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Le
Tecniche di Pesca La cotenna di maiale
Testo e foto di
Loris Ferrari (09/03)
Cotenna
di maiale?
serve nello spinning?
ed io che credevo fosse un cibo ipercalorico invernale,
da associarsi ai fagioli ed alle lenticchie! Sono
convinto che siano ancora pochi i lanciatori in Italia ad averla saltuariamente impiegata;
ancor meno quelli che la usano regolarmente e che la stragrande maggioranza non sappia
neppure cosa sia. Le
cotenne impiegate per la pesca, non sono altro che strisce di pelle di suino, tagliate a
forma di serpentello, di lingua biforcuta, di ranocchia
che vengono utilizzate come trailer
al posto delle comunissime ed utilizzatissime esche copia in gomma siliconica. Le
forme a disposizione (almeno negli USA), sono parecchie, non parliamo poi dei colori
insomma,
sembrano tutto allinfuori di esche di origine animale. Se
non fosse chiaramente indicato sulla confezione, molti non riuscirebbero a scoprire la
loro natura. Ritorno
al passato, impieghiamo la cotenna (Pork Rind): Quasi
totalmente abbandonata a favore delle più facili e reperibili esche siliconiche, la
cotenna a mio parere vale davvero la pena di imparare ad utilizzarla. In
origine veniva impiegata per ingentilire e rendere più naturali esche rigide
come gli ondulanti, poi si passò a farcire esche come i Jigs e
gli Spinnerbait. Ebbero
un grande successo sin da subito, negli Stati Uniti, grazie alla loro naturalezza e
plasticità. Cominciarono
ad essere prodotte in varie forme da diverse aziende, le più conosciute in Italia sono
sicuramente quelle della Uncle Josh: speciali cotenne trattate e
colorate, contenute in barattoli pieni di salamoia per mantenerle morbide e pronte alluso. Lavvento
delle esche siliconiche negli USA negli anni 50 (poi introdotte in Italia dagli anni 70),
ne determinò ben presto la loro quasi scomparsa dal mercato italiano. Il
perché è facile a dirsi, le esche siliconiche possono essere stivate con maggiore
facilità in buste di plastica, hanno infinite forme, alcune delle quali oltremodo
realistiche e si possono colorare a piacimento con infinite tonalità e sfumature. Non
tralasciamo poi la loro facilità di innesco, facilmente apprendibile anche da pescatori
alle prime armi. Il fatto poi che siano così fragili e
deperibili, per gli industriali del settore non rappresenta certamente un difetto, anzi,
possono venderne in numero notevolmente superiore, guadagnando in misura molto maggiore. Le
cotenne, al contrario, sono difficili da innescare e da togliere allamo per un
neofita, causa la loro durezza. La pelle di maiale infatti è estremamente resistente e
tenace. Pensate che alcune cotenne che utilizzo hanno oltre quindici anni e pur
impiegandole anche con i lucci, sono ancora in discreto stato di integrità. Questa
loro caratteristica, la possibilità di essere riutilizzate più e più volte,
ovviamente non le fa vedere di buon occhio dai commercianti che vi consiglieranno sempre lottimo
(e vulnerabile) silicone. Se
parliamo poi di esche trailer, dove è irrisolto il dubbio se sia stato lartificiale
principale (il Jig o lo spinnerbait), la causa scatenante dellattacco, rispetto al
valore di adescamento del grub di plastica o della cotenna
beh, capirete anche voi
che ben presto il pescatore medio abbia scelto il sistema più comodo, ovvero la
facile e reperibile esca gommosa siliconica. Chi
invece come il sottoscritto, non si è basato solamente sulla facilità di reperimento, ma
abbia cercato di scoprire cosa ne pensavano davvero i pinnuti e riscontrare
eventuali differenze di rendimento
le sorprese non sono certo mancate. La
cotenna batte il silicone
parecchi punti a zero! Proprio
così, ne sono profondamente convinto e in seguito cercherò di dimostrarlo. In
un mondo come quello dello spinning, dove i segreti vengono quasi
sempre mantenuti tali, vista la peculiarità di questo tipo di pescatore (quasi sempre
un solitario), questo piccolo dettaglio (il trailer in cotenna), è
rimasto parecchi anni davvero un patrimonio di pochi lanciatori. Si
è vero, in qualche rivista, si accennava al fatto che poteva usarsi nel periodo
invernale, ma lo si associava comunque a tutti gli altri tipi di trailer, cercando di
farlo risaltare il meno possibile. Non
parliamo poi dei lanciatori che partecipano alle gare
quello che vi fanno vedere
nelle scatole in vista, allarrivo delle loro barche, non è mai quello che hanno
impiegato realmente. Addirittura
negli USA, patria delle competizioni a spinning, i bassman più accreditati vengono
sponsorizzati dalle varie case di esche e devono perciò fingere di usare solo ed
esclusivamente quelle. Sempre
parlando di gare, anche se i concorrenti, durante le competizioni si osservano e vengono
osservati con i binocoli, sfido chiunque a riconoscere, da lontano, dietro allo skirt di
un Jig o di uno spinnerbait il materiale in cui è composto il trailer! Perché il trailer in cotenna è superiore:
Innanzitutto
perché è formata da una materia organica naturale, la pelle di maiale trattata.
Le caratteristiche organolettiche che possiede sono del tutto simili a quelle delle prede
facenti parte della dieta del pesce. Se
proviamo a stringere un pezzetto di worm
siliconico fra le dita e lo rilasciamo, questo ritornerà prontamente alla forma
originale; se proviamo a fare la stessa cosa con la cotenna, ci accorgeremo subito della
differenza. Lo schiacciamento rimane ed il ritorno alla dimensione originaria è molto
più lento e graduale. Ci
accogiamo subito, senza bisogno di ulteriori prove, della maggiore naturalità di
questultima. Se
poi immergiamo il nostro worm siliconico in un acquario, noteremo la perfezione
delle sue forme, magari la sua trasparenza e vedremo che la superficie esterna è
estremamente liscia e compatta. Muovendolo sù e giù, questo assume i ben noti
movimenti adescanti, che il pesce gradisce molto. Questo
genere di esche appare molto più naturale di qualsiasi hard lures normalmente
conosciuta, proprio per la composizione elastica e flessibile del suo elemento base; il
silicone. Con
il trailer in cotenna, immerso in acqua, ci appare però un mondo nuovo. Subito
percepiamo la maggiore naturalezza e sinuosità del nuoto, la sua pelle si presenta poi
molto più simile a quella degli esseri viventi, irta di piccole asperità, peli e
puntini. Anche
in questo caso percepiamo subito la maggiore naturalezza e veridicità del nostro
inganno rispetto al pur notevole grado di similitudine del silicone, il pesce si dirige
senza indugio verso la cotenna che si muove in acqua, scambiandola maggiormente per un
vero essere vivente. Cominciamo
ora a capire perché il pesce trattiene lesca in bocca più a lungo la cotenna rispetto
alle imitazioni siliconiche, al tatto la percepisce più vera e le papille gustative la
gradiscono. Il
sale contenuto dallesca e la naturalezza di risposta dellesca è
del tutto e per tutto simile a quella riscontrata altre volte dal pesce attaccando le
abituali prede vere. Le papille gustative e lolfatto del pesce vengono
favorevolmente stimolate, dandogli la precisa sensazione di avere afferrato un qualcosa di
commestibile. Questi trailer hanno perciò la funzione di migliorare
lintero aspetto dellartificiale rendendolo più adescante. La veridicità
che il pesce avverte durante le prime fasi dellabboccata lo induce ad insistere
ed a continuare labboccata, per ingoiare lesca. Laltra innegabile caratteristica dei
trailers (visti nel loro complesso), è quella di aumentarne il volume complessivo dellesca
e di rallentarne la caduta verso il fondo. Anche in questo caso, la cotenna riesce a
rendere la discesa molto più naturale, migliorando notevolmente la presentazione dinsieme.
Inoltre, aumenta in modo considerevole le possibilità di avvicinamento del pesce, che
avverte questa similitudine a livello del tutto istintivo attraverso la linea laterale
e lo spinge allattacco. Il pesce la assaggia, la trova di suo gradimento
e non smette di trattenerla. Passeremo così dalle abboccate timide e fugaci
alle abboccate continuate e decise
vi pare poco? Più di una volta, utilizzandola, ci siamo
trovati con lesca profondamente ingoiata in gola. Quali pesci la gradiscono? Direi davvero
tutti, cominciando
dal Bass per arrivare al Luccio, ma senza dimenticare il Siluro e la Sandra
per
arrivare, anche se è una pesca che non pratico, sicuramente ad interessare anche i pesci
di mare. Viene
gradita soprattutto dai soggetti più smaliziati, quelli che ne hanno viste davvero di
tutti i colori. Ci
basterà soffermarci a pensare con piacere che di norma sono anche i soggetti più grossi.
Ci
troviamo perciò di fronte ad unesca estremamente selettiva, in grado di far
smuovere parecchi grossi esemplari. E a mio parere, un gruppo di esche dal
rendimento eccezionale, da utilizzare negli ambienti inerbati e ricchi di ostacoli del
sottoriva e soprattutto negli hot spot soggetti a forte pressione di pesca. Quando dobbiamo impiegarlo? Io li uso con successo, tutte le volte che mi
accorgo di essere in presenza di pesce apatico, che mangia corto, rapido e
svogliato e che necessita di senzazioni davvero naturali e veritiere per fargli prolungare
e portare a termine lattacco. Quando
ci accorgiamo che il pesce segue svogliatamente lartificiale, lo pizzica
saltuariamente, ma non lo attacca decisamente
beh, allora ed indipendentemente
dalla stagione, è giunto il momento di passare al trailer in cotenna. Si
utilizzano principalmente nei sottoriva infrascati a spinning con lo spinnerbait o londulante
(mitico è il Rapala minnow spoon), a flipping impiegando
i Jigs, o un po più lontano con acque chiare a Pitching, anche con canne da
spinning. Danno
il meglio di sè dalla barca o dal belly boat con canne da Casting, facendoli vivere
dentro alle strutture, agli alberi in acqua, alle prismate di rocce ed in tutti quei posti
in cui si rifugia il pesce quando è apatico o è disturbato. Il
loro impiego principale è a Jigging; ovvero la presentazione in verticale, a
saliscendi. Lo
utilizzo spesso come trailer anche quando sondo ampi strati dacqua alla
ricerca del pesce, impiegando la tecnica del Carolina rig. Unisco
cioè al richiamo sonoro della campana metallica che batte sulle perline, le peculiarità
positive della cotenna sia in termini di volume complessivo dellesca sia in termini
di naturalezza di presentazione. Uno
dei sistemi più redditizi è quello di lanciare a raggiera, sondando i vari strati dacqua,
fino ad incocciare il pesce. State
pur certi che questo raramente rimarrà insensibile a questo tipo di molteplice richiamo, sonoro,
visivo ed olfattivo. La
leggerezza e la naturalità dellinsieme, il fluttuare delle appendici che lo fa
sembrare un qualcosa di vivo, uniti ad un recupero irregolare e vario, fanno di
questesca unarma micidiale nelle mani del pescatore che impara ad utilizzarla
correttamente. E
unartificiale che permette di avvertire attacchi in tutti gli strati dacqua,
anche quando è assolutamente fermo sul fondo, ma soprattutto riesce a stanare e
portare allattacco gli esemplari più grandi, risultando come già dicevo,
estremamente selettivo. Le
stagioni di utilizzo: Dicevo
allinizio articolo che la cotenna viene spesso consigliata nella pesca invernale,
quando il pesce è più restio ai lunghi inseguimenti. E
sicuramente vero, il metabolismo rallentato dalla temperatura fredda dellacqua,
impongono al pesce scelte di valore proteico
è ovvio che prediliga trailer in
cotenna perché sente che questa esca gli assicura queste condizioni vitali. Allinizio
anchio la utilizzavo solamente in questo periodo. Mi sono poi accorto che invece rende
tutto lanno, estate compresa; ci basterà impiegarla in quelle situazioni di
pesce apatico e svogliato in cui vi dicevo sopra. Proprio tre settimane fa, in un pieno caldissimo
pomeriggio di agosto, in una giornata in cui pareva che il pesce fosse andato in vacanza
in montagna
limpiego della cotenna come trailer al Jig, ha fatto fare il record
personale a mio figlio Alberto e ci ha fatto vedere altre quattro abboccate di bestioni
che ci hanno tagliato il monofilo dello 0,30 sotto ad alberi immersi in acqua. Il colore: Anche se il mio preferito rimane il nero,
abbiamo catturato bene anche con il rosso, larancio, il marrone ed il giallo
insomma
con tutte le tonalità impiegate. Lascio perciò a voi la scelta in questo senso, sicuro
che il pesce non vi farà torti. Diciamo che è preferibile utilizzare trailer in tinta
con il resto dellartificiale, anche se anche gli abbinamenti cromatici contrastanti
a volte fanno miracoli, costituendo la classica eccezione. Il monofilo, la canna e lamo adatto: Al
posto del tradizionale monofilo, se lacqua non è particolarmente trasparente e le
insidie in acqua sono davvero toste, consiglio di utilizzare un moderno trecciato
multifibre. La maggiore resistenza allabrasione (lotta in mezzo ai tronchi) e la
mancanza di elasticità, vi faranno avvertire anche la più piccola tocca alla nostra
esca. Ovviamente
pescando in simili situazioni, anche la canna ed il mulinello dovranno
essere di potenze adeguate e la frizione completamente chiusa. Sì
avete letto proprio bene, la frizione dimenticatela
al massimo ci è concesso un paio
di manovellate allindietro (ad antiritorno disinserito), pena la perdita comunque
del bel pesce perché in un attimo questo girerà attorno ad un paio di tronchi e neppure
una robusta cima da barca riuscirebbe più ad averne ragione. Se peschiamo dal belly boat o dalla barca, una
robusta attrezzatura da baitcasting è sicuramente la mia preferita. Lamo
del nostro Jig, dovrà essere da flipping, ovvero di tipo forgiato e robusto
e protetto da un dispositivo antialga formato da fibre plastiche. Per rendere più
sensibile e catturante questo tipo di antialga, vi rimando alla lettura dellarticolo:
Le modifiche ai Jigs, sempre su questo sito. Non altrettanto validi risultano gli antialga
formati da un sottile ferretto metallico a molletta, perché si aprono con facilità
estrema, li riserveremo alla pesca a spinning o a casting in ambienti meno difficili e
sporchi solamente di alghe ed erbe affioranti. So
bene che lamo a filo sottile, da casting, penetra meglio nella dura
bocca del pesce, ma vi consiglio di riservarlo a pesche meno difficoltose. Ricordatevi
però, per riuscire a far presa nelle cartilagini del pesce, di ferrare in modo molto
più energico del solito, vista la più grande sezione dellamo utilizzato. Lultimo
trucco, conosciuto ma pochissimo usato, è quello di controllare la penetrazione della
punta, prima dellutilizzo dellesca e dopo ogni aggancio, affilandola se
serve, di nuovo con gli appositi attrezzi. Decifriamo
labboccata: Essendo
il Jig abbinato alla cotenna unesca dotata di un certo peso e volume, dovremo
innanzitutto imparare a lanciarla vicino allostacolo in modo dolce e silenzioso. La
regola è solamente questa, il lancio deve risultare vicino o dentro allostacolo e
la posa il più silenziosa possibile, come se lessere strano fosse arrivato da sopra
e si fosse immerso con calma dentro lacqua. Per
riuscire in questo occorrono anni di allenamento ed una perfetta conoscenza della canna e
del mulinello impiegati. Non parliamo poi se dobbiamo riuscire a far questo da una barca e
magari con il motore elettrico in movimento. Non
stanchiamoci però mai di cercare di perfezionarci, ne verremo premiati con tantissime
abboccate in più. Spesso il pesce si trova a pelo dacqua dentro allostacolo
in cui abbiamo lanciato; una posa violenta lo farà fuggire
una posa delicata lo
farà abboccare! Capito ora? Dopo
il lancio, seguiremo lesca nella sua discesa verso il fondo tenendo il filo in
leggera tensione, pronti a ferrare energicamente al minimo segnale anomalo. Bisognerà
osservare il filo e ferrare se lo si vede dirigere lateralmente, oppure quando si
avvertono secchi colpetti al polso, simili a piccole scosse elettriche, trasmessi dalla
canna. Da non trascurare assolutamente sono poi le
fermate anomale a mezzacqua, segno che il pesce ha afferrato lesca e la sta
assaggiando sul posto. Una
volta che lesca è sopraggiunta sul fondo senza sentire nulla, se avvertiamo un
appesantimento strano mentre tentiamo di iniziare il recupero
beh, anche ora è
giunto il momento di ferrare. Se
non accade nulla, solleviamo di qualche decina di centimetri lesca e poi facciamola
ritornare verso il fondo. Parecchie volte il pesce attacca lesca solamente quando
la vede inerte sul fondo e non prima. Se
dopo una decina di secondi non avvertiamo nulla, cominciamo un azione a saliscendi fino a
riportare in superfice lesca e poi iniziamo le stesse operazioni di discesa
contollata, lanciando in unaltra direzione. Dal
tipo di abboccata, soprattutto parlando di bass, non possiamo intuire la taglia del pesce;
anzi possiamo quasi sicuramente affermare che più è evidente ed avvertibile labboccata
e più è ridotta la taglia dello stesso. Mi
ripeto dicendo che luso del trecciato nella pesca a Jigging è sicuramente
utile perché riesce a far avvertire anche le più piccole tocche che altrimenti
verrebbero annullate ed assorbite dallelasticità del monofilo in nylon. Con
luso prolungato di questa tecnica, riuscirete a percepire la differenza fra i
differenti tipi di abboccata ed il colpo secco dellesca su un ramo o uno sfregamento
su una roccia; quando lartificiale sprofonda lentamente dentro ad un erbaio o quando
urta un sasso sul fondo
insomma percepiremo distintamente le abboccate vere dai
materiali inerti che lesca incontra durante la discesa ed il recupero in prossimità
del fondo. Questa
fase di apprendimento è fontamentale
perché fa la differenza fra il neofita ed il bravo lanciatore e permette di limitare
notevolmente le ferrate a vuoto (che spaventano il pesce in avvicinamento) e fanno
crescere a dismisura il numero di catture. Stiamo
parlando di pescare pesci apatici e restii ad abboccare; farlo bene significa
spesso passare da un cocente e svilente cappotto, alla cattura di esemplari da foto
ricordo
giudicate voi se vale la pena applicarsi per apprendere bene questa tecnica! Se
sono riuscito fin qui ad incuriosirvi, allora è giunto il momento di passare ai Tipi
di cotenna reperibili : Ci sono principalmente due tipi di cotenna
di maiale reperibili in commercio, quelle secche e quelle conservate in salamoia. 1)
Quelle secche, ovvero quelle che si conservano in semplici buste di plastica, sono le DRI
RIND della Fred Arbogast. A dire il vero è parecchio tempo che non riesco più
a reperirle in Italia, quando le avrò finite dovrò cercare di acquistarle on line,
direttamente negli USA.
Sono davvero comode, dopo un minuto di permanenza in acqua, diventano di nuovo vive e fluttuanti, mentre una volta essiccate di nuovo, possono essere riposte in una busta di plastica, proprio come i vermoni. Si possono ulteriormente rendere adescanti
impregnandole con scent odorosi, ma vi assicuro rendono parecchio anche così. Lunica
avvertenza è che dopo luso vanno lavate in acqua pulita e messe ad asciugare allaria
per alcuni giorni. Solamente quando sono bene asciutte si possono riporre nei sacchetti di
plastica. Se compissimo troppo presto questa operazione ci ritroveremme con le cotenne
piene di muffa! 2)
Quelle conservate in salamoia, ovvero le conosciutissime Pork Rind Baits
della Uncle Josh. Sono
vendute in vasetti di plastica con il tappo a vite (un tempo il barattolo era di
vetro), e contengono due o tre esche colorate. Sono già pronte per linnesco, anche
se vi consiglio di farlo dopo loperazione che vi esporrò di seguito. Non
riesco a dirvi quali siano le migliori, io le trovo splendide entrambe. Tutti e due i tipi
sono biodegradabili, sono riutilizzabili una marea di volte e sono gradite dai pesci. Se
le trovate, acquistatele subito, davvero non ve ne pentirete. Sicuramente
quelle della Uncle Josh sono in assoluto le più famose perché vantano i migliori
risultati nelle competizioni sportive (B.A.S.S. Tournament Trail negli USA). Per
le forme, io preferisco quelle con due code (double tail), che utilizzo principalmente
abbinandole agli spinnerbait. Ottime
mi paiono quelle con le chele da utilizzare negli ambienti dove sono presenti i gamberi e
quelle a forma di rana. Entrambi i tipi sono applicabili ai Jigs, sia con gonnellino in
bucktail (pelo di cervo), che in skirt siliconici. Il
metodo di innesco : Basta
prendere la cotenna fra le dita ed infilzare per tutto il suo spessore lamo della
nostra esca, partendo dalla parte della testa più spessa e morbida per uscire dalla parte
più dura quella superficiale della pelle. (le foto che
seguono renderanno sicuramente più semplice la descrizione) Linesco,
sembra unoperazione semplice, ma invece è resa complicata dalla durezza della pelle
suina. Ancor più difficile risulta poi lestrazione
della cotenna quando non si utilizza più quellartificiale, per essere di nuovo
riposta nel vasetto di salamoia per mantenerla morbida e riutilizzarla nelle battute
successive. In
commercio esistono appositi estrattori di cotenna (ad es. i Blakemore hook
off). Sono strumenti in plastica dura che si mettono sulla punta dellamo, coprendo lardiglione
e permettendo in questo modo lo scorrere allindietro del trailer, permettendone
appunto lestrazione. La
durezza della cotenna però fa durare davvero poco questi attrezzi rovinandoli proprio in
punta; io vi consiglio un altro semplicissimo sistema; praticare nella cotenna
preventivamente un foro. In questo modo potrete persino non acquistare
gli estrattori, fra laltro difficilmente reperibili. Proprio
così, a casa, subito dopo lacquisto, il sottoscritto pratica un foro in
tutte le nuove cotenne acquistate, con una punta da trapano (ideali sono quelle
punte per innescare le boiles). Ci
basterà ruotare lentamente con la mano un paio di punte da trapano, la prima da 1
millimetro e la seconda da 2 millimetri di diametro, per ottenere un foro sufficiente a
far passare la sezione dellamo da innesco. In
questo modo mi ritroverò in pesca un trailer facilmente innescabile e successivamente
facilmente estraibile dallamo, senza alcun bisogno dellaiuto di alcun attrezzo
supplementare. Per
non rischiare di far muovere in posizioni indesiderate la cotenna, ci basterà ritagliare
da una vecchia camera daria da bicicletta dei piccoli quadratini di gomma,
aventi il lato di ca. 4 millimetri. Infileremo lamo della nostra esca proprio
nel mezzo del primo quadratino di gomma, poi infileremo la cotenna facendola passare dal
foro praticato dalla punta del trapano ed infine metteremo un altro quadratino di gomma a
fissare il tutto. Il
nostro trailer in cotenna avrà la possibilità di nuotare mantenendosi parallelo con il
gambo dellamo, ma non potrà assumere posizioni errate perché bloccato sopra
e sotto dai due quadratini di gomma che, per attrito, non gli permetteranno movimenti
innaturali o indesiderate estrazioni dallesca principale. Se
non vogliamo far vedere i quadratini di gomma (di colore scuro), dovremo ritagliarli in un
pezzo di tubicino siliconico traparente; in questo modo saremo sicuri di mimetizzarli
anche nei trailer dai colori più chiari. State
pur certi che con lutilizzo dei quadratini di gomma lesca non vi verrà
portata via neppure dalla più brutale mangiata di luccio e non ci accadrà di perdere
accidentalmente nel lancio le preziose cotenne. Il
foro devessere praticato a ca. cinque millimetri dalla testa della cotenna,
in modo da lasciare un margine di sicurezza evitando così il pericolo di strappi del
trailer. Pur
non essendo un gran cacciatore di lucci, ed avendo perciò una limitata esperienza alle
spalle nei riguardi di questo stupendo pesce, posso finora dirvi tutti quelli che hanno
abboccato alle cotenne, non sono riusciti a far altro che tagliarle e bucarle con i denti,
senza riuscire a renderle inservibili. Finora
le cotenne perse sono da annoverare a quelle abboccate di grossi pesci che hanno portato lesca
sotto ai tronchi ed hanno successivamente portato alla rottura del finale. Usando
i trailer siliconici invece, i tagli e le mutilazioni sono allordine del giorno, ma
non solo con i lucci ma anche con i Persici trota, molto meno dotati in fatto di
dentatura. Di
fatto le cotenne, pur costando di più in termini di singolo prezzo unitario, arrivano ad
essere anche più economiche dei loro consimili in silicone, visto il loro possibile
riciclaggio. Conclusioni: Con
questo articolo spero di avervi fatto riflettere sullopportunità di utilizzare
anche voi a pesca queste versatili, antiche ed economiche esche. Se
lo farete ne trarrete giovamento sia in termini di maggior divertimento (limitazione delle
battute a vuoto), che realizzando catture di maggior mole, da immortalare con i nostri
obiettivi. Rimango
fermamente convinto che la battuta assolutamente negativa a pesca non esiste; esiste però
la giornata che non si riesce ad interpretare
quella in cui non riusciamo a capire
il comportamento del pesce e cosa occorra quel giorno per farlo decidere ad abboccare. Quando
ormai vi sembra di aver provato di tutto,
ricordatevi di quel piccolo pezzo di cotenna in un angolo del vostro zaino
potrebbe
cambiarvi davvero la giornata! Rimango
naturalmente a vostra disposizione per approfondire ulteriori aspetti di vostro interesse. Ciao
a tutti e buona p... permanenza sul ns. sito ! Loris
Ferrari
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