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Luso
degli artificiali muniti di Antialga
Testo di Loris Ferrari (11/00) In
commercio già esistono gruppi di esche
antialga : n Le
esche morbide in gomma (vermoni & c.), che si rendono antialga, ad esempio con
inneschi Texas o Carolina rig; n Gli
Spinnerbait, buzz bait e simili resi antialga dai loro ami singoli rivolti
allinsù ; n Le
esche morbide in plastica (ranette, plughi...) che sono rese antialga da ami doppi rivolti
allinsù e protetti dalla plastica ; n I
Jigs piombati, protetti da fibre di nylon e pochissimi altri. Non
a caso, questi gruppi di artificiali sono oggi i
più usati ed i più redditizi in termine di catture, sia in quantità che in qualità
del pescato. Il
neofita, pescando nei posti giusti, con questi gruppi di esche, non tarderà ad avere, con
un minimo di costanza, buone soddisfazioni. Esistono
però altre migliaia di ottimi artificiali, in
commercio, armati di pungenti ancorette (rotanti, ondulanti, minnows, plughi...), che
se relegati alluso in acque libere da ostacoli, hanno un rendimento talmente basso
da poter essere tranquillamente lasciati a casa ! Per
questi ultimi gruppi di artificiali, se non si vuole pasturarli (perderli) ad ogni lancio
o quasi, e non si vuole arricchire a dismisura il negoziante di fiducia, occorre costruire
a difesa delle ancorette che possiede, un
apposito sistema antialga. (Nota dellautore : rimando gli interessati allarticolo
specifico, su questa rubrica) Perché
pescare con artificiali muniti di antialga ? Uno
dei motivi principali degli insuccessi dei neo-pescatori a spinning è sicuramente quello
di NON insidiare il pesce nei posti giusti con
i propri artificiali di fiducia. Visto
lelevato costo di molte esche (Minnows, plughi ...), il novello pescatore (ma spesso
anche ognuno di noi...) evita accuratamente rischi al proprio PREZIOSO artificiale,
impedendogli di frequentare luoghi pericolosi quali: canneti, banchi di ninfee, alberi
sommersi, pietraie, prossimità di fondali... I
predatori più grossi però, proprio lì hanno
eletto le loro tane, vi stazionano tutto lanno (riproduzione esclusa), perché
in gioventù, nelle acque aperte, hanno avuto brutte e traumatiche esperienze. Ecco
perché, quasi sempre, su due pescatori che compiono lo stesso tratto di sponda, ne viene
premiato uno solo: quello che ha osato di più, avvicinandosi
alle tane degli adulti (gli unici degni dellattenzione di ogni pescatore che si
rispetti). Lultima
riflessione che vi voglio far fare è questa: avete mai notato che se lartificiale
viene sporcato da un pezzetto derba o di alga anche piccolissimo, non si vede più
nessuna abboccata ? Si
vero? io lho notato ormai da tanti anni, arrivando a pensare che il pesce non abbocca il cucchiaino
sporco derba perché lo battezza immediatamente come un qualcosa di
INNATURALE. I
pesci foraggio e le prede abituali infatti, anche se nuotano in mezzo a fittissimi erbai,
NON si appiccicano MAI nulla addosso, svicolando fra unalga e laltra rimanendo
sempre perfettamente puliti. Diventa
quindi importantissimo, non solo salvare il ns. artificiale dalle insidie degli ambienti
difficili, ma altrettanto importante, ai fini delle catture, è che il ns. artificiale non diminuisca le possibilità di
rimanere adescante. Concludendo,
se non perdiamo gli artificiali, salviamo il ns. portafoglio. Se
non riempiamo di alghe, foglie ed altro lo stesso durante il recupero, diminuiamo i rifiuti allultimo momento da
parte dei predatori, ed aumentiamo le catture. Tecnica :
come si effettuano i lanci Arrivati
di fronte ad un ostacolo, canneto, banchi di ninfee, rocce, alberi sommersi... solitamente
il pescatore cerca di posare il suo artificiale nudo lanciandolo, se è bravo, a 40/50 cm. prima dellostacolo, sperando che il pesce,
in attività, si lanci sullessere che ha invaso il suo territorio, uscendo dalla sua
tana. Prima
di diventare bravo però, lo stesso pescatore, sbagliando il lancio, aggancerà troppe volte lostacolo stesso,
perdendo spesso gli artificiali... e la pazienza ! Oppure
arresterà di colpo lartificiale prima di
farlo finire dentro allostacolo, facendolo finire in acqua rumorosamente. Ecco
perché i pesci si spaventano, diventano sempre più difficili da catturare e si inoltrano
sempre più nel fitto degli ostacoli. Con lartificiale protetto dal sistema antialga
invece, il lancio andrà diretto esattamente
sul posto dove si presume possa essere in
agguato il predatore (affiniamo il senso dellacqua !). Andremo a posare la nostra esca proprio dentro
allostacolo, facendo solamente attenzione a posarlo nel miglior modo possibile. Basterà
lanciare per appena due, massimo tre miliardi di volte, e vi accorgerete che vi risulterà
quasi istintivo, dopo il lancio e prima dellarrivo dellesca in acqua, frenare con il dito la bobina del mulinello ;
otterrete due cose : 1) Impedirete
al mulinello il rischio di parrucche,
molto spiacevoli, soprattutto nel caso di abbocco immediato (di reazione), da parte di
un grosso pesce ; 2) Impedirete
allesca, precipitando come un proiettile in acqua, di spaventare il pesce prescelto e tutti quelli del
circondario, rovinandovi irrimediabilmente un Hot spot da favola. Quando
dopo un lancio, vedo fuggire un grosso pesce
(ancora oggi purtroppo qualche volta mi accade), ci rimango malissimo e mi rendo conto di
quanto ho ancora davanti da imparare per diventare davvero bravo. Posso essere stato
individuato... può darsi che il pesce abbia
notato il riflesso del nylon... posso aver sbagliato il lancio, posando lartificiale
in modo innaturale... e chissà cosaltro ho sbagliato... misteri della pesca ! Nei
posti
più battuti dai lanciatori, la delicatezza della posa, è spesso larma
vincente che differenzia il successo dal cappotto. Mi è personalmente capitato di
essere battuto da un amico che pescava a mosca,
proprio perché riusciva a posare il suo Popper con maggior leggerezza rispetto al
sottoscritto che usava per il lancio la canna da Spinning. Cosa
fare dopo aver effettuato il lancio Se
il posto da noi prescelto è davvero quello giusto, lattacco
può essere fulmineo, avvenire cioè appena lartificiale tocca lacqua. Si
ha così un attacco poco ragionato da parte del pesce, chiamato attacco di reazione. Esistono
artificiali più adatti di altri per suscitare questo tipo di attacco, gli Spinnerbait ed
i Buzz Bait per esempio... e comunque tutti quegli artificiali, io credo, che escono dal
vissuto del pesce, dal suo conosciuto. Escludendo
le giornate di cappotti galattici, quasi tutte le volte che impiego artificiali autocostruiti e quindi unici, ottengo abboccate di questo tipo,
dopo lanci accurati e ben indirizzati (meditate gente, meditate...). Se
invece lattacco,
come spesso accade, non avviene subito dopo la posa,
bisognerà comportarsi in modo diverso a seconda dellartificiale impiegato. 1) Impiegando
Rotanti, Tandem, Spinnerbaits, Buzz Bait e
similari bisognerà iniziare subito il recupero,
spesso lattacco avviene entro il primo metro. Usciti dallostacolo il recupero
diventa in tutto e per tutto uguale alle altre esche classiche, con il vantaggio ulteriore
che rasentando il fondo lartificiale rimane maggiormente al sicuro dalle insidie
degli ostacoli sul fondo. 2) Se
usiamo Minnows, Plughi, Popper, esche in Gomma....
e tutte le altre esche di superficie, basterà
tenerli fermi e lasciarli galleggiare fino a che non si vedranno più i cerchi
concentrici attorno allesca. Bisognerà star pronti, lattacco può avvenire, ad esca ferma, in ogni momento. Se questo non avviene entro il
minuto o due (a seconda della stagione), bisognerà dare qualche colpetto di canna e
riformare i famosi cerchi sullacqua. In mancanza di abboccate, tutto questo andrà
ripetuto fino a quando lesca esce dallostacolo. Uscito dalla zona calda, si inizierà un recupero
veloce ed irregolare, per provare a smuovere leventuale predatore apatico che
magari stava osservando il tutto a poche dita più sotto. 3) Impiegando Minnows
affondanti, Ondulanti ed altri artificiali di profondità, sarà possibile recuperarli
veramente a contatto con il fondale, riuscendo a stanare pesci altrimenti impossibili
(Lucci, Siluri, Sandre...). 4) Se
impieghiamo Vermoni, Salamandre, Tube Jigs ed altre esche siliconiche di
profondità, basterà lasciarle affondare, tenendo
docchio la traettoria del filo (in leggera tensione), pronti ad avvertire le
tirate laterali od i classici colpetti dellabboccata. Non avvertendole, inizieremo
una sorta di flipping su e giù fino a far arrivare la nostra esca sul fondo. Anche qui
sono possibili tane molto promettenti e conseguenti attacchi da parte dei loro abitanti.
Rasentando il fondale con recuperi irregolari e soste sul fondo, potremo indurre
allattacco le specie più disparate. Considerazioni
Finali Alcuni
ritengono che proteggendo gli ami con i sistemi antialga, gli stessi diventano meno
sensibili ed evitano di catturare quei pesci che abboccano dolcemente.
Personalmente, è ovvio, non sono dello stesso parere, ho catturato con questi antialga
centinaia di piccoli pesci di pochi
ettogrammi di peso. Avrò
forse perso qualche delicatissima abboccata di qualche furbissimo pinnuto, ma mi consolo
pensando ai tantissimi pesciotti e pescioni che mi hanno letteralmente
masticato lantialga e lamo ferrandosi perfettamente. La
cosa che ritengo più importante è riuscire a vedere abboccate in posti trascurati e saltati dagli
altri pescatori, perché ritenuti troppo pericolosi. Io,
al contrario, quando pesco nei posti super battuti, evito le acque libere e pesco
solamente nei punti più difficili ! Se
aggancio e poi perdo 5-6 pesci, mi sento felice ugualmente, troppe volte andando a pesca
sono lunico fra tutti i pescatori presenti a
vedere abboccate... e poi tanto sarebbero stati rilasciati comunque ! Sono
contento perché ho posato lesca in un posto ritenuto valido ed il predatore mi ha
risposto, attaccando la mia esca ! Ciao
a tutti e buona p... permanenza sul ns. sito ! Loris
Ferrari
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