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Fai
da Te Costruiamo gli
Fra le esche più usate dagli
americani per le spiccate doti catturanti ed antialga, troviamo la famiglia degli Spinnerbait. Già
così come sono costruiti hanno un ottimo sistema di protezione dagli ostacoli perché la
loro piombatura e la struttura rigida a forcella mantiene durante il recupero lamo rivolto verso lalto. In
questarticolo impareremo a proteggerli ulteriormente per renderli ancora più
antialga. Può
accadere infatti che durante unabboccata rabbiosa o lurto contro un grosso
ostacolo (ad es. un albero sommerso), lesca
si giri per un attimo lateralmente, rendendo vulnerabile e scoperto lamo che si
andrà ad impigliare, facendoci perdere lesca. Oppure
quando lanciamo dentro i fitti banchi di ninfee
affioranti o sopra ai canneti appoggiati sullacqua, per quanto cerchiamo di
trattenere lesca durante limpatto con lacqua, finisce inevitabilmente
che lesca si impigli in qualche gambo o foglia o peggio in una radice contorta,
costringendoci quasi sempre a perdere lartificiale. Nella
migliore delle ipotesi, quando peschiamo dalla barca o dal belly boat
o quando da
riva, riusciamo strattonando a liberare lesca, avremo comunque ottenuto di spaventare tutti i pesci del circondario,
rovinandoci le chances di un ottimo e promettente hot spot. Ci sono poi ambienti, ad es. il lago di Chiusi o i laghi di Mantova, dove sono presenti centinaia di metri quadri a fitta vegetazione acquatica o la diga del Calcione in toscana, con un intero bosco di alberi sommersi, dove gli incagli sono praticamente uno ad ogni lancio. Queste
oggettive difficoltà mi hanno portato a pensare di proteggere ancor meglio i validi
spinnerbait, ora questa operazione la eseguo in due modi, utilizzando il filo dacciaio
inox. Il
sistema antialga a ferretto chiuso: E il sistema più complesso da costruire perché richiede una precisa misurazione dellantialga per non sbagliare laggancio con lamo. Imita il sistema antialga a ferretto presente negli ami da worm della Eagle Claw. Si costruisce prendendo sempre un pezzetto di inox da 0,50 o 0,60 millimetri lungo una quindicina di centimetri (per uno spinnerbait medio). ci basterà piegare un pezzetto di acciaio in due parti uguali con le pinze a becchi conici e lasciando una curvatura aperta di ca. un millimetro, stiamo comunque attenti che ci sia spazio sufficiente a far passare lantialga finito nello spessore del gambo dellamo. Partendo dallestremità chiusa della curvatura, dopo circa mezzo centimetro, usando le pinze a becchi quadri, formiamo una piega a ca. trenta gradi; servirà per agganciare lantialga al gambo dellamo, vicino allardiglione. Ora pieghiamo con le mani i due ferretti facendo loro assumere una semicurva e misuriamo la distanza che occorre per arrivare dalla punta dellamo al gambo della forcella dello spinnerbait. Pieghiamo a novanta gradi i due ferretti nel punto di congiunzione con la forcella e tagliamo leccedenza di filo metallico, lasciandone da 5 a 10 millimetri a seconda della dimensione dello spinnerbait. Ora dovremo fissare i due ferretti alla forcella dello spinnerbait, tenendoli appaiati ed aderenti. Si possono utilizzare due sistemi, uno è quello di utilizzare filo da montaggio dei pescatori a mosca e poi saldare il tutto con Attack, laltro, più sbrigativo, consiste nellutilizzare un pezzetto di filo di rame o di ferro zincato da 0,50 millimetri. Basterà avvolgerlo a spire strette attorno alla forcella metallica dello spinnerbait, proprio sopra al piombo. Ovviamente la seconda operazione sarà quella di fissarlo definitivamente utilizzando una colla robusta. Può andare bene il bicomponente KK1 per le legature dei passanti delle canne oppure il mastice trasparente da marmisti (resina al Polyestere), che fra laltro impedirà al ferro zincato di arrugginire o al rame di ossidarsi, con il tempo. Una volta solidificata la colla, piegheremo con le mani il ferretto fino a fargli prendere la giusta curvatura per ottimizzare lantialga allartificiale.
Il
sistema antialga a ferretti aperti: Questo secondo sistema è ancora più veloce e facile da costruire del primo; non è altro che una forcella di due fili metallici piegati a V e che andranno a salvaguardare lamo rimanendo alcuni millimetri sopra di esso, proteggendolo maggiormente anche da ostacoli laterali. Si costruisce prendendo sempre un pezzetto di inox da 0,50 o 0,60 millimetri lungo una quindicina di centimetri (per uno spinnerbait medio). Anche questo si piega in due parti uguali, ma con le pinze a becchi quadri, cercando di affiancare le due parti il più possibile. Ora sempre con le pinze a becchi quadri, ad una distanza variabile da 5 a 10 millimetri, pieghiamo a novanta gradi i due ferretti, partendo dalla curva. Ora fissiamoli alla forcella dello spinnerbait con uno dei sistemi sopra spiegati, anche nel caso dellimpiego del ferretto metallico io uso una goccia di Attack, prima del rivestimento definitivo illustrato sopra. Ora pieghiamo con le mani i due ferretti verso la punta dellamo dello spinnerbait, cercando di formare unideale angolo di trenta gradi che parte dalla forcella dello spinnerbait e và verso lamo. Piegheremo inoltre che i due ferretti in modo che stiano sopra lamo dello spinnerbait di alcuni millimetri. Ora non ci resta che piegare le due estremità metalliche nel modo illustrato dalle foto e tagliarli con le tronchesi a misura dopo ca. 5 millimetri da questultima piegatura. Lantialga è ora finito, durante lutilizzo vi accorgerete ben presto della grande capacità protettiva, pur rimanendo pressoché intatta lefficacia dellamo durante labboccata e la nostra ferrata di risposta.
Conclusioni: Le
foto che corredano larticolo credo non lascino alcun dubbio sulle modalità di
costruzione di questi due valide protezioni. Sono
semplici operazioni che potrete fare da subito anche sugli spinnerbait commerciali, già
in vostro possesso, perché richiedono pochi minuti per la loro realizzazione. Entrambe
le soluzioni consentono la possibilità di poter mettere trailer (in gomma o in cotenna), dietro allo skirt
dellesca, migliorando la presentazione dinsieme. Non
sottovalutate questi accorgimenti, perché il sottoscritto, da quando lestate scorsa
ha adottato il sistema, è riuscito ad utilizzare lesca davvero ovunque e
soprattutto ha ottenuto abboccate in giornate altrimenti destinate a sicuro cappotto. Quando il pesce è spaventato o apatico, si
rifugia nellintrico delle tane, in mezzo agli ostacoli. Solamente con recuperi a
saliscendi (flipping), proprio allinterno di questi si riescono talvolta a
capovolgere situazioni altrimenti destinate a sicuro insuccesso. Ovviamente
per pescare in simili ambienti la canna ed il monofilo (ed ancor meglio il trecciato),
saranno al massimo della loro robustezza. Sarebbe
infatti un controsenso riuscire ad ottenere unabboccata e poi perdere lartificiale
in bocca al pesce perché si stava utilizzando unattrezzatura inadeguata. Se
lo provate, tenetemi informato, scrivendomi, sulle vs. esperienze pratiche in pesca,
fatemi partecipe dei risultati raggiunti, segnalatemi eventuali vs. particolari avventure,
e non fatemi mancare le vs. critiche ed osservazioni, mi servirà per migliorare sempre di
più come pescatore e divertirmi maggiormente a pesca. Loris
Ferrari
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