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Fai
da Te
Zit-o-Zit
Testo e foto di Francesco Costantini - "Mastro Geppetto Ads" (Ago/06)
Ciao
a tutti! Questo
articolo illustrerà le fasi della costruzione di un artificiale top
water destinato al black: è l’imitazione del famoso “rat-a-tat”
Evergreen, ma l’ho ri-battezzato scherzosamente, parlando con Filippo
–Lippus AdS- “zit-o-zit”, in quanto le mie versioni non hanno il
rattling. Gli
“ingredienti” per la costruzione dello “zit-o-zit” sono i
soliti, niente di particolare, quindi: -
legno di samba; -
filo d’acciaio Ø 0.8 mm; -
carta vetrata n°80 e n°240 (la prima per smussare i fianchi, la
seconda per correggere le eventuali imperfezioni) -
tronchesi; -
pinze a becchi tondi; -
Dremel; -
Lexan da 1 o 2 mm per la paletta; -
Attack; -
stucco; -
colori spray; -
vetrificante per parquet o KK1. Dopo
aver preparato tutti gli attrezzi, possiamo iniziare il lavoro! Dal
blocchetto di samba si ricava la sagoma del nostro zit-o-zit: E’
mia abitudine tracciare uno schizzo dei lineamenti da incidere, quindi
fatto questo metto l’artificiale nella morsa e con il Dremel vado a
creare l’alloggiamento per la piombatura, per l’armatura interna e
la sede della paletta. Ora
possiamo creare l’armatura. Per artificiali di dimensioni ridotte come
questo, intorno ai 4.5 cm, io preferisco usare solo l’ancoretta di
coda, ma in base alle vostre esperienze e preferenze, potete decidere se
aggiungere anche quella ventrale. Ora
è giunto il momento di piombare il nostro “zit-o-zit”: chi mi
conosce sa che non sono un maniaco della precisione, e non peso mai il
piombo che uso di volta in volta; mi baso sul famoso sistema
“occhiometrico” (“copirait”
by Filippo –Lippus Ads), e la giusta quantità di piombo è quella che
permette all’artificiale di avere un assetto in acqua leggermente
inclinato, come gli altri top water. Ecco
quindi che dopo averlo piombato e dopo aver posizionato l’armatura,
possiamo costruire la paletta: io mi aiuto con un goniometro, e con un
pennarello indelebile traccio sul Lexan un cerchio proporzionato alle
dimensioni dell’artificiale. Dopo di che, si procede come
consuetudine, fissando momentaneamente la paletta all’artificiale per
la prova in acqua. Se
l’artificiale nuota correttamente, non rimane altro da fare se non
colorarlo (e qui ci si sbizzarrisce…) e impermeabilizzarlo secondo le
preferenze personali, altrimenti, se la prova in acqua non ha dato esito
positivo, si può provare ad aumentare la grandezza e l’inclinazione
della pala, o l’assetto in acqua lavorando direttamente sulla
piombatura. Per
qualsiasi ulteriore chiarimento, potete contattarmi tramite e-mail
all’indirizzo francescocostantiniXX@XXlibero.it
(togliendo le X antispam) oppure sul solito forum AdS. Grazie
a tutti per l’attenzione e a presto con un nuovo articolo. Francesco
Costantini
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