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JIG,QUESTO SCONOSCIUTO

 

Testo e foto di Davide Borghi 03/02

 

Flipping, pitching, skipping, shooting, arabo o lingua sconosciuta?

Il jig è un’esca poco conosciuta dalle nostre parti perché ritenuta “brutta e grossolana” e proprio per questo scartata da una enormità di pescatori e proprio per questo esca micidiale.

 

Ne esistono di innumerevoli tipi, da quelli per la pesca su ostacoli rocciosi, per gli ostacoli tipo tronchi o ramaie, per la pesca nelle alghe o nei canneti.

 

Per dare una marcia in più al nostro amico jig utilizzeremo un trailer, un’esca secondaria che andrà innescata nella curva dell’amo in modo che resti parallela al suolo.

 

TECNICA:

 

 

I jig sono l’esca da me ritenuta perfetta sia per la pesca al luccio sia al bass di taglia (selezionando la taglia perché esca molto voluminosa).

 

Versatili in ogni situazione: da riva lanciando il più vicino possibile ai rami, massi, tronchi, erbai senza rischio di incaglio, per la pesca ravvicinata flippando (facendo salire e scendere davanti agli ostacoli vicini alla propria postazione l’esca) fino alla pesca da riva detta “caccia” cioè lanciando in avanti e facendo “saltellare” l’esca sul fondo con recuperi a strappi.

 

E’ da considerare anche la pesca dalla barca che è la massima espressione di versatilità del jig.

 

Lanciandolo fra biforcazioni, in mezzo a legnaie, nelle alghe e nelle piante sommerse si ha la piena sicurezza di non perderlo e cercare il bass o il luccio nella sua tana.

 

Essendo il jig un’esca strutturalmente molto semplice, composta da un amo con testa piombata e uno skirt in silicone, il recupero è una fase essenziale della pesca con questo tipo di esche.

 

Teste_piombate_Davide.JPG (8467 byte)

 

Dopo aver lanciato il nostro amico jig nel punto reputato più promettente, terremo il filo in tensione, nella caduta verso il fondo dello stesso, perché il maggior numero di abboccate si avvertono in prossimità dello stesso quando l’esca è ancora in caduta.

 

Il recupero deve essere a scatti o lenti recuperi e rilasci ma non di certo continuo perché sarebbe illogico ed innaturale che un gambero (ciò che il jig vuole presumibilmente imitare) nuotasse velocemente e ancor più, sempre alla stessa velocità.

Concludendo e riassumendo il jig deve saltellare a balzi più o meno lenti, nei pressi del fondo o sullo stesso, in modo da far ondeggiare lo skirt e il trailer che avremo innescato sull’amo.

 

 Skirt_Davide.JPG (20387 byte)

 

Questi sono gli skirt che andremo a intercambiare sul jig secondo i nostri gusti e il meteo della giornata, ricordatevi, il colore dell’esca deve cambiare in funzione della limpidezza dell’acqua e delle condizioni del tempo!

 

TRAILERS:

 Trailer_Davide.JPG (11161 byte)

Il trailer è considerato l’asso nella manica del jig, un’esca siliconica o di cotenna di maiale di forme svariate che andrà innescata sull’amo in modo da far sembrare più naturale alla vista e al gusto.

 

I trailers più usati sono:

-leech: code piatte che ondeggiano e producono vibrazioni in caduta

-crawdad: gamberi in silicone

-grubs: single tail e double tail

-pork rind: cotenna di maiale

-worms: code di vermi usati o nuovi

 

 

ATTREZZATURA:

 

Naturalmente bisogna trovare un compromesso in termini di filo: un buon 0.35 0.40 0.45 vi fornirà una ferrata netta e combattimento ancora più sicuro in mezzo alle alghe o ai tronchi dove pescherete col jig a patto di avere una perfetta sensibilità sull’esca che un buon tracciato vi può fornire.

Mi raccomando, usate fili estremamente rigidi nella pesca a casting perché è indispensabile avvertire anche la più subdola mangiata.

A titolo di esempio, indico come validi lo Stren o il Berkley Trilene Sensithin e l’Ayaka casting.

Anche la canna è un fattore determinante per la pesca col jig, azione di punta, rigida e nervosa, che possa lanciare anche 2oz di peso come ad es. la Quantum Flippin’ Action o le Ligthing Rods di Keen Cook distribuite dalla Berkley da 7,6” fast action (fast tip).

 

Mulinelli con il Flip’n botton sono indispensabili per una Flippin’ Stick (canna da flipping di 7 piedi o più).

Ottimi sono anche il Citica e il Curado della Shimano che offre questi mulinelli da gara a prezzi veramente eccellenti.

 

 

PARERI PERSONALI:

 

Ritengo che il jig di colore scuro sia l’esca più catturante in assoluto sia d’estate a poche decine di centimetri sotto il pelo dell’acqua, sia d’inverno sul fondo e mi ha regalato grandi soddisfazioni, con ogni tipo di pesca, come pure il jig bianco di generose dimensioni, e spero che ve ne regali altrettante a voi.

 

Importante ricordare che con questa esca possiamo andare a “cacciare” il pesce dentro al suo rifugio senza aver paura di incagliare: ci saranno sempre le guards in nilon o fibra a proteggere il nostro amo! (ricordarsi di schiacciarle un po’ per non disturbare troppo le mangiate difficili).

 

PRO’S MAKES THE DIFFERENCE:

 

E ora parliamo di come i jig vengono utilizzati dai pro’s americani.

 

Nei tornei della BASS International Federation, BassMaster , Wrangler e Bassmaster Classic, i jig vengono usati poco nelle gare di qualificazione ma non vengono scartati nelle gare a punti perché si cerca il pesce più grosso.

 

Uno per tutti, Denny Brauer, può considerarsi il più esperto pro’s degli USA nell’uso dei jigs.Questo ragazzo di provincia ha iniziato la sua carriera con modestia e ora è diventato uno dei più quotati pro’s americani, sue sono le serie Flippin’ Sticks più famose.

 

Ma ora parliamo delle situazioni più favorevoli nell’uso dei jigs: durante le competizioni, errore fatale può essere l’usare l’esca sbagliata nel momento sbagliato.

 

I jig sono, come gli spinnerbaits, esche da ricerca perché non si pesca mai a vista e quasi sempre in acque velate, si va quindi alla ricerca del pesce.

 

L’errore più grosso che i principianti nel campo delle competizioni fanno (e che anche io ho fatto) è iniziare la pesca con il jig perché si pensa che pesce grosso =

esca grossa.

 

Errore, e grave pure! Il ragionamento da fare è: più il lago della gara è piccolo, più confusione c’è, quindi bisogna utilizzare piccoli inneschi, vermetti finesse ecc…

Poi successivamente se con l’approccio dolce non si è ottenuto niente, passare al jig o allo spinnerbait per ricercare il pesce.

 

Ecco quindi una lezione che i nostri fratelli americani ci hanno dato in tanti anni di BASS tournaments: il jig, micidiale se lo si sa usare.

Il jig fa la differenza fra il pescatore mediocre e quello professionale, tra quello disattento e quello concentrato perché è una delle esche più difficili da usare ma anche una delle più redditizie se si impara correttamente il suo utilizzo.

 

Per qualunque informazione, discussione o parere, scrivetemi, otterrete una sicura risposta.

A presto e buona p…ermanenza sul ns. sito.

 

Davide Borghi

 

dav.borghi@tiscalinet.it  

 

 

 

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