ARTIFICIALI & Co

 

 

 

 

 

“Fai da Te”

Minnow + Lombrico ? Sì grazie !

 

( ovvero, come utilizzare al meglio i pezzetti di vermone )

 

                                             Testo e foto di Loris Ferrari (08/01)

 

Cosa è mai quest’ultima stranezza… Minnow Lombrico ?

 

E’ un nome che il sottoscritto ha dato ad un’esca di fantasia, ricavata da un semplice pezzetto di legno, a forma di mozzicone di sigaretta, munito di amo singolo rivolto all’insù, con attaccato dietro un pezzo di lombrico siliconico.

 

Premessa :

 

Avrete già notato, pescando con i vermoni, che dopo un po’ che si utilizzano, essendo il silicone un materiale molto morbido, si rovinano nella zona dell’inserimento dell’amo; sia in seguito di ferrate a vuoto, sia a causa delle abboccate dei Black Bass.

 

La prima volta, possiamo accorciare di alcuni centimetri l’esca, tagliando con le forbici la parte rovinata, ma poco dopo il fenomeno si ripete, facendoci rimanere con un pezzetto di lombrico in mano, inutilizzabile (la coda e poco più).

 

D’accordo che sono esche a basso costo, ma nelle giornate dove i pesci abboccano davvero, rovinarne un paio di buste, è nella norma.

 

Come utilizzare la parte residua :

 

Non ho mai buttato le “code” dei vermoni, le ho sempre messe in una busta, per utilizzarle successivamente, come trailer, quando uso gli Spinnerbait.

 

E’ infatti molto utile e redditizio, infilarle nell’amo singolo degli Spinnerbait, per aumentarne il volume e l’appetibilità dell’esca.

 

Credo infatti che il gonnellino (skirt) dello Spinnerbait, diventi più adescante se vi aggiungiamo un pezzetto di lombrico nel mezzo.

 

Con i Lucci, ho ottimi risultati anche innescando code gemelle e doppie (twin tail e doubble tail).

 

Pensate, che un giorno, pescando dal ciambellone in un laghetto collinare, ho fatto mettere al mio amico Giorgio, che era a corto di attacchi, un pezzetto di lombrico sull’amo dello Spinnerbait e, poco dopo, ha catturato un pesce gatto di oltre ottocento grammi (oltre ai B.B. ovviamente).

 

Certo, sarà stato un episodio fortuito, ma già il sottoscritto alcuni anni prima, aveva catturato con il vermone da 6 pollici un pesce gatto di 760 grammi e, sempre con la stessa esca siliconica, recuperata sul fondo, Paolo ha catturato, questa primavera, una trota iridea di 1200 grammi.

 

Tutte queste premesse, solamente per ricordare l’efficacia di queste esche nei confronti di parecchie specie di pesci, Lucci compresi.

 

Nasce l’idea :

 

Ovviamente il solo uso come trailer, non mi bastava ed allora, ho pensato di costruire un supporto rigido, in modo da non farmelo rovinare più.

 

Dovevo sostituire la parte mancante rovinata, e renderlo più pesante, eliminando le varie piombature utilizzate solitamente (piombi per inneschi Texas, Carolina…).

 

L’altra caratteristica indispensabile era quella di avere la posizione dell’amo, all’insù, (come negli spinnerbait), per garantire una sufficiente azione antialga ed antincaglio.

 

Come costruire il Minnow Lombrico :

 

Occorrono davvero poche cose, basterà un pezzetto di legno duro, del diametro di 12/13 mm. (ramino, samba e simili…).

 

Un amo a gambo lungo, resistente, con o senza occhiello.

 

Il solito filo di acciao inox dello 0,80, un po’ di filo fusibile di piombo e poi i soliti attrezzi per piegare l’acciaio attorno al gambo dell’amo e fare l’occhiello, alcune lime e carta vetrata di varie misure, per dare la forma a mozzicone di sigaro alla nostra metà dell’esca.

 

Completeranno poi il tutto, lo stucco rapido a due componenti, turapori, vernici varie e Plastivel per la finitura trasparente finale.

(se avete bisogno di ulteriori ragguagli, vi invito a consultare l’apposito articolo sul sito, riguardante attrezzi e materiali per la costruzione dei Minnows).

 

Inizia la costruzione :

 

1)     Prendiamo il pezzetto di legno cilindrico, lungo 3,5 – 4 centimetri e tagliamolo longitudinalmente con un seghetto, e poi allarghiamo il taglio fino ad un paio di millimetri. Io adotto un sistema molto comodo, prima taglio per tutta la lunghezza con un seghetto a lama sottile, poi ripasso nel taglio con una lama a sezione rotonda (di quelle al tungsteno che tagliano tutto). Ricavo così, in una sola passata, lo spazio perfetto per l’armatura ed i pezzetti di piombo da appesantire l’artificiale.

 

2)     Sagomiamo, con lime e carta vetrata, il pezzetto di legno, arrotondandolo sulla testa e assotigliandolo verso la coda, fino a formare una sezione di ca. 6 -7 mm. (il diametro approssimativo del pezzetto di lombrico);

 

3)     Tagliamo dalla nostra ruzzola di filo d’acciaio inox, un pezzetto lungo ca. 10 cm. e formiamo ad una estremità un occhiello, che servirà per attaccarci la lenza;

 

4)     Prendiamo l’amo a gambo lungo e cominciamo a girarci attorno per 4/5 volte il pezzetto di acciaio e poi formiamolo come nella foto;

 

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5)     Con un pezzetto di filo sottile (di qualsiasi metallo, anche zincato o di rame), giriamo almeno una decina di volte per fermare l’armatura d’acciaio attorno alla paletta dell’amo e poi fissiamo il tutto con una goccia di colla.

 

6)     Sempre con lo stesso adesivo, fissiamo la legatura d’acciaio sul gambo dell’amo e poi mettiamola all’interno del corpo di legno, prima preparato. Fermiamola nella giusta posizione con un paio di gocce di colla e poi riempiamo la fessura del taglio con pezzetti di filo fusibile di piombo, per tutta la lunghezza.

 

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7)     Dopo aver fissato anche il piombo con l’Attack, riempiamo la fessura, con lo stucco rapido a due componenti e poi aspettiamo l’essicazione.

 

8)     Una volta solidificato lo stucco, con una limetta da modellismo, e carta vetrata finissima, rendiamo tutto liscio ed uniforme.

 

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9)     Diamo ora una mano di vernice di fondo turapori, tipo cementite.

 

10) Verniciamo il tutto con i colori che preferiamo (io prediligo quelli scuri, ma possiamo farlo diventare, colorandolo adeguatamente, anche un vero e proprio minnow)

 

11)  Dipingiamo gli occhi o fissiamo con una goccia di colla quelli che si vendono nei negozi specializzati di pesca, magari a pupille mobili (doll eyes).

 

Ora immergiamo tutto nel Plastivel, e, una volta essiccato, il nostro artificiale è pronto per ospitare sul gambo dell’amo… tutti i ns. residui di lombrichi siliconici !

 

 

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Come impiegarlo in pesca :

 

Appena lo userete, noterete come la piombatura sotto la pancia, faccia stare la punta dell’amo sempre in alto, garantendoci il risultato antialga ed antincaglio, che ci eravamo prefissati.

 

Il peso dell’esca poi, permette una discreta lanciabilità, riuscendo a far compiere (anche impiegando un monofilo dello 0,30), un bel tragitto di sottoriva.

 

Ne consegue che diventa un’ottima esca da “caccia” ovvero da impiegarsi nella pesca a vista dei bass che stazionano nei pressi della sponda.

 

Una volta individuata, con l’aiuto di lenti polarizzate, la ns. potenziale preda, lanciamo a poche decine di centimetri, davanti al muso del ns. predatore, badando bene a non far troppo rumore quando l’esca entra in acqua.

 

Per riuscirci, basterà trattenere con un colpo di canna all’indietro, ed iniziando subito il recupero, un attimo prima che l’esca stessa tocchi l’elemento liquido.

 

Attenzione però alla velocità di recupero, se impieghiamo come trailer, code di vermone arricciate, (curly tail), recuperando ad una velocità sostenuta, l’amo tende a ruotare e a non rimanere sempre verso l’alto.

 

Questo è ovviamente un problema solamente in zone piene di erbe ed ostacoli; una volta scoperta la corretta velocità di recupero, apprezzerete subito l’estrema plasticità dell’artificiale, basterà far vibrare la canna o recuperarla delicatamente di polso, per far compiere all’esca interessantissime traiettorie.

 

Spesso se le operazioni sono state compiute a regola d’arte, ed il pesce non ci ha, a sua volta, visto, l’esca viene attaccata di reazione subito, con partenze ed attacchi a razzo.

 

Se invece ciò non avviene, apprezzerete comunque la versatilità dell’esca, che si muove quasi come un essere vivente.

 

Continuerete il recupero fino ai vostri piedi, seguendola con lo sguardo, e sperando nell’attacco di un bel predatore.

 

Le catture sono spesso numerose, non facendo certo rimpiangere l’utilizzo di un vero minnow o di un lombrico, usati singolarmente con i sistemi classici.

 

Conclusioni :

 

E’ l’ultima esca, in ordine di tempo, costruita dal sottoscritto, visti i buoni risultati in termini di catture, ho voluto presentarvela subito… senza aspettare il solito periodo di rodaggio, perché mi da molta fiducia, anche se in tutta onestà, ad oggi, non ho ancora  catturato nulla di notevole e quindi non posseggo tutti gli elementi sull’effettiva potenzialità dell’artificiale.

 

E’ sicuramente  un’esca interessante per insidiare Black Bass e Lucci, mentre è tutta da provare per le altre prede da Spinning, Luccioperca in primis.

 

Con i Lucci, dovrebbe garantire maggiori doti di robustezza, troppo spesso infatti utilizzando il vermone con gli inneschi classici, mister esox abbocca, e se ne va, tagliando il filo !

 

Con questo tipo di artificiale, essendoci una buona distanza tra la punta dell’amo e l’occhiello per il fissaggio del nylon, almeno alcune volte, dovremmo averla vinta noi pescatori.

 

Vi consiglio di costruirvene qualcuno, vista la facilità estrema di realizzazione, e portarvelo con voi a pesca.

 

Volutamente non ci ho messo la  paletta direzionale, perché basta e avanza il movimento prodotto dalla coda siliconica per rendere il minnow lombrico adescante  e poi perché dovevo mantenere antincaglio il più possibile l’esca.

 

Provate, ne rimarrete certamente soddisfatti… e comincerete ad utilizzare i vostri vermoni davvero al 100 % !!!

 

Se inizierete ad insidiare le vs. prede abituali con i Minnow Lombrico, tenetemi informato dei risultati, scrivendomi, sulle vs. esperienze pratiche, fatemi partecipe dei progressi raggiunti, segnalatemi eventuali vs. particolari esperienze e, non fatemi mancare neppure critiche ed osservazioni, mi servirà per migliorare sempre di più come pescatore e divertirmi maggiormente a pesca.

 

Ciao e buona p…. permanenza sul sito !

 

Loris Ferrari

 

e-mail : lorisfer@libero.it

 

 

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