ARTIFICIALI & Co

 

 

 

 

“Fai da Te” – Mini Jerk per trote e cavedani

 Testo e foto di Manuel Pinzon - "Navar Ads" (Ago/06)

 

Jerkbait = Luccio… questo è quello che abbiamo imparato leggendo in vari articoli su carta stampata e on the web, minnow senza paletta dalle forme più bizzarre, i colori più improbabili e dimensioni da infarto a vederle e da colpo della strega a lanciarle (ma solo per i più anziani eh!!!).

Ai miei occhi erano esche assurde… ma le foto di super catture trovate in internet mi dicevano l’esatto contrario. Hanno un movimento scoordinato, mai uguale, vanno a zigzag, se lasciati in stallo affondano dondolando lentamente e il luccio sembra gradire attaccando senza ritegno, ultimamente vengono anche impiegate nella pesca al siluro con buoni risultati e spesso i bassoni da record le attaccano con foga…

 

Già… tutto bello… ma per noi poveri trotaioli?!? Per noi cavedanari?!? Per quelli che in cava hanno anche tanti bass da mezzo kilo e non solo i vitelli?!? Per chi adora usare esche piccole? E’ stato fatto qualcosa di più “umano”?

Una famosa casa produttrice ha iniziato da circa tre anni a commercializzare questi artificiali nelle misure più piccole, proponendoli da 5/6/7 cm… ne ho visti alcuni in azione, molto belli ma purtroppo non ho ancora trovato un Jerkbait piccolo che si muovesse come uno di taglia XXL. Chi ha già qualche minnow autocostruito alle spalle sa che in genere è molto più semplice far muovere bene un artificiale grande  piuttosto che uno piccolo quindi la costruzione di un piccolo jerk che si muova correttamente richiede all’inizio alcuni test.

Ci ho provato e il risultato è stato spettacolare primo per l’ottimo movimento, secondo per il fatto che provandolo ancora senza ancorette, un persico è sbucato dal nulla aggredendolo (chi mi conosce sa che sono famoso per queste cose)!!!

L’attrezzatura ideale per questo jerk, secondo un mio parere, è una canna da spinning o da casting (la seconda è comunque più indicata per “jerkare”) per il lancio medio leggero, misure 1.80 m / 6” per un max di 18 gr / 5/8 oz, preferibilmente ad azione fast. Io l’ho utilizzato in test con una canna da spinning anziché da casting e lo si riesce a gestire comunque bene date le dimensioni e i pesi contenuti, consiglio però l’uso di un trecciato, magari con un finale di misto fluorcarbon in caso di acqua molto limpida. Attenzione però che il nodo di giuntura sia ottimo e che il diametro del finale non scenda mai sotto uno 0.22/0.25!!!

 

Prepariamo i materiali:

 

Legno di samba

Filo acciaio 0.80 mm

Carta vetrata da 80 e 200

Pinza a becchi tondi

Taglierino

Minitrapano Dremel o simile con fresette.

Seghetto a ferro

Morsa da banco

Alluminio per alimenti

Colla Vinavil

Piombini tondi spaccati varie grammature o filo di piombo da 3 mm, lamine di piombo.

Colla ciano acrilica (Attak, Super Bostik o similari)

Stucco per marmisti o in alternativa stucco per legno entrambi bicomponenti (pasta + catalizzatore a parte)

Bombolette colori acrilici

Turapori nitro bianco o trasparente (io preferisco il secondo)

Vetrificatore per parquet, resina kk1, VelPlus o similari.

Prepariamo un listello di legno da 6 cm per 2 cm, spesso 1 cm circa

Lo accorciamo appena e lo ritagliamo anche in maniera grossolana abbozzando una forma che vagamente possa ricordare un pescetto.

Fatto questo cominciamo a levigarlo orizzontalmente e verticalmente… un po’ come stessimo grattugiando del formaggio sulla pasta (direi che rende bene l’idea)…

Proseguiamo finché otteniamo una forma che ci piace:

Sulla schiena del jerk tracciamo, aiutandoci con un righellino millimetrato, delle linee di riferimento per poi rastremare muso e coda nel modo più simmetrico possibile… infatti un segreto per un buon jerk è una assoluta (o quasi) simmetria.

Facciamo lo stesso pure sui fianchi proseguendo la linea del dorso:

Con lo stesso procedimento di prima grattugiamo fino ad ottenere la sagoma desiderata:

Ecco una vista da sopra, tanto per esemplificare meglio cosa otterrete

Ora se si vuole si possono abbozzare branchie e bocca e togliere gli spigoli, poi nella seconda foto vedrete come possiamo praticare le “fossette” per ospitare gli occhi: le faremo con un minitrapano e una fresetta tonda da 3-4 mm:

Col seghetto praticheremo la solita scanalatura per l’armatura e col minitrapano praticheremo ravvicinati 2 fori in testa e altri 2 in coda, in questo modo:

Prepariamo l’armatura interna con filo di acciaio, anche qui come vedete ho fatto gli anelli orizzontali qualora si volesse usare questo jerkino con uno o due ami singoli. L’anellino di bocca è piegato all’ingiù per favorire le spanciate durante il recupero “jerkato”.

Ed eccolo montato grazie alla colla ciano acrilica, pronto per essere piombato e provato.

Inseriamo nei fori un po’ di piombo, teniamo tutto unito con dello scotch e proviamo dapprima l’assetto in una vaschetta piena d’acqua.

Il minijerk deve restare perfettamente orizzontale e con la schiena a livello della superficie dell’acqua.

Come fare? Semplice, aggiungiamo un po’ di piombo, piccoli frammenti finché non raggiungiamo il livello giusto.

Ricordate che poi dovremo aggiungere anche lo stucco e le ancorette con relativo split ring, per non parlare del turapori, della vernice e del vetrificatore quindi non esagerate con la zavorra… le cosette sopra elencate sembra ininfluenti ma vi garantisco che bastano per far “precipitare” il jerk!!!

 

Ecco come galleggiava il mio jerk all’inizio, poi l’ho appesantito ancora un po’ facendogli raggiungere il pelo dell’acqua.

Provatelo successivamente con gli ami o le ancorette e fate si che l’assetto resti sempre quello descritto.

Ecco una foto della pancia piombata, fissiamo anche il piombo con la colla.

Stucchiamo il tutto e livelliamo bene la pancia con la carta da 80. Se si intravede il piombo nessun problema, l’importante è che la pancia risulti liscia.

Un tuffo nel turapori e lasciamo asciugare, poi carteggiamo con cura per lisciare il tutto con la carta da 200.

Ed eccoci pronti per la colorazione… Colla Vinavil e facciamo aderire bene e senza pieghe l’alluminio per alimenti (va bene anche quello della cioccolata p.es. anzi va anche meglio!!!!).

Col dorso del taglierino o di un coltello da tavola pratichiamo, facendo attenzione a non far danni, delle incisioni oblique lungo i fianchi della nostra opera cercando di ottenere questo effetto squama


Io come sempre scelgo una livrea da pesce foraggio quindi nero schiena, pancia bianca con sottogola rosso.

Poi mettiamo gli occhietti 3d o li disegniamo con le solite procedure.

E finiamo ricoprendolo di vetrificatore (4-5 mani) o con una resina come la KK1.

 

Et voilà… non facilissimo ma molto bello!!!

Usatelo, usatelo e usatelo, insissssssssssssssssssstete, bisogna crederci nei propri autocostruiti!!!!

Se avete dubbi o se volete qualche consiglio sarò ben felice di aiutarvi quindi scrivetemi pure all’indirizzo navarroxxx@hotmail.it (togliete le X antispam) o cercatemi sul forum degli Apostoli dello Spinning www.spinning.forumcommunity.it dove scrivo come Navar AdS.

E Buona P…permanenza sul nostro sito.

Un abbraccio, Manuel Pinzon – Navar AdS

 

 

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