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"Miglioriamo i Jigs"modifichiamo quelli commerciali...Ovvero come migliorare in pochi minuti il sistema antialga e nel contempo migliorare la capacità di ferrata... mica pizza e fichi! Testo e foto di Loris Ferrari – Maggio 2007 Premessa, i jigs commerciali: Sento
l'esigenza di svelare un piccolo trucco per migliorare i Jigs
commerciali.
Questi
filamenti sono in origine raggruppati in forma cilindrica e
vengono incollati in un apposita scanalatura, sopra la testa dei Jigs,
sia che siano fabbricati in piombo che in tungsteno. Anche se recentemente dobbiamo dire che sono stati messi in commercio Jigs della “O.S.P. Zero One” che hanno questa scanalatura di forma ovale e non cilindrica, proprio per migliorare la protezione laterale; considerandoli però in mano da vicino vi accorgerete che questi filamenti plastici pur partendo dalla testa del jig in forma ovale, ritornano nella forma cilindrica originaria, proprio nella parte alta, quella vicina alla punta dell’amo; quella cioè che richiederebbe maggiore protezione. Parlando
di Jig in generale, questa protezione, pur valida ed efficace dai
pericoli provenienti dall’alto che arrivano vicino all’amo, sono
molto meno antialga nei confronti degli ostacoli che l’esca potrebbe
incontrare lateralmente, perché la protezione in quel punto è
larga al massimo poco più di un millimetro. Se
non ne siete convinti, vi invito a far scorrere un dito lateralmente
alla protezione di fiberguards partendo dalla base del jig ed andando
verso l’amo. Vi
accorgerete che è facilissimo che l’acuminato amo vi faccia sentire
sul dito la sua temibile punta affilata chimicamente ... proverete perciò
sulla vostra pelle quanto sto affermando! Insidiando
grossi pesci, dovremo usare l’esca nei punti più sporchi e pieni
di rami del fondale ed è perciò facile che il Jig dovendo passare
per ogni sorta di ostacolo, urti continuamente rami, tronchi, radici,
sassi ed ostacoli di ogni genere. Sarà
perciò altrettanto facile avvertire sussulti strani e male
catalogabili, appesantimenti sospetti della lenza o magari assistere ad
una vera, seppur timida, abboccata svogliata. E’
facile a questo punto che andremo a propendere per una immediata ferrata
che però purtroppo può portare come conseguenza ad un solido
aggancio, magari ad un grosso ramo o tronco subacqueo, con
conseguente perdita dell’esca e magari di un pezzo di lenza. L’inadeguata
protezione laterale è, molto probabilmente, la
ragione per cui questa esca si perde così spesso. Miglioriamo
i jigs con protezione in Fiberguards: Questo
accorgimento che ho ideato è davvero semplice e veloce da realizzare,
non vi trovo controindicazioni e perciò sono lieto di illustrarvelo,
sperando che trovi anche il vostro gradimento. Materiali
occorrenti: Davvero
pochi e di facile reperibilità: un pezzetto di carta gommata da
carrozziere, uno stuzzicadenti ed un tubetto di colla per
materiali difficili, mono o bicomponente (io mi sto trovando bene
con la Pattex Ripara Extreme). Inizialmente utilizzavo l’Attack
in gel ma aveva il difetto di mantenere la posizione delle setole
solamente per qualche pescata. La Pattex invece dura più a lungo perché
è un collante che resiste anche all’acqua. Ho
però indicato anche l’Attack, perché si può utilizzare (magari in
via provvisoria), quando ci occorre velocizzare il lavoro perché
vogliamo portare con noi a pesca le nuove esche appena acquistate.
Procedere
è davvero semplice, stringiamo con le dita le setole del nostro Jigs
nuovo e formiamo una spazzoletta piatta, in modo da mettere le
setole plastiche tutte su un piano, perpendicolarmente a protezione del
nostro amo dell’esca. Ora
tenendo le nostre dita ben strette andiamo a posizionare sotto alle
setole plastiche metà del pezzetto di carta gommata che abbiamo in
precedenza preparato. Adesso
richiudiamo in due su sé stesso il pezzetto di carta gommata sopra alle
setole e poi stringiamolo ben bene con le dita in modo incollare fra
loro le due parti imprigionando le setole in quella posizione. Prendiamo
ora il nostro tubetto di colla, versiamo una goccia mezzo centimetro
sopra il punto dov’è inserito dentro all’esca e poi con la punta
dello stuzzicadenti andiamo a stendere il nostro gel su tutte le setole
per una superficie di due o tre millimetri di larghezza, sia sopra che
sotto le setole stesse. Per
non rischiare di far finire gocce di colla sullo skirt
si può legare provvisoriamente il gonnellino attorno all’amo in modo
da non far toccare neppure accidentalmente nessun filamento dello skirt
alla colla posta sulle Fiberguards. Dopo
un paio di minuti al massimo (nel caso dell’Attack) o di un giorno nel
caso della Pattex, potrete
tirare via il pezzetto di carta gommata, constatando piacevolmente che
la protezione delle vostre fibre plastiche è molto migliorata nei
confronti degli ostacoli laterali ed al contempo, è migliorata
anche la ferrata sul pesce poiché le setole, non essendo più
cilindriche sopra l’amo, ma su una sola linea, riusciranno a far
andare a buon fine un sacco di ferrate in più, diventando molto meno
“antipesce”. Nelle
foto qui sopra potete vedere alcuni jig modificati; vicino all’amo le
setole plastiche raggiungono una larghezza di quasi dieci millimetri,
contro i circa tre millimetri di spessore che avevano in origine;
indubbiamente il nostro obiettivo è stato raggiunto. Conclusioni: L’ultimo
suggerimento è quello di tornare a mettere il pezzetto di carta
gommata sull’esca fra una pescata e l’altra in modo da mantenere
in linea le setole plastiche che potrebbero essersi disallineate durante
la cattura di... speriamo grossi esemplari :-) Nelle foto sopra un paio di bei Black Bass che si sono lasciati incantare,alcune settimane fa, da questa piccola, brutta ma grande esca ... il JIG! Questo
è davvero un piccolo grande trucco, spero vivamente lo apprezziate; i
pochi minuti necessari per metterlo in pratica verranno compensati
in pesca con interessanti soggetti catturati in più. Provare
per... credere. Non
aspettiamoci però che venga adottato dalle aziende che vendono i Jig,
non hanno alcun interesse a fare in modo che l’esca duri a lungo nelle
nostre mani ...anzi!!! Oggi
avete appreso una nuova piccola cosa, un piccolo accorgimento che vi
consiglio di adottare; a volte fra un bravo pescatore ed uno
mediocre ci sono solamente piccole sfumature, solamente piccoli
dettagli... ma questi piccoli particolari in pesca si traducono quasi
sempre in differenze abissali in termini di quantità e qualità di
catture. Se
con questo piccolo trucco riuscirò a salvarvi qualche vostra amata e
sempre più costosa esca, a farvi perdere qualche pesce in meno o a
catturare qualche grosso pesce in più, avrò raggiunto il mio
obiettivo. Tenetemi
informato, scrivendomi via e-mail
(l’indirizzo lo trovate in
Home Page), sulle vostre esperienze pratiche in pesca, fatemi
partecipe dei risultati raggiunti, segnalatemi eventuali vs. particolari
problematiche e, nel caso, non
fatemi mancare le vs. critiche ed osservazioni, mi serviranno per
migliorare sempre di più il mio modo di vivere la pesca. Buona
p... ermanenza sul sito!
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