ARTIFICIALI & Co

 

 

 

 

 

 

il “Fai da Te” - il ROTANTE

Soluzioni avanzate

 

 

(Testo e foto di Loris Ferrari 03.02)

 

 

Con questo articolo intendo approfondire la costruzione del cucchiaino rotante, un artificiale sempreverde ed efficace per quasi tutti i pesci da spinning.

 

Se considerate con attenzione gli artificiali commerciali, noterete che appartengono principalmente a due categorie, quelli con paletta inserita nell’asse (tipo Martin) e quelli con paletta che gira ruotando su una staffa (tipo Mepps), chiamata in gergo “cavalierino”.

 

Ci sono poi altre due sostanziali differenze, quelli con la paletta inserita sull’asse, sono più spartani (ma non meno efficaci), ed hanno l’ancoretta o l’amo singolo fissata attraverso un anello metallico che termina con uno spezzone di filo diritto, che viene semplicemente trattenuto dal corpo, solitamente formato da una goccia di piombo decorato che rappresenta il corpo dell’artificiale.

 

I rotanti con cavalierino invece, hanno lo spezzone di filo che esce dalla lunghezza del corpo metallico (formato da segmenti a forma di sfera, cilidri, coni…), per ca. un millimetro e poi viene piegato a novanta gradi, rispetto all’armatura, per farlo resistere anche a fortissime trazioni.

 

Per togliere ogni dubbio che potesse sorgere, prima che nei rotanti inseriti direttamente sull’asse, si perda un’ancoretta per lo sfilamento dell’armatura, si spezzerà mille volte prima il monofilo od il trecciato. Sono perciò altrettanto sicuri dei secondi, almeno usando i diametri impiegati per insidiare le prede di casa nostra.

 

Cosa già è stato scritto:

 

L’articolo già pubblicato sul sito, riferito alla costruzione dei rotanti, prevede l’aggancio dell’ancoretta attraverso un anello metallico, fermato da alcuni giri d’acciaio, uguale a quello di testa.

 

Era solamente un modo di semplificare il discorso, per prendere confidenza con la costruzione dell’artificiale, per farvi acquisire un minimo di manualità, esercitandovi con il filo inox ed i componenti l’assemblaggio.

 

Impareremo invece ora le esatte modalità di assemblaggio degli artificiali commerciali, vi assicuro che al termine di queste indicazioni, sarete in grado di preparare artificiali del tutto simili a quelli che reperite normalmente e difficilmente distinguibili da loro.

 

Ovviamente in quest’articolo considereremo l’assemblaggio di parti già costruite da altri (corpi, cavalierini, palette…), e già acquistate sfuse nei negozi più forniti.

 

Aumentando la nostra manualità, sarà persino possibile costruire completamente palette, staffe, corpi, anellini… partendo dalle materie prime, ma questo sarà poi l’oggetto di un apposito articolo.

 

 

ATTREZZI e MATERIALI occorrenti :

 

Occorrono le stesse attrezzature e gli stessi materiali già illustrati all’articolo precedente.

 

 

INIZIAMO la costruzione del cucchiaino a paletta inserita sull’asse :

 

Dovremo iniziare esattamente dalla parte opposta a quella indicata precedentemente, ovvero dall’occhiello porta ancoretta (o amo singolo) :

 

1)  Tagliamo dalla ruzzola di inox dello 0,80 un pezzetto d’acciaio lungo 10/15 centimetri (secondo la taglia del rotante che dobbiamo costruire), raddrizzandolo inizialmente con le dita.

 

2)  Con le pinze a becchi conici, dovremo fare il primo occhiello di coda (quello a cui andrà messa l’ancoretta o l’amo singolo), agendo in questo modo :

 

n    Prendiamo le pinze a becco tondo e facciamo una piega di ca. 45° a ca. due centimetri ad una delle due estremità del filo d’acciaio.

 

n    Blocchiamo con le stesse pinze il filo piegato a 45° e ruotiamo il pezzetto di filo corto libero attorno al becco conico, fino a formare un anello quasi chiuso.

 

n    Tenendo ben fermo con la pinza a becco tondo, l’anello così formato, ma con le pinze tenute all’esterno dell’anello, prendere il paio di pinze normali e piegare il pezzetto di acciaio libero, in direzione di  quello più lungo e diritto che diventa l’asse del futuro rotante, fino a metterlo in parallelo con l’asse dell’armatura.

 

anello di coda.jpg (25049 byte)

 

1)  Infiliamo ora il corpo conico di piombo e verifichiamo se il pezzo di acciaio più corto, esce dal corpo di piombo. Se accade, vedremo di tagliarlo un millimetro sotto al corpo per non farlo fuoriuscire.

 

2)  Tagliare con le tronchesi l’eventuale filo eccedente ed infilare nell’anello l’ancoretta o l’amo singolo ad occhiello.

 

3)  Infiliamo di nuovo il corpo in piombo colorato e poi infiliamo una sferetta metallica per far ruotare correttamente la paletta, per ottenere il minimo di attriti.

 

4)  Infiliamo ora sull’asse la paletta (tipo Martin), il rotante è ora praticamente finito, l’unica cosa mancante, per completarlo, è costruire l’anello di testa.

 

5)  Tenendo l’armatura d’acciaio in verticale, calcolare (secondo la taglia del ns. artificiale), uno spazio di acciaio vuoto lungo dai 5 mm. al centimetro. Dovrà servire a contenere i tre giri metallici di fissaggio dell’anello e lasciare spazio sufficiente alla paletta di ruotare correttamente.

 

Poi si dovrà fare una piega, con le pinze a becchi lunghi e piatti, a ca. 45 gradi.

 

Taglieremo ora l’eccedenza di filo d’acciaio dopo questa piega tenendolo lungo solamente 2,5 centimetri. In questo modo avremo già la lunghezza giusta per fare l’anello di testa ed i tre giri completi attorno all’asse metallico.

 

Se vogliamo eccedere in perfezionismo, con una lima piatta per metalli od una mola elettrica a smeriglio, togliamo in testa al filo d’acciaio la sbavatura prodotta dal taglio delle tronchesi, fino a rendere la sommità perfettamente piatta e non aggressiva.

 

6)  Con le pinze a becchi conici costruiremo un anello e gireremo l’eccedenza, con l’aiuto delle pinze normali, fino a far aderire bene lo spezzone d’acciaio all’asse dell’armatura, senza che sporga alcuna asperità metallica.

 

7)  Verifichiamo ora la precisione dell’anello, sovente capiterà che lo stesso si trovi non perfettamente in simmetria con l’asse o piegato in modo anomalo, da una parte o dall’altra dell’asse metallico. Niente paura, basterà infilare le pinze a becco conico dentro all’occhiello e piegare leggermente il tutto nella direzione opposta all’anomalia riscontrata

 

In un attimo si sistemerà perfettamente tutto, è l’anello risulterà perfetto.

anello di testa.jpg (25436 byte)

 

N.B. Con un minimo di pratica, risulterà semplice eseguire questo anello, quando ci avrete fatto la mano, risulterà difficile ad un occhio non esperto, distinguerli dagli anelli “industriali” dei cucchiaini che acquistiamo di solito.

 

E’ un anello che vuole imparato BENE, perché non andrà usato solamente per costruire i rotanti ma servirà in tantissime applicazioni quali : cavetti per i lucci, armature per i minnows, plughi, moschettoni, ecc... impegnatevi perché è basilare per la vostra attività di neo costruttori.

 

Ora il cucchiaino rotante, a paletta inserita, è davvero finito.

 

 

Il CUCCHIAINO ROTANTE con il cavalierino :

 

Anche questo artificiale andrà costruito, partendo dall’anello posteriore.

 

Seguiamo esattamente le prime due fasi già illustrate sopra, fino ad ottenere un anello aperto ed uno spezzone d’acciaio diritto, parallelo all’asse.

 

1)  Infiliamo l’ancoretta (o l’amo singolo), infiliamo il corpo metallico prescelto e poi tagliamo l’eccedenza d’acciaio un millimetro oltre la lunghezza del corpo stesso. Con una lima pareggiamo il taglio delle tronchesi, rendendolo piatto e senza sbavature.

 

2)  Ci sono corpi che possiedono un’apposita scanalatura per contenere questo millimetro di acciaio piegato; se il corpo metallico che abbiamo scelto è uno di questi, ovviamente l’eccedenza andrà piegata a 90 gradi in quella sede, altrimenti rimarrà esterna al corpo, perpendicolare all’asse del rotante.

 

3)  infiliamo le pinze a becco tondo dentro all’anello di coda (per non farlo deformare), e tenendo fermo il corpo metallico in fondo, piegare a 90 gradi l’eccedenza di filo, prima con le pinze a becchi lunghi piatte e poi battendola leggermente, per farla aderire, utilizzando un martello ed uno scalpello a punta piatta.

 

4)  ora infiliamo una sferetta metallica a foro largo o una perlina di plastica e poi mettiamo palline, coni, e per finire una sferetta metallica a foro sottile… per riempire lo spazio che occorre per posizionare correttamente il cavalierino e la paletta.

 

Per calcolare la lunghezza complessiva giusta per il corpo, ci basterà tenere in verticale il tutto e provare a infilare e togliere i vari elementi, finchè a riposo la paletta rimanga da uno ad alcuni millimetri (secondo la taglia dell’artificiale), sotto l’anello di coda dell’artificiale. In questo modo saremo sicuri che la paletta non ostacolerà mai la ferrata, perché gli ami saranno sempre al di sotto della paletta in rotazione.

 

5)  Infiliamo il primo anello (o foro) del cavalierino e poi l’altro, dopo aver ovviamente inserito la paletta prescelta.

 

6)  Ora mettiamo una piccola pallina di plastica tonda, a foro sottile che servirà ad impedire che il cavalierino si incastri nell’intreccio d’acciaio, durante la discesa dell’artificiale verso il fondo (è meglio di plastica che non di metallo, perché ha un peso minore e non grava eccessivamente sul cavalierino, durante il recupero, consentendogli una perfetta rotazione.

 

7)  Le ultime fasi, ovvero quelle della costruzione dell’anello di testa, non starò a ripeterle perché sono del tutto uguali a quelle riportate in precedenza (dal punto 7 al punto 9).

 

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Sempre più difficile, costruiamo il TANDEM :

 

Impareremo ora a costruire il tandem, ovvero il rotante a due palette.

 

Tale costruzione non presenta particolari differenziazioni rispetto alla costruzione del rotante singolo, con l’unica eccezione rappresentata dall’anello che si trova nel mezzo all’artificiale.

 

Serve ad impedire che il peso del corpo e della paletta superiore gravino su quella inferiore limitandone di parecchio il movimento.

 

Partiremo come al solito dall’anello di coda, ricordandoci che il pezzetto di acciaio per costruire un tandem dovrà essere più lungo di quello per il rotante semplice.

Arrivati alla paletta (più grande), del primo rotante, terremo circa un mezzo centimetro di acciaio libero e diritto e poi inizieremo a costruire un piccolo anello con le pinze a becchi conici.

 

Facciamo un intero cerchio e ritorniamo in su con l’acciaio fino ad incontrare idealmente l’asse dell’artificiale in senso opposto.

 

Ora con le pinze a becchi lunghi e piatti pieghiamo all’insù l’inox fino a fargli proseguire l’asse.

 

A risultato finito, l’anello dovrà risultare perfettamente circolare e l’asse dell’artificiale diritto. Se così non risultasse, bisognerà intervenire con le pinzette per raddrizzare e sistemare il tutto.

anello tandem.jpg (22286 byte)

 

Infiliamo ora il secondo corpo, ricordandovi che deve essere molto più leggero del primo (io spesso uso delle perline di plastica colorata).

 

Infiliamo ora la sferetta metallica ed il cavalierino con la seconda paletta, che dovrà essere di misura più piccola della prima, per migliorare la rotazione dell’artificiale e per far tendere il pesce ad abboccare l’artificiale da sotto (dove c’è l’amo) e non di testa.

 

Mettiamo poi l’ultima perlina in plastica e costruiamo l’anello di testa per il fissaggio del nylon o della girella; il ns. tandem è finito.

tandem finito.jpg (20325 byte)

 

Non trascuratelo come esca, vi permetterà di effettuare catture in posti dove altri avevano tentato invano.

 

E’ un artificiale trascurato da tanti ma che riesce a regalare tantissime soddisfazioni con Trote, Cavedani, Bass, Lucci… interessando soprattutto i grossi esemplari.

 

Alcuni accorgimenti da adottare :

 

Vi accorgerete, durante le prove pratiche in acqua dei vostri artificiali, che non tutte le ciambelle riescono col buco, ovvero non tutti i rotanti da voi costruiti si comporteranno correttamente in acqua.

 

Più gli artificiali sono di grammatura bassa e più sono difficili da costruire bene. Infatti saranno da tarare (quasi con la bilancia del farmacista), con estrema attenzione i pesi lungo tutta la struttura dell’artificiale.

 

Gli errori più frequenti sono dovuti all’errato rapporto fra il peso della metà inferiore dell’artificiale e quello della metà superiore, dove nella metà superiore è ovviamente incluso il peso della paletta, mentre in quella inferiore è incluso il peso dell’ancoretta o dell’amo singolo.

 

In linea generale possiamo dire che la metà inferiore deve giocoforza essere più pesante di quella superiore.

 

Il corpo dovrà essere di metallo verso l’anello di coda e di ad es. perline di plastica nella parte alta, e non viceversa, pena il ribaltamento dello stesso durante il lancio o la mancata rotazione della paletta, alle basse velocità di recupero, perché l’asse ed il corpo oscillano troppo lateralmente.

 

Se riassembliamo ad es. un Martin 28 per alleggerirlo, e pensiamo ad un corpo formato da perline, per utilizzarlo in acque poco profonde, l’ultima parte dell’artificiale, vicina all’ancoretta, dovrà essere comunque una sferetta di piombo.

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In caso contrario avremo grandi difficoltà di lancio con ribaltamenti in volo e continui impigliamenti di filo con l’ancoretta, se non saremo prontamente in grado di correggerne la traiettoria aerea prima che l’artificiale tocchi l’acqua.

 

In questo tipo di artificiale è consigliabile utilizzare il fiocco di lana sull’ancoretta perché lo stesso impregnandosi d’acqua, porta ad un aumento di peso verso il basso dell’artificiale, agevolando il lancio migliorando l’assetto ed aumentandone la distanza.

ciuffi.jpg (41842 byte)

 

Se poi l’artificiale in questione è diretto verso i grossi esemplari di Luccio o ai giganteschi Siluri, vi consiglio vivamente di sostituire l’acciaio da 0,80 con quello da 1 millimetro.

 

Costruiamo il moschettone per il cambio rapido dell’ancoretta:

 

Molto spesso, quando prevedo di dover sostituire spesso l’ancoretta all’artificiale (con o senza antialga… con o senza fiocco di lana), costruisto al posto dell’anello di coda un moschettone. Sui rotanti ne costruisco principalmente di due tipi, le fotografie ve li illustreranno entrambi, lascierò a voi la scelta sulla preferenza per un tipo rispetto all’altro.

Rotanti a moschettone.jpg (26928 byte)

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Conclusioni :

 

Perché dobbiamo metterci a costruire rotanti simili a quelli commerciali?

 

Già ogni buon negozio di pesca ne vende centinaia di modelli differenti, è perciò possibile scegliere fra una vastità enorme di tipi, colori e grammature; una gamma talmente vasta che non trova riscontro in nessun altro tipo di artificiale.

 

Beh, sicuramente per risparmiare qualcosa a lungo termine sul fai da te, ma soprattutto per costruire rotanti proprio con i colori, l’azione e la forma ed il peso che noi vogliamo, e che mai avremmo trovato assemblato in modo uguale anche nei negozi più forniti.

 

Riusciremo a presentare al pesce qualcosa di nuovo, con vibrazioni uniche e mai udite prima e chissà… magari proprio la trotella catturata nel torrente di montagna, dopo due ore di impegnativa scarpinata, mai avrebbe abboccato al semplice e conosciuto rotante commerciale, perché lo aveva visto e sentito ronzare solamente un paio di giorni prima!

 

La nostra “creatura” ci darà quel briciolo di fiducia in più sull’esca, permettendoci di concentrarci maggiormente sul lancio nei posti giusti e sul tipo di recupero… vedrete i risultati e le soddisfazioni vi sorprenderanno!

 

Ciao a tutti e buona p... permanenza sul ns. sito !

 

Loris Ferrari

 

 

 

 

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