ARTIFICIALI & Co

 

 

 

 

“Fai da Te” – costruiamo lo
Spinnerbait per il Siluro  

Testo e foto di Loris Ferrari (10/01)

 

Spinnerbait da Siluro… e perché mai ?

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Tutto è iniziato quest’estate, quando il sottoscritto si è visto attaccare da un Siluro, stimato sui quindici Kg, il Buzz Bait che stava recuperando a galla, dopo aver lanciato su un “movimento” a galla.

Mentre il grosso artificiale sfarfallava fragorosamente in superficie, emettendo un’infinità di bolle e sciacquii, in acqua libera ed a velocità costante media, il pesce è risalito come un delfino, a non più di 15 m. da me ed Alberto, facendosi ammirare in tutta la sua bellezza.

L’attacco è stato davvero spettacolare e brutale al tempo stesso, ma a causa dell’unico amo singolo rivolto all’insù, il pesce non si è agganciato!

L’artificiale è rimasto visibilmente scheggiato dai denti del Siluro, sia nell’elica che nel corpo…ed ora lo mostro con soddisfazione a tutti gli amici.

L’adrenalina che ha prodotto nel sottoscritto è stata davvero tanta, ed anche ora ne parlo con piacere (nelle tecniche di marketing e vendita, tutto questo si chiama “Prolungamento del Positivo”).

Peccato davvero per la slamatura perché, in caso contrario, avrebbe messo a dura prova il nylon dello 0,43 la robusta canna ed il mulinello da casting.

Da allora, il sottoscritto è subito corso ai ripari, adottando nelle esche “da caccia” l’aggiunta in coda di un’ancoretta supplementare, in modo da limitare al massimo le perdite inopportune.

Le esche da “Caccia”:

Per esche da caccia al Siluro, intendo tutte quelle esche che si impiegano quando si ricercano, in acque sgombre da ostacoli, le cacciate del Siluro a galla.

Basta percorrere con circospezione le rive, con un buon paio di occhiali polarizzati, ed attendere movimenti in superficie del baffone, quali salti, delfinate, scodate, cacciate alla minutaglia…

Quando abbiamo la fortuna di imbatterci in una situazione simile, a portata di canna, affrettiamoci a lanciare sull’acqua ancora in movimento… spesso il Siluro risponde con un violento attacco alla nostra esca, indipendentemente dalla stessa!

Ci è infatti capitato di catturarne con rotanti semplici e tandem, ondulanti grandi e piccolissimi (in Canal Bianco, abbiamo preso tre Siluri, di cui uno di un metro, con un minuscolo ondulante da Cheppie ed un altro sui 4/5 Kg. l’ho visto prendere questa primavera sul Taro, sempre andando a Cheppie).

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Altre esche collaudate e di sicuro successo, sono ovviamente i Minnows, i pesci in gomma e tutte le grosse esche di superfice, quali i Popper, i Prop bait, i Buzz Bait ed appunto gli Spinnerbait.

Questo gruppo di ultime tre esche, sono le mie preferite, per l’alto numero di sciacquii e vibrazioni che emettono durante il recupero… vi assicuro che non riescono a passare inosservate dal ns. predatore.

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Caratteristiche degli artificiali :

Le esche per il Siluro devono avere, indipendentemente dal tipo di ns. gradimento, una caratteristica comune: la robustezza!

Mi è già capitato di farmi sgranocchiare normali ancorette da un siluro di 19 Kg. catturato fortunosamente (le ho tenute per ricordo), immaginatevi perciò la potenza scatenata dalla lotta con gli esemplari di maggior mole.

Le armature, gli ami e le ancorette, devono essere di provata resistenza e solidità, per far fronte alle sfuriate del pesce, che scatena davvero tutte le energie durante la lotta.

Sostituiamo perciò ogni amo od ancoretta che ci sembrino deboli, con altre di provata efficacia.

Nell’episodio sopra riportato dell’attacco al piccolo ondulante da Cheppie, fortunatamente il sottoscritto, sperando nel pesce davvero di taglia, e volendo aumentare la sportività, aveva sostituito l’originale e debole ancoretta bronzata con un amo semplice da carpfishing ad ardiglione schiacciato.

Come aggiungere l’ancoretta in coda :

Per aggiungere l’ancoretta “salva arrabbiature”, al nostro artificiale da caccia, basterà formare un’asola con un trecciato resistente (nella foto ne ho impiegato uno con carico di rottura da 45 Kg.), fissare per maggiore sicurezza il nodo con una goccia di Attack e fondere con un accendino le due estremità del trecciato, per evitare sfilacciamenti.

Si passerà poi l’estremità dell’asola dentro l’occhiello della robusta ancoretta (nella foto una VMC da mare) per alcuni centimetri e poi ci si farà passare dentro l’altra estremità del tracciato annodato. E’ sufficiente ora stringere ed il fissaggio è completato.

La stessa cosa si farà poi sull’artificiale per fermare il trecciato sull’armatura metallica. Infileremo ora l’occhiello dell’ancoretta nel gambo dell’amo singolo.

Un ulteriore utile accorgimento sarà quello di mettere un pezzetto di tubino di gomma morbida od un pezzetto di caucciù sull’amo, per evitare che durante i lanci, l’ancoretta si sfili dal gambo stesso.

State attenti che il Buzz o lo Spinner, ruotando, prenda contro all’asola di trecciato, attorcigliandolo sull’armatura; bisognerà quindi fare l’asola della lunghezza giusta per ogni artificiale.

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Come costruire lo Spinnerbait :

Assomiglia inizialmente in tutto e per tutto alla costruzione di un qualsiasi Spinnerbait, anche se il mio obiettivo è stato quello di farlo volutamente semplice e robusto.

Non mi dilungherò nell’elencazione degli attrezzi, né in particolari dettagli perché le foto che seguiranno mi sembrano particolarmente esplicative.

Ho impiegato il filo d’acciaio inox da 1 millimetro, per non avere problemi anche con prede di mole sostenuta, una semplice olivetta di piombo da 30 grammi, e 2 palette della Martin per rotanti da 15 e 20 grammi.

Perline distanziatici in plastica, ed un gonnellino fatto con un Tube siliconico fosforescente (perché spero che venga meglio attaccato anche di notte o con acque torbide).

Ho poi colorato il corpo di piombo di bianco (con lo smalto di ritocco) ed ho applicato un paio di occhi mobili.

Una mano di vernice per legature ha poi finito l’opera.

Invece dell’amo singolo rivolto all’insù, noterete che ho messo una robusta ancoretta VMC stagnata da mare, perché pescando in acqua libera da ostacoli in superficie, non serve, anzi può essere controproducente il sistema antialga.

Ovviamente ognuno di voi potrà sbizzarrirsi a costruirne di simili, con i materiali che ha a disposizione perché, ripeto, il Siluro in caccia và poco per il sottile ed attacca un’infinità di artificiali.

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Conclusioni :

L’artificiale proposto, particolarmente robusto e pesante, ben si presta a lunghi lanci ed attenti recuperi.

La rotazione delle due palette, produce un grosso attrito nell’acqua, si sente che è una meraviglia, facendoci mantenere la giusta concentrazione…ma ancor di più si sentirà se avremo la fortuna di avvertire l’attacco!

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Se provate ad insidiarli con questi artificiali, tenetemi informato sui risultati, scrivetemi sulle vs. esperienze pratiche, fatemi partecipe dei progressi raggiunti, segnalatemi eventuali vs. particolari esperienze e non fatemi mancare neppure suggerimenti, critiche ed osservazioni, mi serviranno per migliorare sempre di più come pescatore e divertirmi maggiormente a pesca.

Salutoni e buona p….. ermanenza sul sito !

Loris Ferrari

 

 

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