ARTIFICIALI & Co

 

 

 

 

 "Autocostruzione" 

 Effetto rattlin a doppia frequenza 

  Testo e foto di Paolo Finardi alias Fitto - Marzo 2009

 

Ciao a tutti,

oggi voglio condividere con voi qualche idea curiosa sul rattling. Io personalmente non ho l’esperienza necessaria per dire se è un “accessorio” che possa fare la differenza o no. Chiaro che i pesci sono attratti, o per lo meno incuriositi, dalle vibrazioni, turbolenze e onde sonore che una fonte trasmette nell’acqua. Sembra che la linea laterale (credo si chiami così) dei nostri amati pinnuti serva proprio per questo. Basta pensare al “frullare” dei cucchiaini metallici...

Detto questo voglio proporvi una esperienza. La prima volta che fate il bagno in una piscina chiedete ad un vostro amico di battere ritmicamente due pietre (due cucchiai, due bottiglie di vetro, ecc.), una contro l’altra, immerse nell’acqua. Collocatevi a qualche metro di distanza e immergetevi fino al mento. Il battito delle pietre, credo per la densità dell’acqua ben superiore a quella dell’aria, è trasmesso e amplificato incredibilmente. Da quasi fastidio! Ecco allora che il piccolo rattling del nostro pesciolino sarà “udito” a distanze molto profonde e ampie. Ben più di quello che possiamo immaginare. Forse allora il RATT si rivela importante per minnows di grande profondità (dove arriva poca luce) o in acque torbide.

Ho voluto quindi spendere qualche energia mentale sul RATT, anche perchè qui in Brasile praticamente non si incontra più un esca sprovvista di effetto sonoro. Anzi, sembra che per alcuni predatori sia d’obbligo!! Basta poi pensare all’ultimo uscito di una nota ditta Finlandese (andate sul sito ufficiale per curiosare) dove la novità è appunto... il sistema sonoro. Ed essendo una delle ditte che più ha investito in esche artificiali, speriamo che almeno loro non abbiano preso un... granchio!! E che le ricerche dei loro tecnici siano efficaci. La sfera d’acciaio è a diretto contatto con due “timpani” metallici, per una trasmissione delle vibrazioni diretta nell’acqua.

Un’idea molto buona... sto pensando di usare teste di rivetti o bottoni di jeans (devo trovare un tempino per vedere cosa si trova nelle mercerie di quartiere) per un futuro RATT ad imitazione di questo, col timpano a diretto contatto con l’acqua. Ma oggi l’argomento è un’altro... Quale la frequenza giusta?

Chi ha già un po’ di esperienza sa che usando una sferetta di metallo (ricavata da un vecchio cuscinetto da bicicletta, per esempio) la frequenza cambia a seconda del materiale che percuote. In altri articoli ho letto che qualcuno usa la plastica dei CD, qualcuno dischetti di alluminio... Io vi propongo oggi un rattling creato da una sola sferetta, un solo canale trasversale... ma due dischetti di materiali differenti. Questo produrrà, senza complicare troppo il nostro lavoro, due frequenze diverse: una dai toni bassi (scodinzolio a destra), l’altra dai toni più acuti (scodinzolio a sinistra). Sperando che questa alternanza ritmica di frequenze non spaventi i nostri pescioloni!!! Non l’ho ancora provato...

Si potrebbe fare nello stesso pesciolino un doppio rattling (forse la soluzione migliore ma che richiede un pochino di tempo in più), il primo RATT con entrambi i dischetti in plastica (CD, ecc.), il secondo con entrambi i dischetti di lattina (tipo birra).

Ho sperimentato in questa prova un RATT usando un occhietto finto. Credo la cosa interessante perchè essendo costituito da due membrane, l’aria che vi è racchiusa dovrebbe creare un effetto simile a quello di una cassa acustica... abbiamo cioè un artificiale con un tamburo incorporato!!!! E la vibrazione è secca ma di frequenza molto bassa. Funzionerà?

Andiamo alle foto.

Ho usato per questo esperimento uno snodato con doppio cardine. Una specie di swim-bait semplificata. Non molto grosso, circa 9 cm, e galleggiante, con piombo collocato in un unico alloggiamento centrale, a quasi tutta altezza, ricavato col trapano. Dovrebbe innalzare il baricentro e aumentare il rollio. Questa ultima mia creazione ha una soluzione tecnica credo nuova, ma ve ne parlerò in un altro articolo.

L’alloggiamento per il RAT è creato con due punte da trapano, una per fare il foro passante e l’altra solo per allargare la zona che ospiterà i dischetti di chiusura, tenuti in sede da un poco di stucco. L’occhietto finto che ho usato l’ho collocato con il fondo bianco rivolto verso la sfera. Nella prova pratica provvisoria mi ha dato la sensazione di “suonare” meglio. Per uguagliare la quantità di stucco bicomponente sui due lati, per evitare di compromettere la simmetria dell’azione di nuoto, ho raddoppiato il dischetto ricavato con la plastica di un CD. Per i dettagli di questa operazione potete vedere altri tutorial, dai quali io stesso ho imparato.

Sono sicuro che idee simili siano già passate nei vostri pensieri, che non scopro nulla di nuovo, ma non avendo trovato un articolo specifico su questo tema... e essendoci sempre grande sete di articoli nuovi... eccolo qui!!

Vi ringrazio per condividere questa passione.

Buona p...ermanenza qui e sempre con grande rispetto dei pesci, soprattutto dei lucci... che mio papà nella bassa padana, da ragazzo, li prendeva con le mani nel canale sotto casa...

Dal Brasile

FITTO

 

 

 

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