ARTIFICIALI & Co

 

 

 

 

“Fai da Te” – Costruiamo uno stampo

per gli artificiali in resina plastica

 Testo e foto di Loris Ferrari (04/03)

 

Prima di costruire un qualunque artificiale in resina plastica, dovremo preoccuparci di costruire attorno allo stesso da riprodurre, uno stampo a due parti.

 

Esistono due principali metodologie costruttive, in questo articolo le impareremo entrambe.

 

L’originale da riprodurre potrà essere un artificiale già esistente in commercio o un soggetto nuovo da noi costruito, magari utilizzando legno di balsa.

 

Dovremo innanzitutto costruire con quattro pezzi di legno, una cassettina, senza fondo né coperchio, che dovrà contenere lo stampo del nostro originale.

 

Molto pratico risulta essere l’impiego del legno compensato, io utilizzo compensato da 3 o 4 millimetri per i lati più lunghi e quello da 10 millimetri per i due lati più corti.

 

Questi quattro lati di legno non andranno inchiodati fra loro, ma verranno tenuti uniti con grossi elastici, carta gommata o con un paio di morsetti.

 

In questo modo potremo riutilizzarli, senza doverli ogni volta rifare.

 

Prendiamo il nostro originale, fissiamogli o conficchiamogli alle due estremità (testa e coda), due ferretti di acciaio in modo da poterlo tenere sollevato a metà dentro alla scatola di compensato.

 

Ovviamente per fare questo, bisognerà praticare nei lati più corti della scatola due tagli con il seghetto da traforo fino ad arrivare all’incirca a metà altezza.

 

Ora con la plastilina (o lo stucco da vetrai), andremo a ricoprire completamente il nostro artificiale, rivestendone la superficie per un 7 o 8 millimetri.

 

Questa operazione servirà a creare uno spazio ridotto (7/8 mm.) dove poi andremo a colare la costosa gomma siliconica, mentre il restante spazio della cassettina verrà interamente occupato dal gesso, molto più economico.

 

Metodo A :

 

Ora dobbiamo creare un alloggiamento cilindrico o conico, che parte dalla testa del nostro artificiale e che arriva fino a fine stampo.

 

Servirà a far colare la gomma siliconica dentro alla cavità lasciata libera dalla plastilina.

 

Possiamo utilizzare un pezzetto di tubo di plastica, dal diametro di almeno ½  centimetro, oppure possiamo utilizzare un cono di plastica, ad es. quelli che servono come ugelli per le cartucce del silicone, tagliato nella parte più sottile per creare un foro dal diametro sufficiente per far passare la gomma siliconica.

 

Ora con altra plastilina (pongo, stucco da vetrai), andremo a riempire lo spazio residuo nella casetta di legno fino a raggiungere la metà dell’artificiale da riprodurre (coperto anch’esso di plastilina) oppure sempre con lo stucco, seguiremo i contorni dell’artificiale, se la forma dello stesso non è simmetrica, in modo da poter poi formare due stampi separabili fra loro.

 

Ora  abbiamo metà della cassetta di legno occupata da plastilina, l’artificiale anch’esso ricoperto da stucco e l’altra parte vuota.

 

In quest’ultima parte andremo a colare il nostro gesso.

 

Appoggiamo quindi la cassetta di legno, con tutto il suo contenuto, su un piano di lavoro (io uso un pezzo di marmo) per impedire qualsiasi fuoriuscita, tenendo la parte vuota verso l’alto, in modo da poterci colare agevolmente il gesso bagnato.

 

Consiglio di posizionare sul pezzo di marmo un pezzo di nylon in modo da poterlo staccare poi facilmente.

 

Misceliamo velocemente del gesso con acqua, in quantità sufficiente da riempirla, badando bene di fare un amalgama ben liquido, in modo che possa riempire facilmente ogni interstizio.

 

Il gesso fa presa in circa quindici minuti, dovremo quindi agire in velocità, aiutandoci con il taglio di una piccola cazzuola per riempire ogni più piccolo buco.

 

Passati una decina di minuti, quando il gesso si è rappreso, prenderemo un righello di legno (o di marmo), dagli spigoli vivi lungo una ventina di centimetri e, raschiando pian piano, togliamo l’eccedenza di gesso, sopra alla scatola, pareggiando la superficie fino a far emergere i lati del legno.

 

Ora, lasceremo che il gesso si asciughi perfettamente, per almeno due o tre giorni, in modo che asciugandosi si formino delle piccole fessure attorno ai lati delle pareti di legno ed il gesso prenda il suo naturale color bianco.

 

Capovolgiamo il nostro gesso e cominciamo a togliere la plastilina, lasciando però quella (di 7/8 mm.), tutta attorno all’artificiale.

 

Ora si è formato di nuovo dello spazio, quello necessario alla seconda colata di gesso.

 

Prima di effettuarla però, bisognerà cospargere la superficie del gesso essiccato, con un velo di cera distaccante, in modo da non fare unire le due parti.

 

Una volta essiccata perfettamente anche la seconda colata di gesso (dopo i soliti due o tre giorni), apriamo delicatamente la cassetta di legno, e separiamo le due parti di gesso.

 

FLS_Stampo_in_gesso.jpg (30573 byte)

 

Ora togliamo la plastilina attorno all’artificiale badando di pulirlo bene da ogni residuo.

 

Abbiamo così costruito due parti sovrapponibili, due gusci di gesso, che sovrapposti formeranno l’armatura rigida del nostro stampo.

 

Ora cospargeremo l’artificiale ripulito dalla plastilina con un velo di cera distaccante, e ci prepareremo alla colatura della gomma siliconica per stampi.

 

Uniamo le due parti in gesso, legandole con l’aiuto di corde o elastici.

 

Chiudiamo attentamente ogni fessura con la plastilina, con carta gommata o pezzetti di nylon, in modo da non fare fuoriuscire la gomma liquida e radrizziamo lo stampo unito in gesso, tenendo verso l’alto il tubo o il cono in plastica, in modo da agevolare l’inserimento della gomma siliconica liquida.

 

Catalizziamo la gomma :

 

Per fare in modo che la gomma siliconica si solidifichi uniformemente, dovremo mescolarla a lungo con la punta di un grosso cacciavite, assieme alla quantità necessaria di catalizzatore.

 

Quella che io utilizzo, necessita del 10 % (diecipercento) di catalizzatore e solidifica in 24 - 36 ore a seconda della temperatura esterna.

 

Per uno stampo di un minnows di taglia medio/grossa, ci occorreranno 100 grammi di gomma siliconica e 10 grammi di catalizzatore.

 

Ora possiamo versare la gomma siliconica liquida e catalizzata, attraverso il tubo di plastica, fino a riempire tutto lo spazio vuoto attorno all’artificiale e lo stesso tubo.

 

FLS_stampo_colatura_gomma.jpg (35651 byte)

 

Attenzione però a versare lentamente la gomma, con l’aiuto di una piccola caraffa con beccuccio, in modo da far defluire dentro allo stampo la gomma siliconica piano piano, in modo da permettere all’aria di defluire verso l’altro, lasciando il posto alla gomma.

 

In questo modo la gomma andrà a riempire esattamente la quantità di spazio fra il gesso e l’originale, permettendoci di ottenere uno stampo perfetto.

 

La gomma è un materiale che riesce a riprodurre tutti i dettagli del nostro originale, quali pieghe, squame, branchie… e serve per resistere alle temperature di colata della resina plastica.

 

Una volta versata la gomma, si manterrà lo stampo rivolto verso l’alto, per tutto il tempo necessario alla sua definitiva solidificazione.

 

Ora possiamo aprire il nostro stampo di gesso, liberandolo dagli avvolgimenti, tagliamo delicatamente con la lama di un cutter affilato, lateralmente la gomma, vicino alla testa, per circa due/tre centimetri per parte, in modo da permettere all’originale di essere estratto.

 

Poi continueremo l’operazione di taglio, sempre seguendo i contorni degli stampi in gesso.

 

Ora staccheremo le due parti dello stampo; è un momento molto emozionante, il momento della verità, perché è proprio ora che si scopre se le fasi del nostro lavoro a monte sono state correttamente eseguite.

 

Dopo aver tolto l’originale di legno e tagliato in due parti la gomma siliconica, ci si accorge con piacere, che lo stampo è terminato, pronto per accogliere la resina plastica e la montatura dell’artificiale e per produrre anche centinaia di esche…super catturanti.

 

A fine operazione ci troveremo due gusci di gesso integrato con due parti di silicone; assieme formeranno lo stampo per riprodurre i nostri artificiali.

 

FLS_Stampo_in_gesso_e_gomma_finito.jpg (29541 byte)

 

Ora lo stampo a due parti è davvero finito.

 

Più lo stampo si presenta liscio e senza difetti e meno lavoro di carteggiatura e stuccatura ci sarà da fare al pezzo grezzo di resina che uscirà, accelerando così notevolmente le fasi di finitura dell’artificiale.

 

Usare come riempitivo il gesso è sicuramente un procedimento più laborioso, ma permette di ottenere un risparmio considerevole di costosa gomma per stampi, occupando il grosso dello spazio delle scatole di legno, con l’economico gesso.

 

L’altro vantaggio che otterremo è dato dal fatto che il gesso asciutto, sarà una valida armatura rigida attorno alla morbida gomma siliconica e permetterà di riprodurre senza difficoltà copie in resina del tutto e per tutto simili alla nostra esca originale, riuscendo a clonarle perfettamente.

 

Resta inteso che per far durare a lungo il nostro stampo, vista la fragilità del gesso, dovremo trattarlo con cura, evitando di farlo cadere.

 

Se malauguratamente questo dovesse succedere, nulla sarà compromesso; ci basterà mettere dentro allo stampo in gomma siliconica il nostro originale, in modo da non farlo deformare e poi colare di nuovo dentro alle cassettine di legno del nuovo gesso e tutto sarà facilmente ripristinato.

 

Metodo B :

 

Si differenzia dal primo solamente perché coleremo due volte la gomma siliconica dentro le due parti distinte degli stampi in gesso, badando bene che quando lo faremo la seconda volta la prima gomma sarà perfettamente asciutta.

 

Ricordiamoci poi di cospargere la parte di gomma siliconica asciutta che entrerà in contatto con la nuova gomma, successivamente colata, con un velo sottile di cera distaccante, in modo da non fare unire le due parti.

 

E’ un metodo più lungo, perché bisognerà raddoppiare i tempi di asciugatura della gomma (24-36 ore per 2), ma a volte è l’unico percorribile perché ci sono forme particolari che non permettono l’estrusione dell’originale dalla gomma, solamente praticando tagli laterali.

 

Riproduzione di piccoli artificiali:

 

Se invece dobbiamo riprodurre piccoli artificiali (ad es. mini minnows o cavallette), ci basterà costruire un contenitore appena più grande dell’artificiale.

 

Con l’aiuto di un paio di ferretti posizioneremo l’artificiale (protetto dalla cera), esattamente a metà del contenitore e poi coleremo la gomma siliconica direttamente dentro quest’ultimo.

 

Spoon_modello_legno_e_contenitore_stampo.jpg (24625 byte)

 

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Ad essiccazione avvenuta, con un cutter affilato si dividerà in due parti e lo stampo sarà già pronto all’uso.

 

Spoon_stampo_gomma_finito_2.JPG (38081 byte)

 

Lo stesso procedimento andrà adottato se dovremo riprodurre testine di Jigs o di spinnerbait e qualsiasi altro particolare di piccole dimensioni.

 

In questo caso dovremo impiegare cariche inerti affondanti (polvere di marmo), da miscelare con la resina plastica, per fare in modo che questi particolari non galleggino, ma anzi facciano affondare l’artificiale a cui sono destinate.

 

La gomma siliconica :

 

Dovremo riuscire ad ottenere almeno 1 Kg. di gomma siliconica per stampi elastici ed il relativo catalizzatore.

 

Questa quantità ci permetterà di ottenere almeno quattro o cinque stampi, prove non riuscite comprese.

 

I migliori, sono materiali professionali che vengono solitamente venduti in fusti da 25 Kg.

 

Vi occorrerà quindi l’appoggio di qualche conoscente introdotto in quel settore, per riuscirne ad ottenere una quantità sufficiente a produrre i primi stampi (secondo le dimensioni degli artificiali da riprodurre).

 

L’alternativa è di procurarne lo stesso quantitativo servendosi di aziende specializzate nella vendita (per corrispondenza o su internet), di materiali per il modellismo.

 

Bisognerà però riflettere sul fatto che migliore sarà la qualità della gomma siliconica e maggiore sarà la qualità e la quantità degli artificiali riprodotti, prima di essere costretti a rifare uno stampo.

 

Ricordiamoci poi che la consistenza della gomma siliconica può variare parecchio; più è morbida e più riesce a riprodurre i minimi dettagli.

 

Per i nostri stampi a due gusci, ci occorrerà una gomma di densità media.

 

Dovremo poi acquistare della buona cera distaccante per stampi (dallo stesso fornitore), servirà per rivestire con un leggero velo l’originale da riprodurre, consentendo di staccarlo con facilità dalla plastilina prima e dalla gomma siliconica poi.

 

Conclusioni :

 

Ovviamente ci sono molti altri metodi per fare uno stampo a due parti, io vi ho segnalato questi che, sui medi e grandi artificiali, permettono un notevole risparmio di costosa gomma siliconica.

 

Sono però pronto a confrontarmi con voi per analizzare altre metodologie e scambiare esperienze in proposito.

 

Non spaventatevi per l’apparente difficoltà di esecuzione, dopo pochi tentativi riuscirete già a fare stampi simili a quelli professionali, in grado di riprodurre senza problemi centinaia di preziose esche artificiali.

 

Segnalatemi perciò le vs. particolari esperienze e, non fatemi mancare neppure critiche ed osservazioni, mi serviranno per migliorarmi sempre di più come costruttore e divertirmi maggiormente durante questi lavori.

                  

Loris Ferrari

 

 

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