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"Le
tecniche di pesca" -
La pesca con i JIGS - Intervista
ad ANDREA
DUSE – Luglio 2009 - Prima Parte - Premessa: Dopo il grande successo riscontrato dall’articolo sulla “Testina
Revolution” il metodo praticato d’inverno da Andrea, da suo fratello
Stefano e da un gruppo di amici veneti, mi pare doveroso intervistarlo anche
sulla pesca che pratica nel resto dell’anno nei confronti dei Black Bass,
Lucci e Siluri dove impiega quasi esclusivamente due tipologie di esche, le
Swimbait (i pesci finti snodati in più punti provenienti dal Giappone e
dagli USA) ed i Jigs. Comincio ad intervistarlo sui Jig, poiché è una tecnica
molto simile a quella impiegata con la testina revolution, poiché anche
nell’intervista precedente di fatto si parlava di un Jig
forse il più semplice, formato solamente da un amo singolo, una
testina tonda in piombo ed un grub siliconico infilato sull’amo, mentre ora si
parla dei Jig classici destinati ai Black Bass. Questi ultimi sono costruiti con testine di piombo o
tungsteno di forma più o meno conica, farciti con un gonnellino di filamenti
plastici e resi ancora più adescanti aggiungendo un trailer in silicone od in
altro materiale anche organico, come ad esempio la cotenna di maiale salata. L’ultima loro peculiarità è che sono muniti di un
antialga fatto solitamente di setole plastiche rigide per permettere
l’utilizzo dell’esca anche nei luoghi più intricati. Tali luoghi sono spesso utilizzati dai pesci per mettersi al sicuro dalle insidie o per nascondersi alla vista dei pesciolini o degli altri organismi che sono soliti cacciare.
E’ un esca poco usata dalla stragrande massa dei
lanciatori italici ma micidiale, perché permette di insidiare il pesce
direttamente nelle loro tane o farlo saltellare o strisciare in prossimità del
fondo. Il Jigging è una tecnica di pesca relativamente economica
ed alla portata di tutte le tasche e perciò praticabile, con le attrezzature
adatte, da tutti i lanciatori. Poi tanti lanciatori - come il sottoscritto - si sono
messi ad utilizzarlo da soli, ricavandone molte gioie ma anche dolori, tradotti
in perdite di grossi esemplari causati da una errata scelta dell'attrezzatura o
del tempo di ferrata. Io stesso ho tratto giovamento proprio da una pescata la
primavera scorsa con Andrea, poiché mi ha spiegato il suo modo di interpretare
l'esca, la mangiata, di posizionare la canna verso l’esca, il corretto
posizionamento delle mani ed infine la stoccata data con forza con entrambe le
mani sulla canna... non ci crederete ma da allora le mie percentuali di
abboccate andate a buon fine si sono notevolmente migliorate mettendo in
pratica questi preziosi accorgimenti. Detto doverosamente questo passiamo direttamente alle domande ad Andrea. 1) Da quanto tempo peschi con i
Jig e da quanti anni hai capito che questa esca meritava di essere utilizzata
tutto l’anno? R.
Pesco con il jig da circa venti anni ma vi dico subito in tutta sincerità che
non è stato amore a prima vista... anche perché di questa esca ne sapevo poco
o nulla. L’unica
cosa che sapevo per certo era quella che doveva essere abbinata ad un'altra esca
in silicone, che spesso o quasi sempre - a quel tempo - era un grub (avevo
comprato da un' americano un jig ed avevo notato ovviamente la foto sulla
confezione di questo innesco misto). A
poco a poco cominciò a crescere in me l’interesse verso l’esca, assieme
alla cocciutaggine di usarla cercando informazioni di qualsiasi tipo, chiedendo
a chi la utilizzava con soddisfazione e che a quei tempi – senza internet -
erano davvero rari come le mosche bianche. Naturalmente
dopo aver cominciato a prendere anche dei big
bass, mi interessai sempre di più al suo uso, scambiando moltissime
opinioni e confronti con diverse esperienze... imparai cose a dir poco
sbalorditive... che arrivarono a stravolgere il mio modo di pescare con questa
bellissima esca. E
di questo devo dire grazie al mondo delle gare e degli agonisti di pesca al bass,
che mi hanno permesso di fare molte conoscenze con
conseguenti scambi di esperienze... di carpire anche qualche segreto che
magari sfuggiva a qualcuno, quando dopo la gara si festeggiava in qualche
trattoria e si era magari un po’ ubriachi. Devo
poi davvero tanto al mio compagno di barca di quel tempo e tuttora grandissimo
amico e compagno di battute di pesca Massimo Zanetti (qualcuno lo conoscerà per
aver scritto per anni articoli sulla rivista “Mosca & Spinning”). Lui
a quei tempi già lo utilizzava moltissimo e ne comprendeva a mio parere, fin da
allora, le sue enormi potenzialità meglio di chiunque altro. Sappiamo
bene che dopo avere appreso le basi teoriche di un nuovo sistema, solamente la
nostra esperienza diretta acquisita ed affinata attraverso tantissime ore di
pesca sull’acqua permetteranno di acquisire una sensibilità vera verso
l’esca. A
queste lunghe ore di prove pratiche si dovranno sommare i confronti con le
casistiche e sfumature vissute da altri pescatori. Tutte
queste esperienze soprattutto vissute in prima persona, ma anche apprese dai
racconti e dagli aneddoti di altri pescatori di nostra fiducia, faranno
sì che ognuno di noi abbia la consapevolezza della potenzialità
dell’esca che sta usando e cominci a farlo in modo intuitivo. Questo
- nostro malgrado - ci farà pescare con il Jig in modo più produttivo
facendoci applicare all’esca un nostro stile personale ed applicare le
tecniche di recupero in base alle necessita non solamente stagionali ma anche di
quel preciso momento. Noterete
poi col tempo che i pareri di due pescatori che utilizzano entrambi il Jig
possono essere anche molto discordanti fra di loro; uno di loro ha torto? Certamente no, si comportano in modo diverso proprio evidentemente perché hanno vissuto in prima persona diverse esperienze e si comportano di conseguenza... sono perciò entrambi in perfetta buona fede!
2) Quali altre specie di pesci oltre ai Black
Bass si catturano con i Jig? R. Con il jig oltre ai Black Bass si catturano Lucci, Siluri e Lucioperca; occasionalmente ho preso qualche grossa Breme e qualche Pesce Gatto. 3) In quale stagione utilizzi questa esca e
quali sono i periodi migliori? R. Utilizzo il jig trecentosessantacinque giorni l'anno. A mio parere i migliori periodi di utilizzo sono, innanzitutto
gli inizi della primavera...appena il bass si sveglia ed è alla ricerca di
cibo sostanzioso ma che si possa ottenere con poco dispendio d'energie (vi
ricordo che il jig assomiglia molto al gambero, uno dei cibi più appetitosi per
il centrarchide, poiché è ricco di proteine). Un altro momento magico è quello che va da metà autunno fino
all’ inizio dell’inverno, in quel periodo il predatore ha bisogno d'ingrassare a dovere
(come gli orsi prima d'andare in letargo). Come
noterete i periodi migliori sono molto simili ,sopratutto per quanto riguarda la
temperatura dell'acqua. Ciò non toglie che a fine primavera e per tutta l'estate, anche se le temperature dell’aria e dell’acqua tenderanno a salire fino ai loro massimi... in determinati orari il jig bucherà alla grande ugualmente; vi basterà presentare il Jig negli spot giusti. L'inverno invece merita un approccio diverso proprio come tecnica; perché con il jig ho catturato pesci assieme al mio amico Zanetti anche con acqua appena a +2,5°... ed a volte non solamente un pesce per una battuta di pesca. Lo so che qualcuno stenterà a credere a ciò che dico ma la verità
è davvero questa. Poi magari l’acqua si alza fino ai sei gradi, ma ci imbattiamo lo
stesso in cinque cappotti di fila, ma questo può far parte dei misteri della
pesca e della pesca al Black Bass in particolare. Questo significa solamente che nessuno può erigersi a professore in questa tecnica, a fare il fenomeno in una pesca che racchiude così tante variabili; sicuramente non basterà una vita intera a svelarli compiutamente Perciò riassumendo tutto quanto sopra affermato posso dire che con molta dedizione, osservazione, un pizzico di malizia, ma sopratutto tanta perseveranza nel continuare la tecnica...il jig cattura davvero trecentosessantacinque giorni l'anno!
4) E’ vero quello che si dice che il Jig
permette di fare abboccare i pesci più grandi? R.
Dare questa risposta non facile; ma se devo rispondere di getto devo
dire, sì è vero, il jig ti permette di catturare anche i big bass. Naturalmente
molti di voi me compreso, diranno: ma io ho preso anche pesci di due o tre
etti!!! Sì questo è vero... perché magari sullo spot in cui stiamo pescando ce ne sono moltissimi di quella dimensione ed in quel momento sono assatanati come i pirana. Ma
la ricerca del big bass con il jig, comprende molte varianti per avere una certa
continuità di successo; bisogna analizzare bene lo spot, gli angoli e le
strutture (cover) che comprende, le profondità... e gli orari in cui si sta
pescando...cose non facili da analizzare. Il
perché è presto detto, tutte queste variabili cambiano continuamente da spot a
spot; a queste differenze bisogna aggiungere anche i differenti trailers che si
abbinano al jig. Certo,
anche questo è dettato dallo spot dove s'intende cercare il big bass! Però
in sintesi la risposta è di nuovo sì, con il jig si catturano parecchi big
bass. L'esperienza, ovvero la maggiore conoscenza possibile sull’uso dei jig è quella che determina in modo notevole le differenze sopratutto riguardanti la cattura dei colossi della specie; più impariamo ad usare l’esca e più avremo bei risultati in termine di taglia delle specie catturate. 5) In quali acque è possibile praticare questa
tecnica mirata ai grossi, quali sono i luoghi migliori? R.
Sicuramente su tutte le tipologie d'acqua, come sappiamo il jig è tra le
esche più versatili in assoluto, praticamente non conosce ostacoli e lo si può
usare su tutte le tipologie di terreno: melma, sabbia, sassi, fango... Possiamo
poi usarlo su tutte le tipologie di strutture: alghe, canneti, ninfee, cespugli,
alberi semisommersi o completamente immersi, pontili... Bisogna
conoscere la temperatura dell'acqua ed di conseguenza
eventuale migrazione dei big bass in quei determinati momenti stagionali, ma
sopratutto dove andranno ad cacciare appena si saranno svegliati dal rigido
inverno. E’
proprio in questo momento che nasce l'opportunità più ghiotta in assoluto,
assieme come dicevamo in precedenza al periodo di fine stagione e con l'arrivo
dell'inverno. Poi
nelle altre stagioni il fattore conoscenza dello spot accompagnato dal
fattore perturbazioni atmosferiche e temperatura dell’acqua saranno le
variabili a fare differenza. Da
non scordare il rigido inverno, che a me personalmente ha regalato veramente
dei grossi bass...e per nulla magri! In questo periodo sono da preferire acque con leggera corrente o regolate dalle maree, però credetemi che pur essendo sempre possibili i famigerati cappotti... pescate lenti e convinti e ne sarete ripagati.
6)
Parliamo dell’attrezzatura che ritieni ideale, cosa utilizzi e perché (canne,
mulinelli, fili...)? R. Il discorso attrezzatura a mio parere è una cosa assolutamente personale. Ho
trovate bassman che pescano con attrezzi duri e potenti, altri che usano
attrezzatura si potente ma magari con i primi 30cm della canna più morbidi. Mentre
la seconda da 2 oz. molto potente e dura...la utilizzo negli impegni gravosi
dentro le strutture più difficili come ad esempio gli alberi caduti in acqua. Se
invece pesco da terra
uso una canna di 7" che dichiara 1oz. ma a mio parere molto sottostimata;
molto potente e maneggevole... ottima da "estirpo pesce" in havy cover
(dove al big bass non si deve lasciare neanche un centimetro di monofilo) e
nello stesso tempo anche adatta e maneggevole per i lanci a pitching... dove
si possono sentire abboccate subito dopo il lancio in acqua e perciò si può
essere anche costretti a ferrare velocemente. Quindi
avrete capito che preferisco alla grande attrezzi potenti e veloci perché sono
convinto che le canne dure – a differenza delle opinioni dei più - sono
anche le più sensibili a far percepire e trasmettere le mangiate. Dalla
barca preferisco quelli che hanno il tasto flipping tipo quelli della Quantum
per intenderci, ottimi quando si “flippa” a lanci serrati dentro al canneto.
7)
Affrontiamo l’argomento esca, ovvero sul mercato troviamo decine e decine di
tipi diversi di Jig, so che è un discorso delicato perché ti sto chiedendo
marche e modelli che rappresentano le tue preferite in questo momento... R.
Segreti di marche non ne ho proprio, anche perché si trovano normalmente
in commercio nei migliori negozi di pesca. Uso pochissime marche: Oldham con ottimi ami Mustad
con un wide gap (curvatura dell’amo larga) non elevato, diciamo leggermente
sopra lo standard e poi cosa non da poco, se si dovessero spuntare, si possono
affilare senza problemi; mentre quelli con le punte affilate chimicamente
sappiamo che questa operazione non riesce sempre al meglio. Per un utilizzo a
flipping serrato e senza compromessi (in cover tipo canneto per capirci), uso
dei vecchi ed ormai introvabili M & N con un wide gap molto basso ed
il gambo dell'amo leggermente più lungo. Altro jig che uso con ottimo successo nelle cover e non solo, è il Flat back della Deps , ha un amo affilatissimo ed oppone pochissima resistenza nel penetrare la vegetazione, scivolando all’interno che è una meraviglia. Amo leggermente piccolo per i miei gusti... ma devo anche dire che buca molto bene.
Ultimo della serie e un jig della Booyah tra l'atro
provvisto di rattle. Possiede un amo robusto con un buon wide gap ed
impiegandolo devo dire che mi ci sono trovato bene. Il rattle ha una rumorosità non invadente - almeno per il mio orecchio umano - e se nelle acque in cui peschiamo ci sono anche dei siluri devo dire che fa veramente la differenza; ma anche con i big bass non scherza.
Quindi
come potete notare con gli anni ho ristretto il campo solamente a quattro
modelli nelle diverse misure e basta, pur restando certamente aperto a provare
future novità interessanti che il mercato continua ad offrire.
8)
Parliamo dei pesi da te utilizzati, sappiamo che vengono generalmente espressi
in once e che ve ne sono di parecchie misure... R.
Riguardo ai pesi che uso normalmente, si fa davvero presto: 1/4oz.
(7 grammi), 3/8oz. (10,5 grammi) e 1/2oz. (14 grammi); mi gioco il
loro variare di velocità in caduta abbinando varie tipologie di trailer in base
alla situazione di pesca in quel preciso momento, ovvero spot e cover presenti,
praticamente vedo cosa mi suggerisce l'ambiente in cui sto pescando e quale é
la reazione del pesce nei diversi momenti della mia battuta di pesca. La regola generale comunque suggerisce di utilizzare il minor peso possibile in rapporto alla profondità dello spot, alla eventuale corrente ed ai diversi ostacoli nel luogo di pesca.
9)
Quali colori preferisci ed utilizzi? Sappiamo
che ne esistono una varietà notevole, con quali ci suggerisci di provare? R.
In commercio esistono centinaia di skirt
di mille varietà e sfumature; il marketing ha fatto sì che il pescatore
si trovi di fronte a mille opzioni di acquisto; questo spesso invece di
agevolare, complica la scelta dei neofiti.
Poi
ovvio aggiungere che ogni bassman ha le proprie preferenze personali. Io
- al contrario - ho sempre la tendenza a minimizzare il tutto sia sulle
attrezzatura che sulle esche (da una parte può essere un pregio ma anche un
difetto). Fatta
questa doverosa premessa, personalmente i miei colori preferiti, quelli perciò
che porto sempre con me sono: black/red, black/blu/purple, watermelon/red,
black/brown/gamber e il whithe. Anche
il colore black/smoke mi ha dato ottime catture; raramente mi discosto da
queste colorazioni che a mio parere sono complementari su tutte le varie
tipologie d'acqua e diciamo stagioni. Dare
suggerimenti in merito alle colorazioni mi sentirei sinceramente in imbarazzo,
perché come detto prima molto spesso ognuno di noi ha delle preferenze dettate
dalla proprie esperienze pratiche di pesca, maturate negli anni ed utilizzate
nelle acque da lui frequentate; perciò accontentavi dell'elenco dei miei colori
preferiti... provateli e poi stilate una vostra personale classifica di
preferenze in base ai vostri risultati. Mi azzardo solamente ad aggiungere che il colore rosso a mio parere è essenziale in qualunque modo sia presente, sia in sfumatura o in versione glitter negli skirt. Il
rosso dicevo perché spesso un pescatore che usa spesso il jig segue le
mutazioni e perciò cerca di imitare le diverse colorazioni del gambero della
Luisiana che possiede nel guscio il colore rosso in modo più o meno marcato
a seconda delle fasi di crescita in cui si trova. Questo
crostaceo noterete che anche in acque di colorazioni diverse mantiene sempre
delle sfumature e puntini di rosso sopratutto sulle chele e visto che il big
bass di gamberi ne è veramente ghiotto in tutte le stagioni... Il
colore bianco infine l’ho trovato micidiale con il caldo...oppure in presenza
di fortissimo vento che batte di forza sulle sponde e sulle cover da noi
flippate. - Fine della prima parte - Ciao a tutti e buona p... ermanenza sul ns. sito! Loris Ferrari |
Black Bass & Co | |
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