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Applicazioni pratiche antialga by Giorgio Gricia 

 

 

 

“Antialga in nylon - Applicazioni pratiche"

...l'idea mi e' piaciuta ma come faccio ad applicarla?

 

(Testo e foto di Giorgio Gricia 06/2003)

E' sera, un aficionados dello spinning scorre distrattamente le pagine web per trovare qualcosa di interessante per migliorare la quantità e la qualità delle sue catture ed incappa in un banner che parla di un certo "antialga per ancorette" scritto da un "tal" Loris Ferrari.

Dopo aver letto l'articolo su quella grande invenzione, lo spinningofilo si sente folgorato come il buon Paolo di Tarso sulla via di Damasco. 

Un bagliore gli attraversa gli occhi e un fremito gli parte dal...portafoglio per arrivare fino alle dita."Saves you money!"dicono in questi casi gli americani, e così il nostro pescatore/risparmiatore si fionda velocemente dal suo negoziante per fare incetta di matasse di filo, che più vecchio e rigido non si può...e altrettanto velocemente rincasa dato che a mezzanotte nessun negoziante si sogna di andare ad alzare la saracinesca del negozio!

La mattina dopo il nostro amico è già lì davanti che scalpita, entra e fa: “Vorrei del filo molto rigido, economico !” e il negoziante, di rimando: “Di che diametro?”....

Già di quale diametro? Zerotrenta o zeroquaranta? O forse uno zeroventicinque sarebbe meglio?

 

trotaEantialgaC.jpg (30627 byte)

 

Per risolvere questo amletico dubbio ho pensato di stilare con l'aiuto dello stesso Loris una tabella che sia indicativa dei diametri di filo più giusti da abbinare alle dimensioni dell'ancoretta, tenendo conto, però, anche degli ambienti in cui si intende operare e dei pesci che andremo ad insidiare.

Per esempio un minnow galleggiante di 7 cm e con ancorette del n°7 o 8 lo potremmo equipaggiare con un antialga fatto con filo dello 0.25 qualora operassimo in un   fiume a caccia di trote e cavedani, che potrebbero tendere a pizzicare l'esca quel tanto che basta da metterci fuorigioco qualora adottassimo un antialga fatto con  filo di diametro eccessivo. 

Però sempre la medesima esca potrebbe essere equipaggiata con antialga con filo dello 0.30 e oltre, qualora la usassimo per insidiare black bass, in quanto per poter aumentare le nostre possibilità di cattura dovremo  far transitare la nostra esca nelle loro  intricatissime tane.

Pesci dotati di una potente mandibola, come nel caso del luccio, danno meno problemi nella scelta del diametro giusto, anzi il più delle volte, a causa di un loro attacco  l' antialga  dovrà essere ricostruito daccapo.

Per grossi artificiali muniti di robuste ancorette, potremo tranquillamente usare uno 0,80 soprattutto se dovremo far passare l’artificiale attraverso i rami di alberi sommersi, strutture lignee o banche di ninfee o canneti.

Nella scelta del  diametro del filo si deve tener conto anche delle caratteristiche dell’esca. Un leggerissimo minnow tipo l’Original della Rapala , visto l’uso prettamente di superficie che ne andremo a fare potrà essere equipaggiato con un antialga più sottile e più leggero che non ne modificherà l’assetto e il movimento. 

 

TrotaeAntialgaB.JPG (18528 byte)

 

Invece nel  caso di un più massiccio crankbait possiamo usare un antialga più robusto sia perché l’esca non subirà alcuna modifica nel suo assetto, sia perché l’andremo ad usare in profondità facendolo infilare tra  intrichi che non possiamo immaginare minimamente.

Per esempio sugli Shad Rap Deep Runner e sugli Hugly Duckling Sinking , entrambi da 5cm, uso un antialga con filo dello 0,35 che non modifica il loro movimento ma che non ostacola neanche le abboccate dei piccoli cavedanelli.

Ecco dunque uno specchietto semplificativo che vi aiuterà a creare l’antialga più adatto alla vostra esca, all’ambiente che frequentate e al tipo di pesce che andrete ad insidiare, così vi eviterò l’errore che io feci all’inizio, ossia equipaggiare un Martin da 4gr con un antialga dello 0,50 con la conseguenza di vedere orde di cavedani che attaccavano l’esca senza restare allamati!!!

 

cavedano + antialga.jpg (16370 byte)

 

TrotaeAntialga.JPG (22281 byte)

 

 

 

 

Grandezza ancoretta Ambiente normale    o  per Ambiente intricato    o   per
  trote, cavedani, persici black bass,  lucci
14 0.20---->0.22

0.22---->0.25

12 0.22---->0.25 0.25---->0.28
10 0.24---->0.28 0.28---->0.30
8 0.26---->0.30 0.30---->0.32
6 0.28---->0.32 0.32---->0.35
4 0.30---->0.35 0.35---->0.40
2 0.40---->0.50 0.50---->0.60
1 0.50---->0.60 0.60---->0.80

 

Mi rendo conto che malgrado la tabella, le situazioni affrontabili realmente in pesca, sono davvero infinite e ricche di sfumature.

Vi consiglio di avere con voi a pesca almeno un paio di bobine di nylon ed alcuni tubicini di diametro assortito, per poter affrontare sul posto situazioni specifiche, per poter cambiare la strategia direttamente in pesca.

bassrenosky250503b.jpg (30319 byte)

 

 

Tale consiglio diventa poi un obbligo quando andiamo ad esocidi, vista la loro facilità nel distruggere letteralmente l’antialga dopo ogni abboccata.

Spero però che questo mio lavoro contribuisca a fare chiarezza e togliere qualche dubbio a coloro che iniziano a cimentarsi da ora in questa interessante soluzione antialga.

Per chi volesse ulteriori chiarimenti od analizzare specifiche situazioni, può scrivermi direttamente all’indirizzo e mail:

giorgiogricia@yahoo.it

sarò ben lieto di rispondervi.

Saluti, Giorgio Gricia

 

 

 

 

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