ARTIFICIALI & Co |
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Questo artificiale ha partecipato al W.T.O. (World Tuscany Open) 2010
Mini Swimbait di 7 cm da cavedani
Descrizione Come molti sapranno, sono un
appassionato della pesca al cavedano,
questo per due motivi fondamentali: il primo perché è stato,
insieme alla trota, uno dei primi pesci che sono riuscito ad insidiare
con successo a spinning, quando ho cominciato da bambino, e questo ha
avuto su di me quasi un effetto di imprinting, il secondo è che vivo
sulle rive di un fiume ben popolato di questo pesce. Spesso e volentieri il cavedano viene
snobbato dalla maggior parte dei pescatori, per altri pesci le tecniche
e le esche artificiali a loro dedicate si sono evolute molto negli
ultimi anni, basti pensare all’evoluzione avuta dal Bass Fishing, o
dalla pesca al luccio, mentre le
tecniche dedicate a questo ciprinide sono rimaste piuttosto ferme alle
solite esche, rotanti e minnow classici galleggianti e affondanti. L’esca che propongo è una delle mie
evoluzioni di esche nate per altri pesci e da me adattate alla pesca al
cavedano. Si tratta della
versione ridotta di una swimbait in 3 pezzi da bass, rielaborata con
assetto prettamente galleggiante, in modo che nuoti esclusivamente in
superficie senza affondare neanche di un cm. Le numerose prove e test in
pesca hanno dimostrato che questo tipo di esca, nel periodo estivo, con
il suo movimento particolare e la scia che crea in superficie riesce a
stimolare l’istinto predatorio dei cavedani, soprattutto quelli di
taglia, anche quando altre esche falliscono. Note
tecniche:
Procedimento Costruttivo Passo 1: Prendiamo un listello di Samba spesso 10mm
Passo 2: Sul listello disegnamo la
sagoma della swimbait, creando un rettangolo di 60x30mm all’interno
del quale disegneremo la sagoma, a
20 mm dalla testa, segnamo 2 punti, questo rappresenta il punto più
spesso dell’artificiale. In ogni caso tutte le misure si possono
vedere dallo schema sottostante.
Le dimensioni sono quelle indicate in
figura, come vedete la sagoma è molto semplice.
Passo 4: Con un seghetto a ferro
ritagliamo grossolanamente la sagoma, in modo da eliminare la maggior
parte del legno.
Passo 5: Con un una lima a legno o
raspa ritagliamo con precisione la sagoma, fino ad arrivare a filo della
sagoma precedentemente disegnata.
Passo 6: Sul dorso e sulla pancia
della sagoma tracciamo la linea mediana che servirà come punto di
riferimento per le successive operazioni, facendo da riferimento sia per
centrare i fori per gli occhielli, sia per pote rastremare testa e coda
in maniera più simmetrica possibile.
Passo 7: a 20mm dal muso e a 30mm
dalla coda tracciamo due segni che ci serviranno come punto di partenza
per il successivo rastremamento di muso e coda che effettueremo sempre
con la lima a legno o raspa.
Passo 8: Eseguiamo tali rastremazioni,
usando come riferimento i segni precedentemente fatti, e la linea
mediana precedentemente tracciata, in modo togliere legno nella maniera
più simmetrica possibile.
Passo 9: con carta abrasiva a grana
grossa, smussiamo gli angoli, in modo da avere la definitiva forma
idrodinamica, poi con una carta abrasiva fine lisciamo tutta la
superficie.
Passo 10: A questo punto possiamo
abbellire l’artificiali con alcuni particolari, quali bocca incisa,
branchie e cavità che ospiteranno occhietti in 3d.
Passo 11: Le incisioni di bocca e
branchie possiamo
Passo 12: Dobbiamo adesso segnare i
punti in cui andremo ad effettuare il taglio verticale per la
realizzazione delle 3 sezioni, che saranno rispettivamente a 30mm e a
42mm a partire dal muso, in modo da avere 3 senzioni lunghe
rispettivamente 30mm, 12mm, 18mm.
Passo 13: con un seghetto a ferro
tagliamo le sezioni nei punti segnati.
Passo 14: con una lima da modellismo
tonta, scaviamo sulla parte posteriore del primo e secondo pezzo,
creando una piccola concavità. Questa è un piccolo trucco, serve per
avere gli anelli di snodo che sporgono meno dal bordo della sezione, in
questo modo si limita il movimento laterale tra 2 sezioni, ottenendo lo
stesso effetto di uno snodo a V, tipico delle swimbait, ma senza il
trituramento di appendici basse che la realizzazione di tale snodo
comporta.
Passo 15: con una punta da 1,5mm
effettuiamo i fori nei punti in cui si alloggeranno gli occhielli per
gli snodi e gli anelli di attacco anteriore, ventrale e posteriore.
Praticamente pratichiamo 2 fori a sezione per gli snodi, e poi 3 fori
per gli anelli di attacco, uno sul muso, uno sulla coda ed uno sulla
pancia della sezione anteriore a circa 7-8mm dallo snodo.
Passo 16: con una pinza a becchi tondi
realizziamo gli occhielli a vite.
Passo 17: Con una tronchese tagliamo a misura gli occhielli creati lasciandoli con una filettatura di circa 10mm. Praticamente dobbiamo realizzare 3 occhielli singoli, e 4 coppie di anelli accoppiati per gli snodi.
Passo 18: Con colla epossidica
bicomponente incolliamo gli anelli nei fori precedentemente fatti, come
da foto.
Passo 19: Prepariamo un po’ di
resina epossidica e spennelliamo tutta la superficie dell’artificiale
con essa, quando è ancora molto liquida, in questo modo penetra nei
pori del legno. E lasciamola catalizzare per almeno 24 ore. In questo
modo oltre ad impermeabilizzare il legno, lo induriamo molto,
facilitando anche la realizzazione delle successive lavorazioni. Sto
preferendo la resina epossidica, ad altri impermeabilizzanti, sia perché
così riduco in numero dei prodotti che utilizzo, sia perché garantisce
una perfetta impermeabilizzazione, sia perché oltre ad
impermeabilizzare mi indurisce ancora di più la superficie.
Passo 20: Con un trapano usando una
punta a ferro da 3mm effettuiamo dei fori, come da foto, profondi circa
5mm, saranno la sede della piombatura. Uso la punta a ferro invece che a
legno, perché gli spazi sono ridotti, e una punta a legno tende a
“strappare” il legno rischiando di scheggiare molto il bordo.
Passo 21: Per la piombatura useremo
del filo di piombo di 3mm di diametro, e ne tagliamo 4 pezzetti lunghi
circa 5mm. Se vogliamo fare una swimbait molto galleggiante, come in
realtà ho fatto io, utilizzeremo solo 2 pezzetti di piombo da inserire
rispettivamente nella sezione anteriore ed in quella centrale a ridosso
dello snodo. Swimbait più piombate tenderanno ad assumere un assetto
suspending o slow-sinking, riuscendo a mantenere il movimento , e
quindi, secondo me, potrebbero
essere comunque molto catturanti, soprattutto
in autunno o inverno.
Passo 22: Inseriamo i la piombatura
sopra realizzata nei rispettivi fori, come da foto.
Passo 23: Con dello stucco da
marmisti, stucchiamo e successivamente scartiamo gli alloggi della
piombatura.
Passo 24: Cominciamo adesso la fase
decorativa, cominciamo prendendo della carta stagnola adesiva, quella
usata per isolare gli impianti termici, e tagliamone 2 striscioline
larghe circa 4cm e lunghe circa 8cm.
Passo 25: stendiamo le 2 striscioline sui due lati dell’artificiale tagliando, con un cutter o forbici, le eccedenze, facendo in modo che sul dorso e sulla pancia rimanga una piccola porzione di legno visibile. Rimando al mio articolo sull’uso della stagnola adesiva per maggiori dettagli sul perché di tutto questo.
Passo 26: con il manico zigrinato di
un cacciavite da elettronica creiamo, sui fianchi, delle increspature
che simulano le squame.
Passo 27: Non rimane che colorare.
Passo 28: Siamo finalmente arrivati
alla fine, non rimane altro che inserire gli occhietti 3d ed
impermeabilizzare il nostro artificiale con 1 o 2 mani di resina
epossidica bi componente. Per correttezza “intellettuale”
dico subito che la swimbait così come è ha un difetto, e cioè su
recuperi un po’ più svelti diventa instabile e tende a nuotare su un
fianco, questo per la sua leggerezza e la mancanza di appendici
idrodinamiche. Ma già così, per quello che è stata creata, cioè per
uso top water in acque medio lente e recuperi non veloci, va più che
bene, ha un bellissimo movimento, creando una scia a v sulla superficie
che è risultata molto catturante, e alla fine è stato l’artificiale
per la pesca a galla che numericamente ha ricevuto il maggior numero di
attacchi. Per ovviare al problema ho fatto una serie di test per l’aggiunta di pinne che ne stabilizzino l’assetto su recuperi veloci, ma questo alla prossima puntata J, vi anticipo però che qualcosa è migliorato soprattutto con una particolare configurazione di pinne. In realtà avrei già una soluzione definitiva per dargli un assetto veramente stabile, diciamo una versione V2.0, ma con questo artificiale ho partecipato al WTO di Arezzo, e mi dovevo attenere a dei limiti per stare nel regolamento. Ma la prossima versione la faccio per me e quindi……… il resto alla prossima puntata J Nel frattempo buona p………………………ermanenza sul sito.
Alcune foto di Mini Swimbait
Alcune
catture
Foto e testo di Filippo Fuligni (lippus) Email: lippusAAAinwind.it (sostituire
AAA con @)
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