ARTIFICIALI & Co

 

 

 

 


Lipless crank in legno
soluzioni  costruttive e movimenti

Testo e foto di Gianni Burani - Febbraio 2007  

Premessa  

Sul lipless crank non esistono  molte risorse disponibili , articoli o schede costruttive, che ne illustrano la realizzazione con il fai da te. Sul "Manuale del costruttore di esche artificiali"  di Moreno Bartoli,  troviamo una ricetta completa e dettagliata  a pagina 97 . Questo a parte, non esiste molto altro, almeno in Italiano. Probabilmente il motivo dipende anche dal fatto che è  un'esca, a torto, poco considerata dai pescatori di casa nostra e di conseguenza, si sente meno l'esigenza di replicarla e personalizzarla. 


Black bass di 1350 gr. catturato con un piccolo lipless crank

Un piccolo contributo per cercare di  colmare parzialmente questo vuoto, spero di darlo con  questo resoconto di alcune soluzioni costruttive , che tra le varie, mi hanno permesso di ottenere i movimenti migliori. 

Un crank singolare

Il lipless crank è un'esca dalla forma inconfondibile. Come sottolinea il nome (lipless), è un artificiale senza paletta.  L'anellino di aggancio del filo poi è  posizionato sulla schiena. Insomma una crank particolare, almeno se confrontato con il piu' usato e conosciuto crank bait di profondità per la pesca del black bass. L'assetto è affondante.

I lipless crank bait  vengono chiamati anche "vibration lure" o "rattlebait" per via del  cocktail di suoni e vibrazioni che emettono nella fase di recupero. 

Il movimento in recupero infatti è molto stretto ed intenso , una specie di tremolio. All'interno del corpo sono presenti delle sferette che mosse grazie a questo tremolio, suonano e rumoreggiano producendo il cosi detto effetto rattling.

La costruzione

I lipless crank commerciali sono solitamente costituiti da due gusci di plastica speculari, uniti a sandwich ed al cui interno trovano collocazione le sferette metalliche che conferiscono sia il giusto assetto dell'esca, che le sonorità "rattling" .

Ma noi la dobbiamo o la vogliamo costruire in legno. Vedremo quindi 3 soluzioni, che ho scremato tra le varie realizzate e che riproducono in maniera esemplare i movimenti che possiamo ottenere da questa esca.

Nel realizzare i vari prototipi di base, non ho tenuto conto dei suggerimenti che il bravo Moreno Bartoli da nel suo manuale sulla costruzione delle esche artificiali, relativamente alla condizione di equilibro che deve avere l'esca, se sostenuta per l'anellino superiore. Non perchè sono in disaccordo su quanto scrive Moreno, ma perchè quelle considerazioni, certamente corrette,  mi avrebbero portato ad una scelta obbligata sulla disposizione dei pesi. In fase di sperimentazione ho così preferito muovermi istintivamente, senza influenze di sorta. Il fatto di avere disatteso gli autorevoli consigli del "professore", mi ha portato non lo nego, a qualche insuccesso iniziale, ma poi anche a realizzare alcune soluzioni interessanti, per quanto riguarda il nuoto. . 

Due parole sul peso equilibratore. Come detto, i lipless crank presenti sul mercato sono quasi sempre dotati di rattlin interni, spesso sono gli stessi rattlin che fungono da peso equilibratore. Nelle nostre realizzazioni possiamo indistintamente utilizzare del piombo oppure un rattling realizzato per esempio con il metodo illustrato qui . Il movimento non cambia di molto, l'importante è che venga garantito il peso indicato negli schemi, anche se non usare il rattling, significa snaturare significativamente l'essenza di questa esca e generare un richiamo meno intenso (che in certe condizioni non è del tutto negativo). I valori dei pesi (piombo o rattling) sono indicativi e certamente una variazione di questi , entro una minima tolleranza, non dovrebbe comportare significative variazioni nel nuoto.

Per quanto riguarda la tecnica di costruzione di base vi rimando ai numerosi articoli presenti su questo sito. I lipless illustrati  presentano tutti una armatura continua, inserita nel taglio longitudinale eseguito nel ventre dell'esca. Il taglio , raggiunta la giusta profondità viene poi proseguito anche sulla testa per consentire l'uscita superiore dell'anellino di aggancio. Il tutto è poi stuccato con stucco bi-componente. Il muso  per migliorare il nuoto, è reso leggermente concavo con una lima tonda.

Vediamo velocemente gli schemi costruttivi dei 3 artificiali, le differenze tra i tra i modelli  ed il nuoto di ciascuno.

Le soluzioni

Lipless #1 Lipless #2 Lipless #3

Il #1 è un lipless da 105mm di lunghezza. L'anellino ventrale è posizionato molto avanti e risulta precedere anche l'anellino di aggancio. La forma è molto arcuata e la coda molto stretta ed allungata. E' realizzato in abete ed il peso equilibratore è composta da un peso di piombo da circa 2,5gr. posizionato davanti all'enellino ventrale e da un rattlin del peso complessivo di circa 3,5 grammi posizionato dietro l'anellino ventrale. Il muso è concavo Il #2 è un lipless da 97mm di lunghezza. L'anellino ventrale è posizionato dietro l'anellino di aggancio ( o se preferite l'anellino superiore è posizionato molto vanti).  La coda è molto stretta ed allungata.E' realizzato in abete ed il peso equilibratore è, come nel precedente, realizzato da una parte in piombo di circa 2gr., posta anteriormente all'anellino ventrale e da un rattlin del peso di circa 3gr. posto dietro l'anellino ventrale. Il muso è concavo. Il #3 è un lipless da 80mm di lunghezza.La forma è classica e ricorda molto alcuni famosi lipless commerciali. L'anellino ventrale è posizionato grosso modo sulla stessa linea dell'anellino di aggancio. E' realizzato in abete ed il peso equilibratore è realizzato da due rattlin posizionati davanti e dietro l'anellino ventrale rispettivamente di circa 1,2 e 1,8 gr. Il muso è concavo.
Rappresentare  a parole un movimento multiplo come pùò essere quello di un lipless crank non è semplice. In attesa di sostituire il testo con un filmato, proverò ad aiutarmi con un grafico su cui ho rappresentato quelli che sono i tre movimenti principali che ho ottenuto. 

Il movimento principale e tipico di questa esca è il tremolio, un susseguirsi di vibrazioni strette e fitte. Nel grafico è lo zig zag rappresentato sulla destra

Il secondo movimento è una sorta di sbandamento a destra e sinistra del tutto simile a quello dei jerk bait a fianchi  piatti ma qui avviene senza colpi di cimino con la sola azione di recupero. Guardando da sopra il lipless è come se disegnasse uno zig zag o meglio una serie di ampie  esse. Nel grafico è rappresentato a sinistra.

L'ultimo movimento è una rotazione sul fianco del corpo. In pratica il lipless tende ad appoggiarsi prima su un fianco poi sull'altro. Il punto di massima rotazione coincide con il punto di massimo sbandamento del movimento precedente. Questo movimento potrebbe rappresentare un momento di forte difficoltà ed a me piace moltissimo. Nel grafico è rappresentato al centro.

Nel #1 come vedrete sono presenti tutte e tre i movimenti citati. Nel #2 solo il primo ed il secondo ed infine nel #3 solo il primo movimento. 

Le cause dei movimenti dipendono dalla forma del lipless, dalla disposizione dei pesi e dalla disposizione degli anellini in particolare quello di aggancio del filo rispetto ai pesi.

 

#1

Assetto in acqua: affondante di testa. 

Le vibrazioni (tremolio) sono molto strette, meno ampie rispetto al #3 ma di più rispetto al #2.Visto da sopra compie degli ampi sbandamenti a destra e sinistra. Inoltre, se visto dal davanti, tende ad ruotare sul fianco.  Il punto di massima rotazione coincide con il punto di massimo sbandamento .

#2

Assetto in acqua: affondante orizzontale.

Le vibrazioni sono molto strette e fitte quasi impercettibili. le S hanno una ampiezza molto piu' pronunciata rispetto al precedente. Non è presente la rotazione sul fianco.

#3

Assetto in acqua: affondante di coda. 

Le vibrazioni sono piu' ampie rispetto ai precedenti . Non sono presenti altri movimenti (sbandamenti e rotazioni). 

 

Conclusioni

Spero che questo resoconto vi sia di aiuto nel momento che intenderete costruirvi un lipless crank in legno ma che anche vi faccia venire la voglia di utilizzarlo e non solo come esca da ultima spiggia...

Per eventuali approfondimenti vi invito a scrivermi alla mail che trovate in home page o direttamente sul forum di autocostruzione di cui trovate l'indirizzo sempre in home page. 

Ciao e buona p...ermanenza qui

Gianni Burani

 

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