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Ricostumizzazione di una canna (Testo e foto di Sandro De Santis / Branzino-72 - Ago 2007)
Molti
di voi conosceranno la pratica del rodbuilding (montaggio delle canne).
Con questa tecnica si possono realizzare canne personalizzate e
“cucite” addosso al proprietario. Le personalizzazioni si possono
scegliere da economiche fino a top (come gli anelli con struttura in
titanio e pietra Sic). Nella
maggior parte dei casi il rodbuilding è orientato verso materiali
nuovi, scelti dal cliente, tuttavia può capitare un lavoro da veri
artigiani, magari il restauro di una canna già in uso, vuoi per motivi
affettivi o per le qualità del grezzo che non si vogliono perdere. Mi
ha contattato uno spinner per la sostituzione degli anelli della sua
canna, una Daiwa Phantom 8’ 2 pz. usata prevalentemente per le
spigole. Alla consegna della canna, fatte le valutazioni del caso, ho
chiesto come avrei dovuto fare il montaggio, per orientarmi sui
materiali da usare. Ho osservato il cattivo stato generale della canna
ed ho proposto al “cliente” un restauro totale. Il proprietario ha
accettato, pur se titubante. Partiamo
da dati tecnici: Questa
la canna nelle condizioni originali: dalle
foto si nota il foregrip molto rovinato per la cattiva abitudine di
agganciarvi l’artificiale (a causa della mancanza dell’hook keeper)
e la decal staccata. Il
cliente mi ha chiesto di riutilizzare il butt cap originale e nel
disassemblaggio dello stesso ho notato subito una cosa... ...il
sughero ha ceduto ed ha lasciato emergere un materiale diverso.
Il manico è realizzato con schiuma espansa
coperta da un sottile foglio di sughero. Questa è una pratica comune
utilizzata dalle aziende per abbassare i costi di produzione. Ho
sezionato il manico per mettere meglio in evidenza.
La
ricustomizzazione acquista ancor più significato. Ho “disintegrato”
tutto il grip (portamulinello compreso) ed ho effettuato la rettifica
del pezzo per portarlo a nuovo.
A
questo punto ho preparato il nuovo manico che prevedeva un bilanciamento
in base alle esigenze del proprietario e del mulinello utilizzato. Il
sughero utilizzato è italiano al 100% (motivo di orgoglio per me) e
scelto dalla mia “riserva”. Viene utilizzato per tutti i miei
lavori, anche per i manici ordinati su misura. Ho
incollato i dischi e li ho modellati per il montaggio con il butt cap
originale e con il portamulinello Fuji. Infine ho montato l’anellino
di rifinitura (winding check). La
decal rovinata l’ho sostituita con una personalizzata fatta apposta
per questo montaggio. Le tecniche di riproduzione sono molto complesse,
sto portando, quindi, avanti la ricerca per offrire un prodotto uguale
alle decal “americane”. Nello stesso tempo ho montato anche l’hook
keeper mancante sull’originale. Adesso
è il turno dell’anellatura, il vero motivo della ricostruzione. Il
montaggio originale era fatto da cinque anelli + tip. Il proprietario lamentava il cattivo lavoro
degli anelli sul grezzo. Ho studiato una nuova scalatura in base
all’azione della canna, utilizzando anelli Fuji Alconite. Lo schema è
un 8+tip. L’originale montava il primo anello doppio ponte, io ho
optato per un montaggio tutto monoponte.
Lo
scopo principale del lavoro è stato quello di migliorare l'azione del
grezzo aumentando, se possibile, la distanza di lancio. “Canna
provata, anche se le condizioni di pesca non erano certo quelle per cui
la canna è destinata,ma diciamo che è stato solo un piccolo test di
lancio per vagliare la bontà della nuova scalatura. Un
saluto a tutti. Sandro
De Santis
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