ARTIFICIALI & Co |
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Fai
da te: i minnow shad
Che cosa sono
Il termine shad in inglese è spesso usato per indicare un
tipo di pesciolino panciuto, il classico ciprinide che vive in acque ferme. Osservando la
differenza tra una scardola di fiume e la medesima presente in stagni o laghi, noteremo
come questultima assuma una forma meno slanciata, una risposta per
ladattamento alle diverse condizioni ambientali. Per simulare questi
pescetti la nota casa finlandese
introdusse una decina danni fa un tipo dimitazione galleggiante diversa dai
soliti minnow di forma allungata: era lo shad-rap shallow runner, con la
caratteristica paletta piegata a forma di L, seguito, dopo qualche anno, dal modello deep
runner, con palettone allungato. Attualmente diverse altre case producono imitazioni, in tute
le livree possibili, che si rifanno ai 2 modelli menzionati, mentre loriginario
produttore ha aggiunto al suo catalogo un tipo snodato dotato anche di rattling dentro il
corpo; cè solo limbarazzo della scelta Dove e come si usano
Le acque ferme, o a lento deflusso, sono il loro luogo
ideale, ma nulla vieta di usarli anche in altre condizioni perché la diversa paletta dei
due modelli ne cambia completamente il tipo di movimento e la profondità dazione. Lo shallow runner
(shallow = superficiale, poco
profondo), è studiato per lavorare in superficie o appena sotto il pelo dellacqua;
la particolare forma a L della paletta genera delle oscillazioni sia verticali che
orizzontali del pescetto, con vibrazioni molto adescanti. E quasi una sorta di popper che va un po più in
giù rispetto alla superficie dellacqua; dà il meglio di sé quando il pesce è in
caccia a galla, riconoscibile per le classiche sfuriate delle prede foraggio. E
molto utile anche nella pesca a vista, quando lesca deve muoversi a portata del
pesce individuato, producendo vibrazioni più forti dei classici minnow galleggianti. Il deep runner (deep = profondo) invece è pensato
esclusivamente per lavorare in profondità; la dimensione della paletta maggiorata e
linclinazione permettono a questesca di sondare strati dellacqua
impossibili per gli altri minnow galleggianti. Appena inizia il recupero sinabissa e
procede scodinzolando in verticale. La paletta sporgente rispetto al corpo ed il movimento
che origina (la coda e la rispettiva ancoretta sono rialzate durante il nuoto) lo rendono
una buona esca antincaglio, perché leventuale ostacolo è toccato prima da
questa e poi dalle ancorette. Abbinando lartificiale ad un trecciato, con un
po di pratica si riesce a sentire quando lesca urta qualcosa;
allora basterà fermare il recupero e, grazie alla galleggiabilità, il minnow tenderà a
salire in superficie allontanandosi dalleventuale incaglio. In sostanza
questesca ci permette di pescare in acque profonde e relativamente ricche di
ostacoli, con un movimento più adescante rispetto ad un minnow affondante; è quindi
ottimo quando non ci sono segnali di cacciate in superficie. E il mio preferito tra i due artificiali, io lo uso in
questo modo: appena lanciato abbasso la canna ed inizio il recupero con una serie di
colpetti di cimino, senza usare il mulinello. Quando
la canna è in verticale, riavvolgo il filo in eccesso e ricomincio. Questi colpetti
producono degli spanciamenti molto graditi ai predatori. Se voglio farlo lavorare più a
galla mantengo la canna in alto, e procedo sempre con continui movimenti di cimino. Per questo tipo di pesca ritengo siano favoriti i mulinelli
con un buon rapporto di recupero, perché così si riducono i tempi morti prodotti quando si passa dai colpi di cimino al
riavvolgimento con la manovella. Spesso il pesce attacca nel momento in cui lo shad-rap
sembra avere un rallentamento, e se il filo non è in tensione è facile lisciare la
ferrata. La costruzione
Rispetto ai minnow classici i due modelli presentati sono un
po più complicati da costruire: lo shallow per la piegatura a L che
necessita la paletta, il deep per la costruzione e montatura dellanima
dacciaio, che deve arrivare fino al centro della paletta inclinata. Stampando le forme rappresentate nelle figure 1,
2, 6 il lavoro sarà più agevole, perché queste sono in scala 1:1. Le potremo quindi
usare sia per ricavare le sagome necessarie, sia per confrontare i vari tratti da piegare
nella costruzione dellanima dacciaio. Le misure delle figure si riferiscono ad
un minnow di 9 cm, per altre dimensioni basterà ingrandire o rimpicciolire le sagome. In figura 1 sono riportati tutti gli ingredienti
necessari alla costruzione del modello deep, per lo shallow basterà sostituire la paletta
e lanima, come si vede in figura 6. Procuriamoci quindi: -
un pezzo di balsa 10x3x2 cm; -
una lastra di policarbonato (o vetro
artificiale, quello in plastica) di spessore 1mm per le palette (oppure di 2 mm); -
24 cm circa di filo di piombo da 1mm per
appesantire il corpo; -
anellini per le ancorette e per
lattacco alla paletta (modello deep); -
acciaio inox da 0.8 mm. In aggiunta avremo bisogno del solito materiale per
assemblare e pittare il tutto: -
colla epossidica bicomponenete per le
palette; -
attak; -
stucco catalitico bicomponente (il
migliore che ho provato è larexon); -
impregnante; -
vernici per livrea e protezione finale. Figura 1: gli ingredienti per la costruzione dello sha-rap deep runner Il Deep Runner E buona norma prepararsi delle tavolette di balsa aventi lo stesso spessore del minnow da costruire (nel nostro caso 2 cm). In questo modo, disegnata la sagoma, il pezzo da sgrossare è già nella misura che ci serve ed evitiamo di scartare troppo legno per ottenere lo spessore desiderato. Se conosciamo un falegname o hobbysta che disponga di una pialla a spessore il gioco è fatto. Stampiamo la foto degli ingredienti e ritagliamo la sagoma
del modello deep (oppure disegniamola con carta copiativa). Riportiamo sul blocco di balsa la figura e cominciamo a
scartare il legno con un taglierino (lideale è un seghetto elettrico da traforo).
Una carteggiata su dorso e pancia per appiattirlo ed abbiamo ottenuto il primo grezzo che
compare in alto nella figura 1. Stampiamo la forma del dorso in figura 3, ritagliamola e
appoggiamola sulla schiena del grezzo per disegnare il contorno con un pennarello a punta
fine; tracciando una linea che divide a metà lo spessore del dorso sarà più facile
disegnare correttamente la sagoma.
Figura 2: la sagoma per il dorso degli shad-rap Togliamo la balsa eccedente scartavetrando con grana grossa
oppure con una piccola raspa da modellismo. Ora cè il lavoro più rognoso: cominciamo a
carteggiare i fianchi del grezzo con carta vetrata n°120; per ottenere la pancia in modo
uniforme con un profilo a V, occorre alternare la carteggiatura continuamente a dx e
sx..
Possiamo aiutarci anche qui tracciando una linea di mezzeria sulla pancia del pesce, per
evitare di togliere più legno da una parte o da unaltra. Fatta la pancia si passa
alla schiena, sempre alternandosi a dx e sx, fino ad ottenere la seconda sagoma della foto
1; si ultima il lavoro con carta più fine (180, 200, ecc). Prendendo come riferimento la stampa degli ingredienti,
facciamo il taglio che conterrà la paletta. Massima attenzione al fatto che questo dovrà
contenere la paletta inclinata, senza pendere a dx o sx rispetto alla linea della pancia;
diversamente il pesce spancerà solo da un lato. Ora facciamo
sulla pancia il taglio che conterà larmatura, iniziando con un seghetto per ferro e
ripassando con una sega a lama tonda, per creare un solco sufficientemente ampio e
regolare da contenere larmatura metallica e la piombatura. Per realizzare la paletta si riportano sulla lastra di
policarbonato da 1 mm le rispettive 2 sagome di figura 1, disegnando la forma con un
pennarello, e si ritaglia il tutto. Lutilizzo
del policarbonato non è casuale, è sufficientemente rigido ma si lavora e si piega molto
meglio rispetto al plexiglass, che invece tende a scheggiarsi facilmente. Spesso nei
negozi Brico lo si riconosce perché disponibile in lastre da usare al posto del vetro per
fare dei quadri infrangibili. Le 2 palette ricavate vanno sovrapposte, prendendo come
riferimento il buco centrale, e incollate con lattak. La paletta più piccola serve
a rinforzare quella grande, per non farla spaccare con un uso prolungato. In alternativa
possiamo anche usare un unico pezzo preso da una lastra di 2 mm (si prende solo la paletta
più grande). Nel primo caso la paletta sarà più idrodinamica e produrrà un nuoto più
vivace. Proviamo la paletta nellincavo, che sarà leggermente
più largo proprio per correggere eventuali imperfezioni durante il fissaggio. Guardando
frontalmente la nostra esca, la paletta, inclinata in basso, non dovrà debordare da un
lato; diversamente il pesce scarterà a dx o sx. Ora è necessario realizzare lanima metallica; si procede come mostrato nelle figure 4, 5, 6.
Figure 3-4-5: le varie
fasi della piegatura dellanima per il deep runner
Tagliamo uno spezzone di acciaio lungo 20 cm, fatto
locchiello pieghiamo a 90°, come si vede in figura 4. La lunghezza del tratto piegato deve essere uguale alla
distanza tra il buco, dove entrerà locchiello, e la fine della paletta.
Successivamente si tratterà di lavorare lanima fino ad ottenere la figura 6. Per
controllare la lunghezza dei vari tratti di questa facciamo riferimento alla stampa degli
ingredienti, che contiene i vari pezzi in scala 1:1, e marchiamo con un pennarello
indelebile i vari tratti da piegare ogni volta. Fatta larmatura metallica, la si prova nellincavo
insieme alla paletta, prima di incollare il tutto, per correggere eventuali difetti. Se
tutto è ok, la fissiamo con qualche goccia di attak, solo per tenerla ferma al legno, e
si procede con la piombatura. I 3 pezzetti di piombo di figura 1, quanto serve per
appesantire il corpo mantenendolo galleggiante, vanno inseriti in modo da concentrare il
peso verso la parte anteriore (testa più pancia), perché questa è la zona che contiene
più legno, e quindi massa galleggiante. Mettiamo qualche goccia dattak sul primo pezzo di
piombo ed inseriamolo dentro la scanalatura della pancia, aderente allanima
metallica, in modo che sia disposto dalla testa alla coda. Per introdurlo bene ci si può
aiutare con uno di quei piccoli cacciaviti da elettronica. Sopra a questo mettiamo il
secondo pezzo, che andrà disposto dalla testa fino a mezzo cm prima della coda, poi il terzo ancora più corto, sempre per distribuire
il peso in proporzione alla massa legnosa. Le parti tagliate per accorciare i pezzi di
piombo andranno messe sotto la pancia, fissate con una piccola goccia di colla, solo per
tenerle insieme durante la lavorazione e
rimuoverle facilmente se cè qualche errore. Quando armatura e piombo sono sistemati possiamo provare la
galleggiabilità. Incastriamo la paletta nello spazio apposito, mettiamo gli
anellini e le ancorette e poniamo il minnow nel lavandino con lacqua. Anche se la
costruzione non è ancora ultimata, perché manca la stuccatura, verniciatura e fissaggio
della paletta, se il nostro artificiale non ha difetti di piombatura lo vedremo
galleggiare orizzontalmente, meglio se leggermente inclinato in basso nel davanti. Qualora
fosse la coda ad essere inclinata in basso dovremmo riposizionare il piombo, perché il
nuoto sarebbe smorzato. Fatto il test asciughiamo la balsa con un phon, fissiamo
definitivamente larmatura interna con lattak e tamponiamo con stucco
catalitico bicomponente fino alla zona della paletta. Questa sarà fissata con la colla
epossidica, facendo la massima attenzione al suo allineamento. Quando il tutto sarà
asciutto la stessa colla potrà essere usata per fare un eventuale gradino che rinforzi la
parte inferiore della paletta, perché è molto resistente. Lo Shallow Runner La costruzione segue gli stessi passi del deep runner,
tranne che per lanima e la paletta. Per larmatura la forma sarà quella indicata in figura
2 che, essendo in cala 1:1, useremo anche come riferimento.
Figura 6: sagoma ed anima dello shallow-runner Lincavo che contiene la paletta, come si vede nella
stessa figura, sarà orizzontale, eseguito con le medesime modalità già spiegate, mentre
per la paletta stessa prenderemo la più piccola delle 2 presenti nella foto degli
ingredienti. Per formare la piegatura a L usiamo il calore del phon o di
un piccolo fornello; io la faccio ad occhio, ma allinizio sarà utile disegnare 2
linee orizzontali, perfettamente parallele, che la dividano in 3 zone, come si vede in
foto 7 (le linee sono disegnate a mano, solo come esempio). Cominciando dalla parte numerata in figura con 1, teniamo
ferma la paletta con una pinza lungo la linea e pieghiamo dolcemente usando il calore.
Facciamo la stessa cosa sulla parte 3, ma dal lato opposto. Alla fine la sagoma risulterà
come in figura 8. Il fissaggio sul corpo si ottiene sempre con la colla
epossidica. Per un corretto movimento dellesca durante il nuoto
nellocchiello di testa deve essere inserito un anellino, come quello presente in
figura 1. Figura 7: le varie fasi di piegatura della paletta a L Figura 8: la paletta finale
La verniciatura finale
Posizionata la paletta e carteggiato lo stucco, diamo una
mano di turapori per impermeabilizzare, una mano di fondo bianco e passiamo alla livrea
finale. Qui ognuno può sbizzarrirsi come meglio crede perché sul colore più adescante
si potrebbero scrivere fiumi di parole. Personalmente ritengo che questi faccia la
differenza solo in rari casi; il discorso cambia quando peschiamo in situazioni di bassa
visibilità, come la sera o con acqua torbida. Considerando che il pesce, con le ovvie differenze tra le
specie, non distingue i particolari in acqua cristallina ad una distanza superiore ai 3-4
mt, anche le livree dettagliate disegnate minuziosamente con laerografo a mio parere
sono ininfluenti; ciò che conta è il colore dinsieme che assume
lartificiale. Nella figura 9 sono riportate alcuni esempi di colorazioni:
quella rosso flou la utilizzo nelle condizioni di bassa visibilità, quella nera in acque
molto limpide e le rimanenti sono imitazioni della classica livrea con fianchi argentati o
dorati. Figura 9: alcuni shad-rap finiti Per ottenere queste ultime due ho usato la parte interna di
una busta di patatine (colore argento) o
quella di un cioccolatino Ferrero rochè (colore dorato). Il famoso cioccolatino ha una
trama che sembra la copia perfetta delloriginale finlandese; unimitazione
alternativa della livrea argentata invece si ottiene con la carta dei baci perugina (che
però è meno brillante della rispettiva per patatine). Unultima tinta utile per il nostro campionario di
esche, è quella fosforescente, già descritta nel relativo articolo il minnow
fosforescente. Per la protezione finale dellesca uso la vernice KK1,
adoperata nelle legature per gli anelli delle canne da pesca. Si tratta di una resina
epossidica bicomponente reperibile nei negozi di pesca in una pratica doppia siringa.
Miscelata la quantità necessaria, si stende con un normale pennello; dopo 1 ora è già
asciutta al tatto e dopo 24 ore ci possiamo pescare. Il film creato è elastico, non si
screpola né ingiallisce col tempo, ed è molto resistente; con un paio di mani il nostro
pesce sarà indifferente a rovi, ami, rocce e denti desocidi. Un ultimo accorgimento: mettere un finalino con girella,
anziché legare direttamente la lenza madre allocchiello di testa, migliora il nuoto
di entrambi i pascetti. Sconsiglio però di fare il finale tipo nodo rapala
con il tracciato per lo shallow runner; una volta mi è successo che lasola,
rimanendo schiacciata (a differenza del nylon), si è infilata nelle pieghe
dellanellino fino ad uscire, causando la perdita dellartificiale durante il
lancio. Lesca è pronta, non ci rimane che provarla in tutti quei posti dove avevamo paura di perdere il costoso originale.
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