TECNICA E TATTICA

 

 

 

 

La pesca del cavedano in acque correnti

(Parte 2. Come pescarli in base alla stagione)

di Filippo Fuligni alias Lippus (Febb. 2008)

Eccoci alla seconda parte di questo escursus sulla pesca al cavedano, l’argomento trattato qui di seguito, è, secondo me, il più importante, perché per poter avere risultati costanti tutto l’anno occorre adottare le tecniche giuste al momento giusto,  occorre quindi conoscere come modificare ed adattare la nostra azione di pesca in base alle condizioni climatiche, visto che hanno notevoli influenze comportamentali sul nostro amato ciprinide.

Come pescarli in base alla stagione

Primavera.

Quando le giornate cominciano ad allungarsi e le temperature si alzano, il nostro amico pinnuto, aumenta la sua attività, iniziando ad riappropriarsi anche delle correnti e raschi abbandonati con il freddo dell’inverno,  anche se ancora la sua presenza in questi luoghi è limitata a quelli più profondi, poi via via che le temperature si alzano, anche i raschi con 2 dita di acqua vengono “invasi”.

I cavedani cominciano ad alimentarsi con continuità e voracità per rifarsi delle fatiche invernali e per prepararsi alla frega. Ho notato però che questo, contrariamente a quanto di possa pensare, non facilita troppo il compito di noi lanciatori, infatti sono le esche naturali che in questo periodo la fanno da padrone, forse perché mangiano proprio per fame e poco per reazione.

I cucchiaini rotanti ricominciano ad essere produttivi, e lo saranno sempre più man mano che ci avviciniamo all’estate.

I minnow affondanti (3/7cm)  e filibustieri sono una certezza in quanto a resa, soprattutto se usati con la tecnica del “do quasi nothing”, mentre tornano ad essere validi anche i minnow galleggianti (vedi parte 1) e la pesca top water,  quest’ultima però non rende ancora al 100%, perché i pesci tendono a mangiare a mezz’acqua o sul fondo, ma, anche questa tecnica, aumenta di redditività con l’aumentare della temperatura, soprattutto da maggio in poi.

Ottimi sono pure piccoli crank da 3 a 5cm, tipo l’Hornet della Salmo, o il “Brutto Anatroccolo”.

In primavera i pesci vanno cercati principalmente ai margini delle correnti principali, tentando qualche lancio anche in piena corrente soprattutto quelle più profonde, tralasciando però l’acqua più bassa, o i raschi con profondità di pochi cm.

Non ci sono orari particolarmente redditizi, ma con l’arrivo dell’estate, l’alba ed il tramonto regalaranno maggiori catture che le ore centrali della giornata.

Estate.

Estate=TopWater, anche se non è sempre vero, questa tecnica è la regina della stagione calda, la più divertente e la più redditizia, ma non la più facile. In questo periodo i cavedani invadono ogni cm cubo di acqua, dalle buche più profonde alle lame di acqua di pochi cm, sono attratti da qualsiasi cosa cada in acqua, ma si guarderanno bene da prenderla in bocca se non sono sicuri al 100%, questo ci obbligherà a raffinare ancora di più la nostra tecnica e la presentazione delle nostre insidie. Come ho già detto la tecnica principale (forse perché a me piace di più ) è la pesca TopWater, effettuata con minnow galleggianti, piccoli popper o WTD da 5 a 9cm fatti “cerchiare” a galla con piccoli colpetti di cimino, praticamente senza recuperarli. Gli attacchi saranno tanto spettacolari quanto rapidi, occorre quindi ferrare con prontezza al momento giusto (vedi parte 1).

Anche i cucchiaini rotanti hanno adesso il loro momento di gloria, soprattutto se usati come indicato nel capitolo precedente, lanciandoli soprattutto all’inizio o alla fine delle buche o lame di corrente. Le misure migliori in questo periodo sono le più piccole, e cioè dal nr.0 al nr.2 se si tratta di cucchiaini con cavaglierino (tipo Meps) o da 2 a 6gr se si tratta di cucchiaini con paletta in asse (tipo Martin), ovviamente poi ci sono le eccezioni dovute al luogo dove si pesca, tanto che a me è capitato di agganciare cavedani anche “rimorchiando” dei cucchiaioni destinati ai lucci.

Con il caldo rendono alla grande anche tutte le imitazioni plastiche e non di insetti, i cosiddetti “terrestrial”, tipo le imitazioni di grilli, cicale, vespe ecc, ecc, che useremo cercando di lanciarli nel sottosponda o a ridosso di piante e/o strutture che si propendono in acqua.

In estate, benché i cavedani siano distribuiti ovunque, conviene insidiarli o nei salti di corrente,  dove la velocità dell’acqua li costringe a attaccare con rapidità pena la perdita dell’eventuale cibo perdendo un po’ della loro sospettosità, o a ridosso della riva, o all’ombra di alberi/strutture dove se ne stanno riparati dal sole, in attesa che cada qualcosa dall’alto. In condizioni di acqua ferma o molto lenta, eviterei l’uso di cucchiaini rotanti, concentrandomi sui minnow, insistendo a Top Water, quando vedi i cavedani a galla sornioni e apatici, che rifiutano tutto, questa tecnica è l’unica che ottenga qualche risultato, insieme all’uso delle imitazioni di insetti. Gli orari migliori per insidiarli sono i canonici alba e tramonto, ma in ogni caso, in qualsiasi ora del giorno ci sono sempre dei bei cavedani disposti ad abboccare!.

Autunno.

Quando la calura estiva lentamente se ne va, e il tiepido autunno arriva, è il momento di affilare le armi, perché questo è il migliore periodo dell’anno sia come numero di catture che di dimensioni. Infatti i cavedani, perdono completamente la loro apaticità dovuta alla calura, e cominciano a mangiare tutto quello che gli capita a tiro, cercando di accumulare maggiori riserve per affrontare il freddo inverno.

I nostri amici pennuti stanno ancora colonizzando tutto l’alveo fluviale, ma via via che la temperatura diminuisce, tendono a lasciare le correntine meno profonde, e a raggrupparsi ai lati delle lame di corrente, o comunque dove la forza dell’acqua è inferiore e la profondità maggiore, questo ci costringe a cercare di capire dove sono i pesci, perché gli sbalzi di temperatura tipici autunnali, possono far cambiare notevolmente le loro zone di “pascolo”, costringendoci a cercarli in zone diverse, anche a distanza di poche ore.

In autunno si possono usare tranquillamente le stesse esche che si usavano in estate, ma tornano ad essere più che validi anche i minnow affondanti e i filibustieri,  questo perché adesso i cavedani mangiano per fame, e i minnow affondanti ci permettono di sondare ogni strato di acqua. In effetti la mia esca preferita è proprio il filibustiere, gran mattatore dei miei autunni .

Prima che il freddo vero arrivi, anche i piccoli crank da 3 a 5cm danno grosse soddisfazioni, soprattutto in presenza di pesci molto attivi, ma che stazionano in profondità.

E quando i cavedani, come adesso, aumentano la loro aggressività io aumento le dimensioni degli artificiali, sia per avere maggiori chance di strike a buon fine, sia per selezionare verso l’alto la taglia delle prede, infatti proprio in settembre ho preso i miei cavedani più grossi (il mio record è quasi 60cm). Uso minnow galleggianti da 5 a 11 cm, affondanti di egual misura, e filibustieri da 5 a 8 cm. I cucchiaini rotanti restano ugualmente produttivi, anche se io tenderei ad aumentarne le dimensioni, arrivando fino al nr.4 per quelli con cavalierino o a12gr con quelli con paletta in asse.

Inverno.

Il generale inverno è arrivato,  le giornate sono corte e fredde, spesso la temperatura è sotto lo zero, e tutto ci suggerirebbe di starcene nel letto al calduccio invece di andare a pesca, ed invece… GIAMMAI , il nostro ciprinide preferito è li che ci aspetta per salvarci dalla famosa crisi da astinenza piscatoria.

I cavedani infatti rimangono attivi sempre, sono pochissime la giornate in cui sono assolutamente inattivi, salvandoci così (quasi) sempre dal cappotto .

Con il freddo occorre cercarli nelle buche più profonde, ai margini della corrente principale, nei rigiri d’acqua, dove è la corrente che porta l’eventuale cibo direttamente tra le loro fauci, facendogli consumare poche energie. Per questo motivo la nostra tecnica di pesca deve adeguarsi a queste condizioni, occorre quindi farli arrivare la nostra insidia  davanti al muso, rendendola facile da ghermire, infatti difficilmente si lanceranno in inseguimenti.

Le tecniche maggiormente produttive sono il “do quasi nothing” e il “minnow jigging”, utilizzando esche piccole e affondanti, quali filibustieri da 3 a 5cm, e minnow affondanti da 2 a 5cm, se i cavedani si dimostrano particolarmente attivi,  si può usare artificiali di taglia maggiore, per essere sincero però, le catture invernali con artificiali voluminosi sono state saltuarie.

I cucchiaini rotanti sono quasi del tutto improduttivi, rendono solo in condizioni particolari e soprattutto se l’acqua non è troppo gelida.

Anche i minnow galleggianti non sono da ignorare, solo che la loro efficacia è direttamente proporzionale alla temperatura dell’acqua, infatti con temperatura bassa i pesci tendono a stare inchiodati sul fondo, e tutto quello che passa sopra di loro viene praticamente ignorato.

Altra esca che mi ha dato soddisfazioni proprio nelle condizioni più estreme è l’imitazione della camola in plastica cava della Yo-Zuri, color giallo, lanciata a filo di corrente e lasciata trasportare da essa, dandole ogni tanto un leggerissimo colpetto di cimino.

In invero è preferibile pescare nelle ore centrali della giornata, soprattutto nelle giornate di sole (e se fosse particolarmente caldo si può provare anche qualche lancio a Top Water), nelle giornate di pioggia (sempre che non ci sia l’acqua color “scorie da digestione animale” ), e dopo le piene, quando l’acqua comincia a schiarire.

Le giornate a cui prestare maggiore attenzione sono quelle in cui il tempo peggiora, dopo un periodo di tempo buono ma freddo, le classiche giornate grigie invernali, magari con un po’ di pioggerellina, questo perché condizioni del genere comportano un aumento sensibile della temperatura, dopo giorni di freddo, ed i cavedani ne approfittano per mangiare e riempire lo stomaco.

Le giornate peggiori sono quelle con cielo terso, vento di tramontana e temperatura sottozero.

In ogni caso, io direi di provare sempre, perché qualche cavedano attivo c’è sempre, anche nelle condizioni peggiori ;-) .

Siamo arrivati alla conclusione anche della seconda parte, nella terza e ultima parleremo nel dettaglio degli artificiali da usare.

A presto e ………. Buona P…….ermanenza sul sito. 

Filippo Fuligni
lippusCHIOCCIOLAinwind.it (al posto della scritta “CHIOCCIOLA” inserire il simbolo)

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La pesca del cavedano in acque correnti : parte 1 ; parte 2 ; parte 3

 

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