ARTIFICIALI & Co

 

 

 

 

Swim-bait floating (47 grammi)
testo e foto: Gianluca Rossi (Basshunter.1) - Aprile 2008

Esca di grosse dimensioni,  con i suoi  17 Cm di lunghezza e 47 grammi di peso, è nata appositamente per insidiare - in superficie - i grandi predatori e perchè no, qualche  e grosso  esemplare di Black Bass. Il nuoto è sinuoso e fluido , molto realistico. Risponde pronta ad ogni impulso  del cimino, scendendo di 1,5 -2 metri al di sotto del pelo dell’acqua durante la fase di recupero. Durante i recuperi a strappi compare anche un ulteriore movimento di rollio, rendendo l'esca irresistibilmente vulnerabile , specie se tra i predatori in zona è in atto una  competizione alimentare.

Descrizione ed elenco materiali:

  • Legno di cedro

  • 4 viti ad anello 2 x 40 mm in acciaio      

  • una olivetta di piombo da 10 gr.

  • un chiodo di acciaio inox 2 x 40 mm

  • un rattle di vetro 3x 20 mm

  • due occhi tridimensionali

  • lexan da 3 mm e da 1 mm

  • attak

  • resina epossidica

  • vetrificante

  • vernici di finitura colorate

  • 2 ancorotti 3-4 /0

  • anellini in acciaio inox  ( sprin ring )da  Dia.5 mm

Tempo di realizzazione: circa 16h ( tolti i tempi di asciugatura delle vernici)

Procedimento 

Iniziamo con il procurarci delle immagini ( meglio se si possiede l’originale), magari sul Web, dove le risorse non mancano.

Come tecnica personale ( ma molto diffusa ) utilizzo delle immagini laterali e verticali dell'esca originale stampate su carta. Queste le incollo dapprima su un cartoncino, poi le ritaglio, realizzando così le sagome forate di verifica del pezzo tridimensionale. 

 

Realizzate le dime passo alla sagomatura del legno,fino ad ottenere un grezzo abbastanza rifinito. Aiutandomi poi con le dime sagomate e forate, passo alla rifinitura del profilo , asportando accuratamente tutti gli eccessi non combacianti perfettamente. Procedo per gradi cosi da realizzare una sagoma perfettamente simmetrica.

Personalmente , per velocizzare il tutto, utilizzo un traforo elettrico o una piccola sega a nastro elettrica , poi con l’aiuto del platorello e di una piccola corteggiatrice a nastro combinata, passo a sgrossare gli angoli  e a dare le giuste inclinazioni alle superfici, ma il tutto lo si può eseguire in maniera completamente manuale, accettando dei tempi più lunghi di lavorazione.

E’ proprio sulla scelta del legno che mi soffermerei un attimo per darvi qualche consiglio:

Una Swim di queste dimensioni,  se realizzata in legno di balsa, vi richiederà una consistente quantità di peso per la sua equilibratura idrostatica, ecco perché come scelta personale opto per legni decisamente più pesanti ( e purtroppo anche più duri da lavorare) della balsa ( cedro, acero,iroko ecc ), scelta, però da tenere in considerazione, visto che comunque stiamo realizzando una “Jointed Swim-Bait” , e qui, un legno in grado di resistete agli sforzi concentrati lungo il perno di articolazione tra la sezione frontale e quella posteriore, non può che giocare in nostro favore.

Realizzato quindi il nostro grezzo ancora tutt’uno, passo a rifinirlo a mano , aiutandomi di tanto in tanto con il Dremel , limando le piccole imperfezioni di forma fino ad ottenere una superficie liscia e senza avvallamenti o imperfezioni.

Passo poi alla verifica del rispetto delle dimensioni ( e siccome sono un pò maniacale, lo faccio al decimo di mm, ma vi prego di non seguirmi in questo).

Detto fatto vero….lo sapevo !!!!!!  Paso ora a definire gli assi di simmetria del fuso  così realizzato per poter procedere poi alle successive fasi di lavorazione, dovendone produrle in serie ho automatizzato anche questo procedimento, aiutandomi con l’attuale tecnologia, ma si potrebbe fare in mille altri modi, più artigianali e  sicuramente meno costosi di questo.

 

velocemente con un pennarello indelebile traccio gli assi facendo molta attenzione a non andare storto…..altrimenti son guai dopo…

Fatto ciò finalmente prendo in mano la tradizionale matita, o pennarello che sia, e si incomincio a dare personalità alla nostra creazione riproducendo quei tratti caratteristici del pesce quali occhi , branchie e bocca

Si passa poi all’incisione per il momento delle sole branchie ( nella parte inferiore ) e della bocca utilizzando sia le sgorbie che il disco Dremel , misuriamo  e riportiamo sul fuso il punto di sezionamento delle due parti .

Lo si riporta allo stesso punto sull’altro fianco, disegnando sul dorso e sul ventre anche i punti di taglio che si renderanno utili in fase successiva quando andremmo a separare la nostra swim. Ecco che gli assi di simmetria tracciati all’inizio si rendono indispensabili ora, per andare dritti ed ortogonali rispetto al fuso.

Con l’occasione riportatevi anche il taglio ad incasso per la coda che si inserirà alla fine del lavoro, ma che per il momento no andiamo ad eseguire. 

E' giunto il momento di passare una mano di vernice simile al vetrificante da parquet per  impregnare ed impermeabilizzare il tutto.  Ci permetterà di poter immergere il fuso in acqua per la fase di  grammatura senza danneggiare il legno.

Mentre però aspettiamo, tra uno strillo e l’altro della moglie, una cena fatta in completa solitudine dato  che tutti dormono oramai da ore, in attesa che il vetrificante asciughi, possiamo fare un’altra cosa.

Questo che vi sto per mostrare è una Basshunter-tecnique ( della quale, sono conscio, tutti la copieranno…ma pazienza….in fondo ho copiato pure io un sacco di bellissime idee altrui….e quindi mi sembra giusto rendere il favore)

Armatevi  di un foglio di cartoncino rigido, dello spessore di un 1 mm, prendete un buon taglierino e delle forbicette da unghie, una matita o pennarello ed eseguite questi stranissimi disegni, le cui dimensioni vanno adattate di volta involta alle vostre swim, avendo l’accortezza di eseguirli sia destri che sinistri…per semplicità usate una dima, del materiale che meglio credete, ma fate attenzione a farle tutte uguali, siate precisi, piccole differenze faranno grossissime differenze…..

Avete capito che cosa avete realizzato??? Nooo!!!!  Pensate che l’autore ( un certo Gianluca ) sia impazzito e  dopo essere stato abbandonato dalla famiglia e aver cenato da solo per la trecentesima volta…aver interrotto ogni relazione sociale……..sia andato fuori di melone!!!!

Ebbene no, eccovi la sorpresa…..fatene buon uso….e sappiate rivendervelo…io lo appresi da un mio amico americano ..in florida… anche lui costruttore e pazzo furioso per i black..

Incollate i tre pezzetti ritagliati come vi mostro, facendo attenzione alla simmetria del più grande fissatelo per primo con dell’attak, poi attaccate  i due rimanenti, più piccoli, creando gli opercoli branchiali  sempre con attak, poi ricopriteli di attak ( in questo momento il cartoncino assorbirà il collante molto liquido, che essiccandosi lo renderà veramente duro…ma proprio duro, in grado di resistere a qualche bella mozzicata ) passate a rifinire gli angoli e le eccedenze con della carta abrasiva, fino a renderli un tutt’uno con il fuso di legno, verniciate con del vetrificante o resina ( adesso è più o meno duro  come il ferro!!! ) che oltre ad indurirlo , limerà quelle imperfezioni e  faranno sembrare le protesi  applicate  parte integrante della realizzazione. 

Rifinite con degli intagli  sottogola, delle branchie ecc ecc. .eseguite il foro da 1,5 mm per l’occhiello della vite  portando ( io uso, per semplicità,  delle viti ad occhiello, ma vanno bene anche quelle fatte con il filo di acciaio da 1mm)  praticatelo con la massima attenzione per l’inclinazione dell’asse , ne va del nuoto della swim!!!! 

Preparate  le viti, gli anellini, gli ancorotti ( 3-4/0  ) i pesi di diversa grammatura e avviamoci a far fare il primo bagno alla nascente creatura!!! 

Prima però ,se si tratta della prima realizzazione si dovrà procedere per tentativi per la corretta determinazione della posizione del peso. Per aiutarvi vi consiglio di fissare le viti ad occhiello nella loro posizione definitiva ( avendo cura di effettuare il foro pilota da 1 mm per evitare pericolose tensioni interne che sotto sforzo potrebbero causare la rottura del legno, riempirli poi di attak, e poi, a collante ancora fresco inserire le viti porta ami ).

Preparate un chiodino di acciaio inox da 2x40 mm ( o il suo peso equivalente ) . 

Insomma dobbiamo caricare la nostra swim di tutto quel peso che poi ci sarà a lavoro ultimato, vernice compresa  ( la coda essendo in silicone e dal peso specifico leggermente più alto dell’acqua viene assunta con buona approssimazione pari a 3 Gr ).

Montiamo il tutto e la prepariamo, in bagno, in un gigantesco secchio per stracci (la famosa caccavella) pieno di acqua!!!!!. Usando un ulteriore Basshunter segreto, riuscirete ad ottenere la corretta posizione longitudinale del peso di zavorra. Ecco il tutto in maniera più chiara…….insomma troppo mi costerà questa pubblicazione in termine di valori freeware!!!!!

Con uno spillo ed un peso da 10Gr ad olivetta fermate il peso stesso sul ventre della swim come in foto , e procedendo per tentativi, almeno sul primo esemplare, troviamo la corretta posizione punzecchiando in diversi punti il fuso, immergendolo in acqua ad ogni variazione, fino alla soluzione, eccola!!!!. fuso bilanciato longitudinalmente

Trovata la posizione, procediamo a forare ed inserire il peso …Ed eccolo ……un altro Basshunter segreto…..altro valore freeware perso!!!!!! 

Come più volte studiato nel mio iter universitario, sebbene un peso di 10 Gr sia sempre  un peso di 10Gr …(F= m x g) almeno sulla terra….  non è altrettanto vero che gli effetti da lui generati sono sempre gli stessi indipendentemente dalla posizione in cui questo viene posto.

 Infatti se l’olivetta fosse posizionata, immaginando di   trasformarla in una  strisciolina di piombo e di posizionarla lungo la pancia della swim , impartirà ad essa , delle reazioni diverse se sempre la stessa olivetta fosse posta  come olivetta nella parte bassa del fuso, lo stesso se la stessa fosse posta  all’interno del corpo della swim ad una certa quota rispetto a quel famoso asse tracciato agli albori con il laser (mica mi divertivo a farli tanto per….)

 Insomma il peso montato come in figura, e all’interno alto del corpo, in profondità,  rende la swim instabile durante il nuoto, stabilizzata dal peso degli ami, facendogli assumere , solamente durante le Jekerate o recuperi veloci , un altro movimento oscillatorio di rollio  che in realtà non ha se recuperata lentamente…….che libidine  vero!!!!!ebbene si è una Basshunter figata!!!!

A questo punto si procede all’incollaggio del peso con della resina epoxy fino al livello appena superiore al ventre, carteggiandolo, dopo l’essiccazione,  per riportarlo a livello della superficie originale. A questo punto si può procedere alla separazione delle due sezioni effettuando con il seghetto o traforo elettrico i tagli lungo  i segni che avevamo eseguito all’inizio ponendo la massima attenzione alla verticalità e simmetria dei due tagli.

Successivamente a questa fase si procede a rifinire i due tagli a V realizzati, avendo cura di rendere meno acuto l’angolo della sezione frontale e più acuto quello della sezione posteriore…..in questo modo si darà maggiore libertà di movimento alla swim senza dover effettuare ulteriori riduzioni di misura sulla sez. posteriore.

Fatto ciò si riavvicina il tutto per controllare il lavoro e se sono necessari dei  ritocchi.

Fatto pure questo passaggio, si tracciano ora i punti di applicazione del fulcro. In questo caso ho optato per la tipologia a singolo snodo ( quelle con un solo anello di giunzione passante attraverso il perno di fulcro) anziché a doppio snodo, per una questione di semplicità realizzativa.

Realizziamo quindi il taglio con un a qualsiasi sega a lama sottile come  fatto in questa immagine, ricordandoci  che , una volta separate le due sezioni, bisogna aumentare l’angolo creatosi  nella sez. frontale e di rendere più acuto quello della sez .posteriore, questo per rendere possibile il movimento di oscillazione della coda che altrimenti si troverebbe fortemente limitata nel movimento.

Fatto ciò si eseguirà il taglio o scasso  orizzontale che ospiterà la testa della vite ad occhiello per una profondità di circa 12mm e di altezza 3mm ( non troppo alto, per evitare eccessivi movimenti di rollio della sez. posteriore ) e  sotto il trapano a colonna , posta la sezione posteriore in perfetto squadro verticale, con una punta da legno di mm 2 si realizza il foro che andrà ad ospitare il perno. 

Personalmente non realizzo il foro passante, per non indebolire eccessivamente la struttura ( che proprio in questo punto ha il massimo dello sforzo) ma mi fermo qualche millimetro prima del dorso ( è anche piu bello da vedersi).

Con l’aiuto di una piccola fresa a cono allargo l’unica entrata del perno ( quella sul ventre) per circa 2mm di profondità ed un diametro di 5mm. Ora finalmente passo a realizzare questo benedetto perno ,prendendo il chiodo di acciaio inossidabile da 2 mm. di  diametro  e della lunghezza di 40 mm., taglio con il microdisco  dremel, a lunghezza pari al foro realizzato, il chiodo, ottenendo così il mio perno in acciaio. A questo punto passo a realizzare il piccolo foro di 1 mm. sull’altra sezione, all’altezza dello scasso orizzontale realizzato in precedenza per ospitare il la vite ad anello. affiancando le due parti per un perfetto riferimento assiale ( in questa fase un foro non in asse porterebbe ad avere le due sezioni  fuori squadro, con conseguente decadimento sia dell’effetto visivo che delle prestazioni di nuoto).

Avvitiamo la vite all’interno della sezione frontale come nella fotografia precedente trovando  la giusta profondità di questa ( troppo poco consentirebbe dei movimenti eccessivi alla coda, e troppo in fondo rischierebbe poi di far toccare le due parti con il conseguente blocco, indicativamente un movimento angolare di 90°-120°  è l’ottimale ) passiamo il perno in acciaio all’interno del foro e della vite ad occhiello per fissare le due sezioni e vedere se tutto è in squadro, ma senza incollarle, poiché a breve dovremmo nuovamente disgiungerle per le successive lavorazioni.Ultima accortezza, realizzate lo scasso per la testa del chiodo leggermente al di sotto del bordo ventre in modo da averlo a totale scomparsa nel corpo

Fatto e ricontrollato il movimento, si separa il tutto e  si passa al resto dei processi lavorativi. Ovvero la realizzazione di un piccolo scasso nella sezione posteriore per montarvi la coda siliconica a testa di martello ( o altre code se siete in grado di realizzarvele da soli ) che donerà il sinuoso e realistico movimento alla vostra realizzazione artigianale.

 

Ultimo assemblaggio totale e ci prepariamo a realizzare la coda in materiale siliconico.La lunghezza della coda si aggira intorno ai 7 Cm, e per le mie swim utilizzo quelle dei pesciolini siliconici da Cm 18 che si trovano in commercio in varie colorazioni ( per una questione di costi e di praticità ) semplicemente tagliandoli ed adattandoli alla misura finita. Realizzando una piccola incisione laterale per  consentire il corretto alloggiamento all’interno dello scasso in legno realizzato in precedenza

Un attimo…era l’avvocato divorzista che  mi cercava per firmare e lasciare tutto alla mia ExMoglie cosa vuoi anche il dremel e la combinata?…no mai…..e poi mai …. stanca di essere abbandonata a se stessa per ore ed ore ….mentre ero alle prese con questo brevissimo!! tutorial…..è scappata col vicino opportunista!!!!!!

A parte ciò….altro passaggio costruttivo, l’inserimento di un rattle nella sezione di coda…si proprio li….ma dove  lo mettiamo viste le ridotte diemensioni????  Non siate volgari…….e osservate le immagini che seguono, per l’alloggiamento eseguite il foro in diagonale da 3mm  ( la cui direzione è  mostrata dall’alberino della fresetta dremel ) ed installateci il ratte ( questi così piccinini li faccio da da me usando un becco di bunsen, delle cannucce di vetro  da 3 mm e delle sferette da 1,5 mm in acciaio ma se siete fortunati li potete trovare in commercio simili), il montaggio nella sez. posteriore è ottimale , poiché il solo movimento oscillatorio  dx, sx della coda farà si che  il rattle suoni a meraviglia!!

Eseguito anche questo passaggio  è ora di pensare alla paletta, in lexan in questo caso da mm 2,5, sul cui posizionamento , forma , dimensioni ed angolatura si potrebbero effettuare numerosissime  varianti ma che per semplicità , per il momento vi suggerisco di eseguire come nella successive figure. E alla realizzazione delle pinne, anche qui in lexan da 1mm, opportunamente sagomate e rifinite, incise con un saldatore elettrico a punta aguzza e fina in modo da realizzare gli steli classici delle pinne. Si realizzano gli scassi sul fuso per poter alloggiare le pinne, e si procede ad incollarle con della epox, avendo cura di carteggiare la parte a contatto con la colla per una presa migliore.attenzione al rispetto degli angoli e alla loro simmetria, vi consiglio di montarne una alla volta  dedicandogli il tempo dovuto ( altrimenti inficerà le prestazioni di nuoto ).

Ritagliate la paletta , sagomatela e una volta rifinita  incollatela con della resina epoxy bicomponente come fatto per le pinnette, anche qui attenzione alla simmetria degli assi e alle ortogonalità, basta pochissimo affinché la swim si persa per sempre!!!!!

 

Ora sono terminate quasi tutte le procedure costruttive , si passa quindi ai processi di verniciatura, lasciando a voi la più  ampia libertà realizzativa in tal senso, facendo precedere il tutto da un’altra mano di vernice vetrificante  per preparare il fondo all’aerografo, molto sensibile alle imperfezioni. Ricordatevi di coprire le pinne e la paletta con del nastro adesivo, almeno fin tanto che non vorrete procedere alla verniciatura delle pinnette!!! Iniziate con il colore di fondo uniforme per poi passare alle varie tonalità……..eccole………..

Ecco poi le dimensioni …che  ho omesso in precedenza…ma recupero ora….meglio tardi che mai….con riferimento il solito metro, confrontando sia il grezzo che la swim terminata

Terminata la verniciatura incollate gli occhi tridimensionali ed effettuate la lucidatura ,con vetrificante o resine, delle due sezioni.

E' ora giunto il momento di unirle per sempre, come in precedenza, riempire il forellino di attak dell’unico occhiello rimasto, aspettare il suo completo assorbimento, poi attak, e avvitamento a misura pre-riportata dell’occhiello. 

Una volta pronto , un pò dia attak nel foro da 2 mm del perno, avvicinare la sezione di coda all’anello, inserire in soluzione unica il perno nella sua sede attraversando l’occhiello. 

Ora la Swim è pronta, o quasi , un piccolo ritocco alla testa del chiodo ( appena sotto il livello del ventre della coda) , facciamo cadere una goccia di resina epox sulla testa del chiodo, portiamo accuratamente a filo ventre, e il lavoro è ben  fatto. 

Montiamo la coda fatta in precedenza, fissiamola con dell’attak ….o se è possibile, con delle micro viti di acciaio passanti nello scasso realizzato per la coda ed eccola!!!!!!!montiamo gli ami e correte a provarla…..in bocca al luccio a tutti…e non esitate a contattarmi se qualcosa non vi è chiaro….. 

...dimenticavo... buona p...ermanenza su ... Black Bass & co  :-)

 

By  BASSHUNTER .1  alias GIANLUCA

 

 

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