ARTIFICIALI & Co

 

 

 

 

Costruiamo il Minnow spoon

Testo e foto di Andrea Rumualdi

giugno ’02

 

 

Questo sistema costruttivo, parte prendendo spunto da due grandi maestri come Moreno Bartoli e Luciano Cerchi, che su di un articolo pubblicato sulla rivista “Pescare” (n.12/01), insegnavano a costruire un gadget natalizio a forma di minnow, realizzando uno stampo, ed utilizzando come riempimento la colla a caldo.

 

Dopo aver letto l’articolo e  dopo aver fatto molte prove con altri materiali nei mesi precedenti, ho pensato di provare con questa tecnica per realizzare uno spoon, imitando e clonando la forma dell’originale “Rapala Spoon Weedless”

 

Chi ha letto l’articolo riconoscerà le fasi di lavorazione con alcune piccole variazioni.

 

Costruiamo lo stampo :

 

Per prima cosa ho cercato l’esterno dello stampo trovando valide due scatoline di cartone, proprio quelle dei  minnow.

 

In una scatola ho praticato un’asola per far fuoriuscire la punta dell’amo dell’artificiale e vi ho messo dentro del Das di terracotta.

 

Ho poi immerso il minnow originale, dopo averlo lubrificato leggermente con il distaccante, spingendolo dentro alla terra creta, in modo da farlo bene aderire alla forma dello spoon ed ho messo due viti ai vertici opposti della scatola che serviranno come guida per il posizionamento corretto della parte superiore dello stampo.

 

Ho lubrificato con il distaccante la metà dell’artificiale e tutta la parte dello stampo inferiore che verrà a contatto con l’altra metà dello stampo stesso.

 

Ho preso lo stampo inferiore, con il minnow al suo interno e ho sovrapposto l’altra scatola dove avevo messo il Das, premendo le due parti fra di loro si è formato lo stampo… …perfetto quasi come l’originale.

 

Ho poi separato di nuovo le due metà dello stampo, ho tolto l’originale Rapala all’interno e ho lasciato le due parti  ad asciugare in un luogo ventilato ma all’ombra.

 

Vi consiglio di tenercelo per almeno 48 ore, per far asciugare perfettamente il tutto.

 

Uno stampo più professionale :

 

Per ottenere alcune copie di un artificiale, basterà usare il Das, o la normalissima terra creta (nell’articolo sopra menzionato si consigliava il gesso alabastrino).

 

Se invece le copie che vorremo ottenere dovranno essere molte di più, dovremo procurarci della gomma siliconica per stampi elastici, abbastanza costosa, e reperibile solamente in particolari aziende specializzate.

 

Ovviamente il maggior sforzo economico e di reperimento, comporterà l’ottenere uno stampo molto più professionale ed in grado di “sfornare” centinaia di esche senza distruggersi.

 

 image001.jpg (42917 byte)

 


   

Continuiamo la costruzione…

 

Una volta asciugato bene lo stampo, dobbiamo poi lisciarlo, usando prima lo stucco per otturare gli eventuali pori, e poi impiegando una resina o utilizzando il Plastivel, fino a rendere lo stampo stesso il più liscio possibile.

 

Una volta asciugata la verniciatura della resina, ho cosparso le due parti dello stampo con spray distaccante (lubrificante a secco).

 

Io ho usato il Tecno p.t.f.e. della Soltecno, ideale per stampi ed efficace fino a 300 gradi, (acquistato al Brico).

 

Anche in questo campo, esistono particolari distaccanti professionali, ma bisogna reperirli dalle stesse aziende dove si acquista la gomma siliconica per stampi.

 

Realizziamo l’armatura dello Spoon :

 

 A questo punto  per realizzare l’amo dello spoon, ovviamente singolo, ho preso un’ancoretta, ho tagliato due punte lasciandole leggermente lunghe per far piu’ presa dentro il corpo, lasciando la punta saldata perché piu’ pratica per inserirci l’armatura.

 

 

L’armatura sarà composta poi dal solito spezzone di acciaio inox dello 0,80 mm. che andremo ad avvolgere attorno all’occhiello dell’ancoretta “mutilata” e poi infileremo un piombo tipo torpille dal peso di 16/18 grammi.

 

Se invece vogliamo utilizzare una armatura più robusta, potremo utilizzare un amo singolo ad occhiello, a gambo lungo, diritto, di quelli stagnati o di inox, impiegati per la pesca in mare.


 image003.jpg (16225 byte)

 


Ora mettiamo una piccola quantità di colla termofusibile sotto al piombo e all’armatura considerando che il peso dovrebbe gravare il piu’ possibile dalla parte opposta dell’amo, in modo che in fase di recupero l’amo rimanga sempre verso l’alto.

 image005.jpg (30017 byte)

 

Una volta posizionata bene l’armatura, procederemo a riempire la cavità dello stampo con la pistola elettrica e la colla a caldo, fino a riempire quasi tutta la metà inferiore dello stampo.

 

Poi passiamo a riempire l’altra metà superiore dello stampo ed infine si mette l’ultimo strato di colla calda su entrambe le superfici dello stampo da unire, badando di eseguire quest’ultima operazione il più rapidamente possibile.

 

una volta freddata la colla si estrae l’artificiale, staccando fra loro lentamente le due metà dello stampo.

 


 image006.jpg (29360 byte)

 

 


Si devono ripulire dalle parti in eccesso con un taglierino (cutter) ben affilato, si possono ritoccare le parti eccessivamente “sporgenti” anche con un accendino.

 

Si procede con la formazione dell’occhiello anteriore che deve essere parallelo al corpo.

 

Se si teme di rovinare l’artificiale in questa fase, sarà possibile eseguire l’anello di testa anche prima di posizionare l’armatura dentro alla colla.

 

Basterà solamente liberare di nuovo il foro dalla colla, dopo che si sono separate le parti dello stampo.


 

 

image007.jpg (16271 byte)

 


La fase della verniciatura:

 

Non starò qui a descriverla, perché ormai conosciuta da tutti i costruttori di minnow.

 

Dopo aver dato la mano di fondo, lascio la libertà ad ognuno di voi di decorare lo spoon a piacimento, utilizzando le vernici ed i colori preferiti.

 

Un paio di mani di Plastivel, date a distanza di due giorni una dall’altra, completeranno l’opera.

 

Montiamo l’antialga:

 

Una volta verniciato il nostro spoon,  con dell’acciaio inox da 0.6 mm. eseguirò l’antialga.

 

In alternativa posso anche utilizzare un filo di rame battuto, come negli artificiali originali.

 

Scaldando con un accendino la punta dell’antialga di metallo lo inserisco nel corpo cercando di tenerlo immobile così la colla tiene saldamente il nostro antialga, poi per ulteriore sicurezza aggiungeremo una goccia di Attack.

 


 image008.jpg (18484 byte)

 

 


Si aprono nuove frontiere nella costruzione…

 

Ero sinceramente un po’ scettico sulla buona riuscita di questo artificiale, tant’è vero che il primo che ho realizzato non l’ho neppure provato.

 

L’ho spedito al piu’ grande estimatore e conoscitore che io conosca di quest’esca ovviamente sto parlando di Americo Rocchi  che la utilizza tantissimo per insidiare i Lucci negli ambienti inerbati.

Lo stesso Americo, dopo le prove pratiche in pesca, concluse in modo  positivo, mi ha dato alcuni consigli … ad esempio inserire l’ancoretta piu’ grande e soprattutto piu’ sporgente, per il resto  sembra sia tutto ok!!!  …soprattutto riguardo all’adescante movimento…

…e SE LO DICE LUI !!!

 

Se volete approfondire qualche aspetto costruttivo, rimango a vostra disposizione…

 

andrearumualdi@libero.it

zander@apostolidellospinning.it

 

 

Black Bass & Co
|Home | | Indice per argomento | | Indice per autore |