliori sono esteri, che però non comporta
nessun problema. Queste
palette sono in acciaio inox, e quindi non presenteranno mai problemi di
ossidazione ne di perdita di lucentezza. Come potete vedere queste sono le classiche argentate, in realtà si possono trovare con tutte le cromature o colorazioni, o che presentano delle “martellature” per aumentare la rifrazione e il “luccichio”. Io però rimango sempre sul classico, perché, secondo la mia esperienza, se un rotante frulla cattura, se non frulla no, a prescindere da colori, forme o altri particolari, quindi utilizzo palette in puro acciaio inox senza ne cromature ne colorazioni, almeno evito tutti i problemi di degrado dovuti all’usura. Ancorette: Per
questo accessorio possiamo ovviamente rivolgerci a qualsiasi negozio di
pesca, voglio però farvi porre l’attenzione su questo particolare,
perché riveste una notevole importanza, in quanto è quello che
fisicamente “aggancerà” il pesce, ed è quello che spesso fa la
differenza tra un pesce catturato ed uno slamato. Su
tutti i cucchiaini rotanti più famosi di quasi tutte le marche, sono
montate ancorette di media qualità, che per carità, fanno il loro
dovere, ma presentano alcuni problemi: Scarsa
resistenza alla trazione. Soprattutto nelle misure piccole e pescando
con trecciati, si aprono facilmente, e se questo accade quando hai in
canna la trota della vita, può non fare piacere. Scarsa
resistenza della punta. Perdono l’affilatura abbastanza facilmente,
catturano uguale, ma hanno un potere di penetrazione ridotto, e quindi
in caso di mangiate delicate o strane non ce la fanno a penetrare nella
bocca e quindi il pesce si slama. Scarsa
resistenza all’ossidazione. Cioè si arrugginiscono facilmente, se non
stiamo particolarmente attenti alla manutenzione, e questo comporta la
sostituzione precoce dell’ancoretta. Oltretutto, sia per il nostro modo di pescare, o perché imposto da regolamenti specifici, possiamo avere la necessità di pescare con ami singoli, e se l’artificiale lo assembliamo noi ci montiamo quello che ci pare . Nella
foto precedente potete vedere una serie di “armature” di qualità,
partendo dall’ancoretta che è il top qualitativo, sia come robustezza
che per affilatura, che per resistenza all’ossidazione. Gli
altri sono esempi di ami singoli che possiamo usare, quello sulla
sinistra è per me un classico per gli artificiali, inossidabile, con
filo sufficientemente resistente e punta con affilatura duratura. Quello
a destra è un “barbless”, senza ardiglione, con filo fine (ma più
robusto delle normali ancorette) , con una capacità penetrativa al top.
Quello in alto è un modello da carp fishing, da montare quando si ha a
che fare con pesci di notevoli dimensioni. Decorazioni: Ho
lasciato per ultimo quello che per me è la cosa meno importante su un
cucchiaino rotante, e cioè la decorazione. All’inizio
ho provato varie soluzioni, ma nessuna mi risolveva il problema, perché
in ogni caso, al primo urto con un sasso saltava, e pescando in
torrente, questo capita al primo lancio J.
La soluzione mi è arrivata da un noto costruttore bolognese (che
fornisce pure bottiglie di prosecco troppo fragili…. Ma questo è un
altro discorso ),
cioè basta usare una banalissima guaina plastica termo
restringente. Basta
sceglierla del colore desiderato, inserirla sul corpo dell’artificiale
tagliandolo alla misura giusta, e poi, con un banale accendino,
scaldarlo fino a farlo accoppiare strettamente al sopracitato
corpo. Questo
tipo di decorazione è praticamente eterna, non c’è urto che la possa
fare saltare o venire via. Fermo restando il fatto che tra un artificiale decorato e uno con ogiva al “naturale” non ho mai notato la seppur minima differenza di catture, ed infatti, io uso principalmente rotanti non decorati almeno non duro neanche la fatica di metterci il tubicino J (ma quanto sarò pigro…..). Conclusione: A
questo punto, una volta trovati i vari componenti che più ci aggradano
non resta che assemblarli. Ottenendo un artificiale che probabilmente ha
un costo unitario maggiore i quello commerciale, ma che qualitativamente
è due spanne sopra, è virtualmente indistruttibile ed eterno (almeno
finché non si innamorerà di qualche masso sul fondo L),
con la certezza assoluta che non avrà problemi nel caso incontriamo il
pesce della vita. Non
sto qui a spiegare come montarli, sia perché è banale, sia perché
come è spiegato in tanti altri articoli presenti sul sito, a cui vi
rimando per questo genere di spiegazioni. Il
mio intento infatti non è tanto spiegare come montare un rotante, ma
cercare di far capire il perché possa nascere l’esigenza di
costruirsi delle esche da solo, e come sia possibile farlo reperendo il
materiale in rete o sui negozi, abbastanza facilmente, e altrettanto
facilmente sia possibile costruirlo senza nessun tipo di manualità
richiesta. In
ogni caso in commercio si possono trovare tutti i componenti per
realizzare tutti i vari tipi di rotante che ci possono venire in mente : Un’ultima
cosa, ho preso come esempio dei rotanti senza cavalierino di
fabbricazione italiana , ma questo articolo non vuole assolutamente
essere una critica né all’azienda né
a questi artificiali, che sono stati, sono e saranno sicuramente per
molto tempo una pietra miliare nella pesca a spinning in Italia e nel
mondo, proprio per la loro
semplicità l'ottimo rapporto qualità/prezzo e soprattutto per la loro
efficacia in pesca; ed anche perché, una volta tanto, sono esche
italiane, il che non guasta. Esempi
analoghi con altre esche commerciali si potrebbero fare ma non mi sembra
il caso perché il mio obiettivo è solamente quello di far riflettere
il lettore sul fatto che anche i rotanti si possono assemblare a piacere
e costruire in tutte le fogge e dimensioni, magari anche in modo da
farle resistere maggiormente in pesca. Con
questo ho finito, e vi saluto con il classico Buona P…………….ermanenza
sul sito. lippusCHIOCCIOLAinwind.it PS:
Non ho volutamente inserito nomi di marche, catene di negozi, negozi on
line, e cose del genere, in quanto non mi va di fare pubblicità
gratuita a nessuno, per chi volesse maggiori informazioni
di questo tipo può consultare il nostro forum (http://autocostruzione.forumcommunity.net)
, oppure tramite esso contattarmi.
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