ARTIFICIALI & Co

 

 

 

 

 

Lippus  easy Semicrank

Testo e foto di Filippo Fuligni (lippus) - Nov./10 

 

Continuando la serie dei miei artificiali “facili”, o “easy” per fare i ganzi facendo finta di sapere l’inglese , ho deciso di presentarvi la rivisitazione del mio “SemiCrank”, la versione originale la potete vedere in questo articolo http://xoomer.virgilio.it/cjbur/a_semicrank.htm.  L’artificiale in questione è un piccolo crank, appena galleggiante o suspending, adatto a pescare cavedani in presenza di corrente anche forte, particolarmente catturante in autunno e primavera, per questo, visto che sono fondamentalmente pigro, ho ottimizzato tutto il procedimento costruttivo, in modo che sia facile, veloce da fare, e contemporaneamente realizzabile con pochissimi attrezzi e poco spazio a disposizione, pur mantenendo la medesima efficacia aumentandone addirittura resistenza all’usura, quindi la durata.

Il tutorial che vedrete qui di seguito, può far sembrare che la lavorazione sia lunga, in realtà sono necessari pochissimi minuti per arrivare al grezzo ultimato, ho voluto, però dettagliare ogni fase, utilizzando molte foto in modo che sia chiaro tutto il procedimento, anche a prescindere delle spiegazioni scritte.

 

Materiali necessari:

  • Listello di balsa spesso 1cm

  • Filo di acciaio inox da saldatura da 0.8mm

  • Foglio di policarbonato (lexan) spesso 1mm

  • Stucco da marmisti

  • Resina epossidica bi componente

  • Materiali non strettamente necessari ma utili alla decorazione.

  • Carta stagnola adesiva

  • Pennarelli uniposca

  • Occhietti olografici 3D

Attrezzi necessari:

  • Seghetto a ferro

  • Lima a legno (raspa)

  • Carta abrasiva (100-120)

  • Pinzette a becco tonto

  • Tronchesi

  • Attrezzi non strettamente necessari ma utili.

  • Trapano con punta da 6mm per lo scasso degli occhietti

  • Lima da modellismo per realizzare le incisioni delle branchie

 

Procedimento costruttivo.

Finita tutta la barbosa parte introduttiva, cominciamo, finalmente, a descrivere come si costruisce questo benedetto artificiale .

Cominciamo a disegnare la sagoma, per aiutarmi in questo, mi sono creato delle dime con un foglio acetato,  utilizzando anche delle esche commerciali come modello. In questo caso ho ricopiato la sagoma di un crank della Megabass lungo circa 4cm, cioè quanto serve a me .

Quindi utilizzando questa dima, ricopiamo la sagoma sul nostro listello di balsa da 10mm.

Con il seghetto a ferro tagliamo grossolanamente le sagome, operazione facilitata dal fatto che la balsa è morbidissima.

Con la lima a legno scontorniamo precisamente la sagoma, come potete vedere alcuni dettagli disegniati li ho tirati via, in quanto la balsa, essendo tenerissima, non permette la realizzazione di particolari piccoli.

Con l’aiuto di un righello, sul ventre del nostro grezzo, disegniamo una linea centrale.

Usando tale linea come guida, con il seghetto, effettuamo un taglio per tutto il ventre, fino ad arrivare alla punta del muso e della coda.

Come mio solito, per il taglio della paletta utilizzo il bordo della morsa come guida, in questo caso l’inclinazione del taglio sarà molto poca, in pratica mettendo idealmente in orizzontale l’artificiale, la paletta dovrà essere inclinata verso il basso di pochi gradi, diciamo 10-15°.

A questo punto non resta che cominciare a dare una forma più slanciata al nostro grezzo, per fare ciò utilizziamo semplicemente la solita lima a legno. La posizionamo sul tavolo in orizzontale, e semplicemente strusciamo sopra il grezzo, affusolando la testa e la coda. Per la coda la rastremazione la faremo cominciare a circa 2cm dal posteriore, mentre per la testa da 1cm dall’anteriore.

L’aspetto finale dovrà essere circa questo.

Con la carta abrasiva lisciamo gli angoli arrotondandoli, fino ad ottenere una gradevole forma a pesce .

 

Siccome utilizzeremo un’armatura passante con occhielli chiusi, andremo a creare in testa ed in coda una concavità che servirà ad alloggiare gli occhielli di tale armatura. Per fare ciò utilizzeremo le pinze a becchi tondi, forzando uno dei becchi all’interno del legno. Fate attenzione perché la balsa è molto fragile, quando forziamo, proteggiamo il legno con le dita facendo una pressione dall’esterno.

Non resta che realizzare l’armatura dandogli questa forma della foto successiva.

Ho volutamente utilizzato acciaio inox per saldature, perché  più rigido rispetto all’acciaio inox aisi 316, in modo da dare una resistenza strutturale all’artificiale visto che la balsa non la da.

Inseriamola all’interno dello scasso ventrale, bloccandola con alcune gocce di colla ciano acrilica in testa ed in coda.

Realizziamo lo scasso per la piombatura, lo faremo piuttosto spostato sul davanti in modo che a riposo, l’artificiale stia con il muso appena inclinato in avanti. Questo serve per far si che la paletta molto pronunciata e poco inclinata, peschi immediatamente sufficiente acqua e quindi lavorare in maniera ottimale da subito. Lo scasso dovremmo farlo sufficientemente ampio da poter ospitare 2 spezzoni accoppiati di filo di piombo da 3mm x 10mm.

Inseriamo il piombo nello scasso appena fatto e stucchiamo il tutto con stucco da marmisti.

Il grezzo del futuro nostro artificiale è completato, non resta che passare alle fasi terminali di verniciatura ed impermeabilizzazione.

Per prima cosa prepariamo un po’ di resina epossidica e ricopriamo il grezzo così com’è, stendendola appena l’abbiamo preparata, in modo che il legno di balsa, molto poroso, l’assorba in grande quantità.

Questa operazione serve a 2 cose: la prima ad impermeabilizzare in maniera perfetta il legno, la seconda, indurisce la superficie aumentandone la rigidità e permettendo così la possibilità di effettuare incisioni decorative, altrimenti praticamente impossibili sul legno non trattato.

Per proteggere lo scasso della paletta, che inseriremo successivamente, io metto sempre dei pezzetti di scarto di policarbonato da 1mm.

Una volta indurita completamente la resina, quindi dopo almeno 24 ore, con la carta abrasiva lisciamo la superficie che presenterà delle asperità dovute all’assorbimento della resina da parte del legno.

Se vogliamo, questo è il momento di fare le decorazioni che permetteranno di avere un artificiale più curato (ma che in pesca non servono a niente )

Possiamo incidere le delle branchie con una lima da modellismo, o, con un trapano, creare la sede per degli occhietti 3d.

Lo possiamo anche ricoprire con la carta stagnola, con la tecnica descritta in questo articolo: http://xoomer.virgilio.it/cjbur/a_stagnolaAde.htm.

Non resta che completare la verniciatura e le decorazioni finali, applicando gli occhietti 3d e la pitturazione delle branchie con un pennarello all’acqua. Fatto ciò prepariamo altra resina epossidica e diamo il primo strato di protettivo esterno.

Ricordo che per ottenere una copertura ottimale con la resina epossidica, va prima preparata, mescolando nelle giuste proporzioni i 2 componenti, e lasciata catalizzare (indurire) per un po’, fino a che non assuma una consistenza molto densa, tipo marmellata per intenderci.

Mentre aspettiamo che la resina termini di indurirsi, possiamo realizzare la paletta, in questo caso si tratta sempre del mio modello rettangolare di 10x30mm stondata da un lato, realizzata con policarbonato da 1mm, la solita dei semicrank “originali” .

 

Quando la resina è indurita, togliamo la protezione presente nello scasso della paletta, inseriamo la paletta stessa e proviamo in acqua l’artificiale, quando otteniamo il nuoto che ci aggrada, blocchiamo la paletta, da un solo lato con una microscopica goccia di colla ciano acrilica, mi raccomando microscopica, perché la colla ciano acrilica reagisce con il policarbonato indebolendolo, quindi mettiamone tanto quanto basta per farla stare in posizione, l’incollaggio definitivo lo faremo dopo.

Siamo alla fine, prepariamo altra resina epossidica e diamo un altro strato protettivo, facendo particolare attenzione nel fare penetrare la resina nello scasso della paletta, incollandola definitivamente.

Questo è il risultato finale.

 

Questo artificiale è facile da fare, ma con i 3 strati complessivi di resina epossidica, se dati correttamente come ho descritto, è praticamente indistruttibile oltre che ovviamente catturante .

Con questo ho concluso, non resta che salutarvi con il classico Buona P………………..ermanenza sul sito.

Filippo Fuligni (lippus)

lippusCHIOCCIOLAinwind.it (togliere CHIOCCIOLA ed inserirne il simbolo)

 

 

 

Black Bass & Co
|Home | | Indice per argomento | | Indice per autore | | Indice a tema |