PRIMI LANCI |
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Testo
e foto di Gianni Burani
Premessa Se dovessi fare la classifica dell'esca artificiale più eclettica, certamente metterei il Jig ai primi posti, se non al primo. Non esiste predatore che non possa essere catturabile utilizzando quest' esca e la trota non fa eccezione. Mi sembrava necessario quindi arricchire la sezione "primi lanci" con un articolo dedicato proprio al Jig per la pesca della trota iridea in cava, anche per sfatare un errato luogo comune che dice che il Jig è un'esca "difficile". Il Jig non è assolutamente un'esca difficile , anche se, questo va detto, è un’esca che la si impara ad apprezzare e valorizzare al massimo, solo usandola spesso, non una volta ogni tanto.
Tipi di Jig per la pesca
della trota I jigs che utilizzo maggiormente, per la pesca delle trote, hanno delle taglie medie e piccole. Si tratta di Jig e mini jig di peso compreso tra 1/100 oz. (circa 0,3g) e 3/16 oz. (circa 5 gr.). Tra queste misure potrete scegliere anche voi quelle che meglio soddisfano le vostre specifiche esigenze di pesca (lanciabilità, profondità, ecc). Se proprio non riuscite a scegliere, vi suggerisco di iniziare con un Jig intorno a 1/8 oz. (circa 3,5 gr.). Si tratta di una misura facilmente reperibile, facilmente lanciabile e dalla grande versatilità di utilizzo. E' sufficiente acquistare alcune Jig heads (testine piombate) nude che poi "vestirete" con skirts (gonnellini), trailers (inneschi), piume e quant'altro. Sono tutte attività piuttosto semplici in ogni caso su questo sito, trovate tutte le procedure necessarie. La dimensione del jig, intendendo per "dimensione" più il volume che il peso, va scelta anche in funzione della temperatura dell'acqua. Più la temperatura è bassa, maggiore può essere il volume del jig, al contrario, più è alta la temperatura e più il jig deve essere piccolo. Questo in generale anche se questa mia affermazione deve essere presa per quello che è ovvero solo una mia convinzione e non una regola universale. Le trote si abituano presto all'esca. Se ai primi lanci le osservate interessate e ben disposte, proseguendo potreste vederle più svogliate, infine del tutto indifferenti al vostro Jig che tanto successo aveva avuto solo qualche lancio prima. In questo caso una soluzione è quella di alternare forme e colori diversi. Ecco perché ho tanti tipi di Jigs, con e senza skirt, di piume , in pelo di cervo o di silicone. Vediamone alcuni insieme, si va come si vede dai Jig con gonnellino o skirt, simili a quelli usati per la pesca del bass , ai mini Jig piumati somiglianti in vero più a degli streamers che a veri e propri Jigs.
Colori Io utilizzo soprattutto il
bianco, il nero (o bruno), il giallo, il rosso/arancione. Sono colori che contrastano
bene con
il fondale pertanto mi consentono di vedere molto bene l'esca quando sto
pescando in fondali non troppo profondi. Scoprirete piu' avanti il perchè di
questa mi scelta. Dispongo anche di esche
identiche o simili ma di colore differente per variare la presentazione.
Anche i colori tenui e molto naturali sono certamente
catturanti, ma io li uso meno semplicemente per il motivo detto sopra.
Antialga Se utilizziamo il jig in un ambiente pulito con fondale sassoso o melmoso vi consiglio vivamente di eliminare le spazzoline antialga o gli altri sistemi metallici antialga presenti. Questo perché dobbiamo cercare di avere meno ostacoli possibili tra la punta dell’amo e la sensibilissima bocca della trota. Ovviamente se peschiamo in un ambiente molto sporco, pieno di tronchi , rami o quant’altro dovremo ricorrere a qualche compromesso. In questo caso potremo per esempio sostituire il sistema antialga in metallo con uno meno efficacie ma più morbido in nylon. Quindi in estrema sintesi,
antialga si ma solo se davvero indispensabile e spesso nelle cave o nei laghetti
artificiali, data la conformazione dei fondali, non è indispensabile. Quando useremo il Jig In generale possiamo utilizzarlo sempre. Il jig ha ottime probabilità di ben figurare in qualsiasi stagione ed in qualsiasi momento della giornata. Tuttavia non posso non segnalare che è nei momenti di maggior freddo che da il meglio di se. Dove e come lo useremo Possiamo utilizzare i jigs a mezz’acqua (swimming jig) ma li useremo, come ovvio, principalmente sul fondo. A mezz'acqua Premesso che il Jig deve prevalentemente essere utilizzato sul fondo, va detto che si presta molto bene anche per l'utilizzo a mezz'acqua . Pertanto, di tanto in tanto, possiamo recuperarlo più velocemente e distante dal fondo . Questo ci servirà soprattutto per verificare, senza effettuare un cambio di esca, la reazione del pesce a mezz'acqua e sull’esca in movimento e se del caso, cambiare e rivedere il nostro approccio e la nostra strategia. I Jigs migliori per l'utilizzo a mezz'acqua sono a mio avviso i Marabù Jig. Il recupero può essere lineare ma è molto meglio adottare un recupero irregolare fatto di stop e ripartenze in modo da imprimere all'esca una azione a saliscendi. Esca sul fondo La azione di pesca sul fondo è identica per tutti i tipi di Jig. Consiste nel lanciare a distanza l’esca, lasciare che raggiunga il fondo per poi iniziare un lento recupero. Durante il recupero dobbiamo fare in modo che il Jig si mantenga in costante contatto con il fondale, assecondando ogni dislivello o protuberanza. Alterneremo delle pause e delle ripartenze e di tanto in tanto velocizzeremo il recupero. Ho notato, molte volte, che il salmonide
vince gli indugi proprio nel momento in cui si velocizza il recupero o nel
momento di una ripartenza dopo un fermo di qualche secondo. Una azione molto efficace è anche quella di fare eseguire all’esca dei piccoli saltelli. Questa azione deve preferibilmente essere effettuata quando l’esca è vicina ed in verticale rispetto a noi. Se l’esca è distante è una azione inutile, dato che non riusciremo ad avere un perfetto controllo del movimento anzi, rischiamo di generare una azione controproducente e potremmo causare più disturbo che attrazione!
Quindi, ricapitolando, il recupero deve essere lento, lineare con pause e ripartenze, velocizzato di tanto in tanto. Sottoriva anche a saltelli. L’abboccata e la ferrata Dobbiamo attenderci l’attacco in qualsiasi momento. Non è raro, per esempio, che la trota attacchi l’esca mentre scende sul fondo specialmente se a fine lenza abbiamo un mini-jig o un marabù jig.
Gli attacchi sul fondo alle
volte possono
essere davvero subdoli, impercettibili.Per
questo motivo negli ultimi metri di recupero
dobbiamo cercare di intercettare visivamente la nostra esca, cercando per
quanto possibile, di rimanere i più nascosti possibile per non allarmare il
pesce. Spesso infatti è possibile accorgerci che il jig, attaccato dalla trota, sta compiendo degli strani movimenti o che "scompare". Se il Jig è di un colore molto acceso, possiamo scorgerlo sul fondale distintamente, mentre il pesce, che ha una livrea mimetica, non sempre è altrettanto visibile. Sono molte le trote che sono riuscito a catturare osservando questi movimenti "strani" dell'esca. Inutile aggiungere che un buon paio di occhiali polarizzanti sono indispensabili.
Non trascurate quest'ultimo suggerimento. Spesso
pescare a vista è
davvero l’unico modo per averla vinta su scaltra e vissuta trota di
una riserva no kill.
Ovviamente, l’acqua per pescare a vista deve
essere molto limpida, e solitamente le cave ed i laghi in inverno sono piuttosto
trasparenti. In caso contrario l'acqua velata è comunque un nostro
prezioso alleato e con minore visibilità la trota attacca solitamente in maniera più
decisa. Attrezzatura Dovremo avere un sistema canna-lenza estremamente sensibile ma anche sufficientemente potente. Personalmente ritengo che una combinazione da
casting sia la soluzione migliore anche se ci può essere
qualche difficoltà obbiettiva ad utilizzare i jigs più leggeri. Per questi può andare anche una
canna da spinning
sempre abbastanza rigida e sensibile. In ogni caso, qualsiasi sia la scelta
adottata, dobbiamo essere consapevoli che serve una canna rigida e sensibile
perché non potremo mai contare sulla auto-ferrata del pesce. Tanto per dire, io
che non possedendo canne dedicate per la pesca delle trote con i jig, non disdegno l’uso delle stesse canne da casting per
jig che uso a bass, aventi potenza nominale anche di 11/4oz. Potendo scegliere o
meglio, se dovessi acquistarmi un attrezzo dedicato, direi che la misura ottimale
è sui ¾ -1 oncia (20-30 gr), azione "fast" di buona marca. Onestamente però questa è solo una
mia dichiarazione teorica dato che, al momento, non
ho riscontri reali da portare a validità del mio pensiero, che vi chiedo,
pertanto, di
considerare solo come tale. In bobina uso un buon tracciato di diametro 0,12- 0,14mm (6-8 libbre)(3) a cui abbino un terminale in FC o nailon da 0,20 - 0.25 (6-8 libbre)(3), lungo 1-3 metri. Sono misure generose, lo comprendo benissimo, ma sono anche misure che ci danno quella rigidità necessaria per una migliore percezione della abboccata, una sufficiente tranquillità anche con le trote più grosse e combattive e che mi consentono di lanciare i miniJig ad una discreta distanza. (3): valori indicativi Vi suggerisco di evitare la treccia solamente se la temperatura ambiente è inferiore o prossima a Zero gradi °Centigradi. A quelle temperature l'umidità , ghiacciandosi, rende impossibile o difficoltosa qualsiasi azione di pesca con il "multifibre". In questo caso la treccia puo' essere sostituita con del buon Fuorocarbon o del Naylon di potenza equivalente. Ne perderemo in profondità di lancio e sensibilità, ma riusciremo in ogni caso a pescare. Conclusioni Per ora mi fermo qui. Mi riservo di pubblicare il resto in una seconda puntata di approfondimento, a cui vi rimando, se interessati. Per qualsiasi richiesta o commento in merito all'argomento trattato, vi invito nel forum di autocostruzione a cui accedete dal link che trovate in home page oppure potere scrivermi alla mail che trovate sempre in home page. Chi avesse qualche dubbio sull'efficacia dei Jig per la pesca delle trote è invitato a visionare il breve filmato qui sotto. Le riprese non sono il massimo, ho girato questa clip io stesso mentre pescavo ma credo che valgano molto di piu' queste immagine di tante parole...
Ciao
e buona p…. ermanenza sul sito ! Gianni Burani
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