VIAGGI DI PESCA

 

 

 

Voglio pescare all'estero , cosa serve?

Testo e foto di Mauro Maccagnani (Sipadan) Genn. 2011

 

Se per caso una bella mattina ci svegliamo  e decidiamo che ci meritiamo una bella pescata all’estero quasi mai ci chiediamo a priori che serve, col risultato di affannarci all’ultimo e di trovarci in partenza con borse di materiale che mai sarà usato e invece senza alcune cose indispensabili.

Sono certo di non poter convincere nessuno della validità del “viaggiare leggero” ma cerco di darvi un paio di idee, frutto di un passato di subacqueo in viaggio per il mondo e di un presente di pescatore con propensione ai viaggi all’estero.

Cose serie e burocratiche

Dove andiamo serve il passaporto? Se si di che tipo?

Per es. se anche solo si transita per gli Stati Uniti servono passaporti ad hoc, da sentire presso i competenti uffici.

Poi per fortuna li fanno in fretta in genere, ma occorre pensarci…

Sono certo che non mi facciano storie dove vado se ho già il timbro di un paese non amico? Negli USA si potrebbe essere respinti con visti di paesi “non amici”.  Anche questo va chiesto agli uffici specifici con un certo anticipo per poterlo gestire.

Se serve e il passaporto  è valido (In certi paesi serve valido per 6 mesi avanti dalla data di arrivo) è bollato? L’interpretazione più diffusa è che il bollo serva fino alla data di scadenza del passaporto.

Nel dubbio su un viaggio di più di un migliaio di euro non mi pongo alcun dubbio e convalido il passaporto mettendoci la marca da 40 euro timbrandola, evitando il rischio di essere respinto alla partenza.

Non serve il passaporto quindi sono a posto?

Il passaporto in genere non serve per i paesi europei dell’area Schengen –gran parte della comunità europea più alcuni stati europei non aderenti all’Unione Europea, ma informatevi sempre prima!!

Non è detto, la patente non è un documento per l’espatrio, la carta d’identità per es si ma deve essere valida almeno fino alla data di ritorno e in condizioni “presentabili”

e la carta di identità deve essere valida per l’espatrio!!!

Se elettronica verificate la validità SCRITTA , all’estero di prolunghe virtuali non gli importa e vi rimandano a casa senza farvi entrare dove desiderate.

Quasi tutta l’Europa è visitabile con la sola carta di identità valida come scadenza e valida per l’espatrio, vi consiglio caldamente di controllarla.

Il viaggio

Personalmente trovo improponibile (ma è una opinione) organizzare da soli la prima pescata all’estero, salvo sia vicinissimo da fare in macchina (per es l’Austria è molto diversa da pensare all’Alaska) e di cui conosco tante cose, compresa la lingua.

Già pensare di passare 5 giorni, con un pacco di materiale da pesca al seguito, magari ingombrante, dividendosi tra pesca e turismo non mi convince, credo si rovini sia la pesca che il turismo e in genere i buoni rapporti con la partner se non pesca.

Il fai da te

Ovvio che il tutto inizi, se decidiamo di fare da soli, col prenotare volo più auto.

Se sappiamo come fare , orientandoci tra i low cost si fa bene e se sappiamo un minimo di inglese, andando in internet si organizza da soli facilmente.

Può venire una vacanza poco onerosa in cui in poche ore si è in pesca.

Di recente con un amico esperto dal venerdì alle 17 a domenica alle 20 siamo andati all’estero (Olanda) e abbiamo pescato un giorno e mezzo.

Le zone di pesca sono vicine, strade asfaltate, poco bagaglio, tutto prenotato dall’Italia e via, però solo grazie a chi già conosceva il posto.

Ovvio che le cose si complicano al crescere del tempo che si sta all’estero, se si guida contromano, se servono permessi strani, se si fanno solo sterrati e così via.

Tutto gestibile se sappiamo cosa fare e ci vogliamo impegnare, accettando di poter perdere tempo, per es per avere informazioni puntuali e fare i permessi necessari.

Il viaggio organizzato

Se invece voglio l’opposto mi affido ad un tour operator che mi assista, parlando di pescatori ci dobbiamo accertare che ci sia da pescare quindi priorità a chi ci deve supportare in pesca. Se tutto va bene ci consiglierà compagnie aeree e voli, eventuali pernottamenti e come raggiungere il sito di pesca.

Se siamo oculati nella scelta potremmo individuare un’organizzazione che ci recuperi in aeroporto, magari dopo un volo senza scalo, il massimo della semplicità.

Io per es. mi sono trovato in USA con un amico che non parlava inglese ed è di certo fattibile ma occorre far capire alla dogana che parla solo italiano e che lo dovete aiutare… non sempre banale ma fattibile.

Implicitamente mi pare ovvio che sconsigli di iniziare i viaggi di pesca con l’Alaska o il Canada o mete oltreoceano senza accompagnatore.

I bagagli

Io ogni viaggio cerco di ridurre il peso per più motivi

  • Li sposto io che ho mal di schiena quindi tutto il possibile su ruote (trolley e borsoni con ruote), io personalmente detesto le valigie rigide che pesano da sole parecchi chili
  • I limiti al peso, con molte compagnie aeree low cost si ha il limite di 15 kg più bagaglio  a mano 8 / 10 kg . Spesso (non sempre)  il bagaglio a mano non viene pesato  , il bagaglio in stiva viene sempre pesato ed è facile pagare da 7 a15 euro per ogni kg in più. Il bagaglio a mano per contro ha dimensioni massime che vengono fatte rispettare in genere molto rigorosamente
  • Se decido di usare canne monopezzo mi serve un tubo da trasporto che di norma  viene fatto pagare e non tutti sanno che leggendo attentamente potrebbe pesare fino a 15 kg per la stessa cifra. <leggete sempre le norme, che cambiano spesso> quindi nel “tubo” che io tengo in una custodia che in origine era un portasci ci infilo tanta altra roba , esche e stivali per es. in realtà mi sto facendo fare una sacca in cui mettere più tubi, 250 cm x 60.

Notate che l’extra costo del peso e del tubo si paga a tratta, quindi le compagnie di bandiera considerano  per esempio spesso una tratta sola  il Bologna - Amsterdam e il successivo Amsterdam - Goteborg garantendo di norma un ragionevole tempo per la coincidenza e “garantendo” il trasbordo dei bagagli in automatico, per una compagnia low cost sono due tratte e la coincidenza non esiste , così come il trasbordo automatico dei bagagli.

Io personalmente su viaggi lunghissimi (dove di fatto non ci sono low cost) devo accettare il rischio, salvo che se pernotto recupero il bagaglio e lo reimbarco la mattina dormendo nell’albergo più vicino all’aeroporto che spesso hanno servizi di navetta gratuiti, risparmiando di fatto rispetto ad altre sistemazioni che richiedono un taxi per esempio.

Si può ragionare, accettando il costo, di fare 2 tubi per avere la speranza che almeno uno arrivi visto che il rischio di smarrimento di bagagli cresce col numero degli scali e con le coincidenze con poco tempo per trasferirli.

Con voli low cost su più tratte mi devo garantire io, prenotando i voli, di avere il tempo necessario per il recupero dei bagagli e le successive procedure di imbarco.

Che di recente per i noti problemi di sicurezza si allungano.

E i costi variano per un tubo da 40-50 euro per tratta in Europa a 100-150 dollari per tratta intercontinentale

Quindi se possibile prendete voli diretti o accertatevi di avere almeno 5 ore tra un volo low cost e l’altro

Il tubo e/o i bagagli extra size, ovvero monopezzo o due pezzi?

Personalmente apprezzo molto pescare con canne monopezzo, che implicano di viaggiare in aereo con tubi o sacche oltre i due metri, già un tubo per una 7 piedi passa i 2,15 se ben fatto.

Per l’Europa

Fino a pochi mesi non ho mai trovato difficoltà ne in Europa ne fuori Europa, recentemente viaggiando anche con compagnie di bandiera si corre il rischio di non vedere imbarcato un tubo extra size, rischio ben peggiore del doverlo pagare.

Il limita attuale per non avere fastidi (dicembre ’09) è 147 cm totali (lunghezza + larghezza + spessore) ma di fatto basta avere un oggetto più corto di 150 cm che DEVONO imbarcarlo.

Quindi io rifarò il mio corredo di canne, gradualmente, con alcune due pezzi specie per i viaggi molto rapidi.

In ogni caso quando prenotate il volo segnalate sempre che avete tubi o sacche extra size così da cercare di minimizzare l’impatto e le perdite di tempo in aeroporto.

Se non avete le canne e le dovete acquistare stante le recenti esperienze raccomando delle due pezzi, sotto i 147 col tubo, ovvero canne fino a 2,40

Oppure canne travel in 4 o 5 pezzi con ingombri ridotti 70- 80 cm che possono farle stare dentro le sacche da viaggio ovviamente imballate entro un tubo rigido.

Per l’America…

Fino a pochi mesi fa non c’erano problemi avendo di norma 23 + 23 kg senza limiti di misure + un bagaglio a mano

Attualmente molte compagnie mettono il solito limite di sagoma a 140- 180 cm e danno un solo bagaglio da 23 kg + il bagaglio a mano

E se il primo viaggio è verso un aeroporto europeo… ci sono i limiti europei

Per cui contattiamo bene l’agenzia di viaggio, il tour operator se lo usiamo o verifichiamo direttamente con la compagnia aerea prima di prenotare.

NB per complicare la vita i tubi o le sacche extra sagoma arrivano a caso o sui nastri normali o agli sportelli dedicati (extra size baggage, odd baggage)

Che tubo usare?

Qui ci sono due scuole di pensiero.

Chi preferisce i prodotti commerciali che tengono fino a 10 o 15 canne ne apprezza la capacità , diametri fino a 20 cm o più) e l’elasticità di uso (in genere si regola l’altezza) e la semplicità di aprirli e chiuderli.

Il contro è una certa fragilità visto che i bagagli sono costantemente maltrattati, tanto più accentuata quanto più sono lunghi.

Io preferisco tubi da scarico d’acqua, grigi da 11 cm di diametro.

Molto più rigidi un po più pesanti, più di 6-7 canne non tengono.

Robustissimi, il fondo va avvitato (mai incollato, non si sa mai…) e il coperchio viene banalmente chiuso con nastro isolante telato.

Io ne metto due dentro una custodia in tela da sci da 220 cm chiusa con più fascette e nastro oltre la chiusura lampo.

Avvertenza importante: lasciate un foro  da 1 mm   o anche meno sul fondo per evitare che vada in depressione facendovi impazzire per riaprirlo.

Come si riempie?

Le canne, sia un tubo commerciale che in uno costruito, devono stare il più ferme possibile.

È bene evitare che i passanti righino i fusti di altre canne, basta un po di imbottitura.

Io parto dai calci, li accosto strettamente, li copro con nylon e li chiudo (sul nylon per non rovinare nulla) con nastro di carta.

Tenuti gli anelli in posizione che non righino o peggio facciano leve su altre canne continuo a fasciare ogni 40- 50 cm con nylon e poi col nastro.

Le punte le tengo separate con fogli di giornale e poi le lego non troppo strette.

Poi faccio entrare il blocco fino in fondo al tubo, sopra un piccolo strato di carta compressa o polistirolo.

Per impedire che il fascio di canne si muova per il tubo sulla sommità metto palle di carta o piccole strisce sottili di tessuto morbido gommoso, fino a bloccarle.

In fase di smontaggio a destinazione teniamo questi materiali per il ritorno!

E teniamo pronti nastro telato e di carta per richiudere il tutto .

Cosa non può stare nel bagaglio a mano

Nel bagaglio a mano oltre alle regole internazionali sui voli per i liquidi  (evitateli del tutto nel bagaglio a mano, se vi servono lasciateli nel bagaglio in stiva)non si possono avere

  • Lame, Forbici, pinze, boga e corpi contundenti
  • Filo nei mulinelli o sciolto in bobine, i mulinelli senza filo passano
  • Ami, ancorette e simili

Questi attrezzi viaggiano in stiva

Io per limitare i guai imballo bene i mulinelli in una scatola rigida e li metto in stiva nel bagaglio, così non devo togliere il filo- li metto in una scatola rigida di plastica realizzata ad hoc avvolta in asciugamani e pile.

Tengo nel bagaglio in stiva pure i medicinali salvo quelli da prendere prima del volo.

Cosa dovrebbe stare nel bagaglio a mano

Un giubbotto impermeabile, una felpa, un cambio di biancheria, cappello, occhiali da sole, una maglietta.

In genere se si parte a 30 gradi si arriva a 5 o viceversa, per complicarci la vita.

Ovvio che fino al limite di peso e di grandezza ci metto altro materiale, in genere vestiario, comodissimo uno zaino che stia bene in spalla e che magari abbia anche manico e ruote.

L’arrivo

Se l’organizzazione vi recupera in aeroporto è perfetto, se no occorre di norma noleggiare un’auto, che dovreste avere già prenotato sia per la sicurezza di trovarla che per sveltire le pratiche.

Verificate sia senza bozze o graffi che vi verrebbero addebitate salvo una costosa polizza integrale.

Dovete avere una carta di credito e la patente anche se avete già pagato, il secondo  guidatore registrato costa qualcosa in più in genere da pagare in loco.

Informatevi al meglio e magari già prenotate dall’Italia se possibile e portate con voi la documentazione.

Il volo, i biglietti, le prenotazioni di auto e alberghi

Se avete il tipico biglietto aereo in forma cartacea dovete fare il massimo dell’attenzione in quanto è l’unico titolo in vostro possesso.

Se invece come il 99% dei viaggiatori avete biglietti in formato elettronico potete farne delle copie o stamparne più copie.

Io ho in tasca e nel bagaglio a mano copia dei documenti che mi servono per l’andata e il ritorno, una copia del ritorno nel bagaglio a mano in altro posto e in valigia.

Aumentano le possibilità di non perdere il tutto.

Salvo abbiate già tutto prenotato e pagato (e a volte capita anche in questo caso, per es se volete la kasko sulla vettura che si paga in loco) ricordate che è facilissimo vi chiedano la carta di credito (auto, albergo) quindi è necessario averla.

Alcune compagnie aeree se non fate il check in via internet vi penalizzano col “solito” 40 euro a tratta.

Quindi quando prenotate date il vostro cellulare e la vostra mail perché possano ricordarvelo, e se siete all’estero dovrete trovare una connessione internet per farlo.

Ricordatevene o scegliete compagnie aeree che consentano altre opzioni.

Come vestirsi nel viaggio

Specie se si viaggia per molte ore è essenziale vestirsi comodamente, con niente di stretto.

Prevedendo il passaggio sotto il metal detector io uso pullover senza lampo o con lampo in plastica, pantaloni come sopra, se indosso una cintura la uso di plastica, orologio swatch di plastica e scarpe che so non abbiano lamine di metallo.

Passerete il metal detector senza bisogno di spogliarvi, però in USA è di gran moda far togliere le scarpe a tutti.

Ovvio che i recenti fatti complichino i test di sicurezza, però arrivate con largo anticipo (3 ore suggerite a gennaio 2010, specie per voli verso USA e Gran Bretagna) e prendetevela comoda, in fin dei conti andate a pescare o tornate a casa.

In volo

Bevete il più possibile per prevenire disidratazione, e tenete a portata di mano qualcosa per coprirvi in caso l’aria condizionata sia eccessiva.

Ammalarsi in aereo non è così insolito, come in aeroporto dove di solito c’è un’aria condizionata al massimo (ovvero freddo d’estate e caldo d’inverno).

Ovviamente spegnete il cellulare prima di arrivare in aereo e accendetelo solo dopo usciti (ve lo dicono in più lingue…)

Se vi appisolate cintura di sicurezza allacciata!! E si dorme MOLTO meglio con un cuscino da aereo, fatto a forma di “C” normalmente gonfiabile

Se il volo è lungo appena possibile sgranchitevi camminando il più stesso possibile.

Cosa serve sul posto?

Tenuta antiacqua obbligatoria,  se i pantaloni possono essere impermeabili ma anche non traspiranti in inverno almeno la giacca deve essere al 100% antiacqua e traspirante, rigorosamente non imbottita ma grande da tenere uno o due pile sotto, tipicamente in goretex o tessuti tecnici similari.

Giacche e pantaloni sono venduti con l’indicazione della massima acqua sopportabile, in genere in mm di acqua, io non scendo mai sotto i 5000.

Scarpe o stivali o waders testati e comodi, io non viaggio mai con cose nuove appena acquistate, le provo prima.

Se serve protezione dal freddo sono eccellenti le tute o i pile termici in tessuti tecnici, mille volte più comode dell’equivalente di lana.

Occhiali polarizzati ottimi.

Se li usate i guanti, specie se fa freddo.

Calze tecniche calde e in genere vestiario che asciughi in fretta.

E un riepilogo di quel che non può mancare:

Macchina fotografica con caricabatterie

Cellulare con caricabatteria

Pinze, tronchesi, pinza apri split ring, ami e ancorette di scorta, 2 metri almeno di cavo di acciaio, adeguati split ring (gli anellini che uniscono l’esca all’ancoretta) , una piccola torcia, accendino, loctite, pezze per riparare stivali o waders, nastro telato e gommato x riparazioni di emergenza su giacche e borse, un cutter, un coltello <il tutto deve viaggiare in stiva!!>

Cappello e occhiali di scorta

Un commutatore di prese di corrente e una “tripla” multistandard, che accetti due tripolari piccole e grandi e una spina “tedesca” tonda

Le canne

Canna adeguata alla pesca che farete, possibilmente testata e a voi cara, mulinelli dello stesso tipo

Ovvio che se vado a bass un canna da 6 once è sovradimensionata come un 301 o un 6000, se vado a grossi lucci una canna da ½ oncia e un 101 o un 2500 sono sottodimensionati.

Io raccomando il casting quasi sempre, ma se non siete pratici restate fedeli allo spinning o abbiate almeno una canna del tipo

Io viaggio minimo con due canne e due mulinelli, più spesso con 3 per tipo

In caso di luogo ove sia possibile pescare più specie optate per canne non troppo specialistiche.

Per es in lapponia si possono pescare lucci e trote

Opterò per lasciare a casa la canna da lucci da 6 once (e le esche adatte) e le canne da trota da torrentello da 20 grammi così da avere canne un po più multifunzionali, con una canna da oncia al limite faccio sia lucci che trote.

Le esche

Se avete la guida esistono solo due approcci, o vi fidate e fate come vi suggerisce visto che ha tutto l’interesse che siate soddisfatti e prendiate pesce o dite subito che vi piace pescare con quel che vi pare, la ringraziate e fate quel che vi piace (evidentemente io faccio così, salvo poi in casi critici dover seguire i suggerimenti).

Chiedete dall’Italia indicazioni, non vi convincerò di certo, ma di norma si parte con 100 esche e si usano o quelle indicate dalla guida o le 10 che usiamo anche in Italia. E le esche pesano…..

Ovvio che se si pesca da riva si deve limitare al massimo il peso, da barca si può un po esagerare ma ricadrete nel caso di usare un’esca su 10 se ne avete tanto.

Se non avete la guida seguite le indicazioni se avete un esperto del luogo.

Se no andate a sentimento, se capitate nel posto buono in genere chi sa prendere pesce dove ce ne è poco dove il pesce abbonda fa ottime prese.

Ovvio usando le esche che so come vanno usate.

Il problema senza guida è arrivare nei posti giusti.

Ricordo il problema del peso.

O usate il tubo o il portatubo per le esche o dovete stare nei 15 kg e allora 5 kg di esche sono decisamente eccessivi.

Pensate anche al fatto che le esche dovranno avere dei contenitori che pesano essi stessi, ottimi per esempio i contenitori uno dentro l’altro per frigo per pochi giorni più una borsa di tela o plastica.

In genere le stesse esche prendono ovunque, in genere..

Io conosco eccezioni, per es.  in Canada non ho visto pesci con gli spinner (esca che amo).

Come mi regolo io, premesso che vado a lucci in genere quindi rompo quasi mai.

Poche esche per tipo, 3 o 4 per tipo bastano e adatte alle canne.

Esche collaudate che so muovere.

Cavetti e trecciato in abbondanza, al limite il materiale per farne in caso di emergenza.

Trecciato di scorta.

Se andassi a salmoni ovviamente mi focalizzerei su rotanti e ondulanti.

Qui 30-50 per tipo non sono un insulto alla logica più dei kit per farne qualcuno in loco.

In fin dei conti 50 rotanti e 50 ondulanti fanno 100 pezzi, per 20 grammi sono 2 kg , un’inezia.

10 jerk passano magari gli stessi due kg, per cui decidiamo oculatamente visto che avremo altro materiale.

I regolamenti

Ovviamente raccomando di seguire alla lettere regolamenti e di fare la licenza se richiesta e gli eventuali permessi.

Spesso all’estero i fiumi hanno regolamentazioni del tutto diverse dalle nostre, del genere l’acqua è in concessione ai titolari dei terreni a lato del fiume o lago. Cercate di informarvi in loco.

Spesso la legge richiede il giubbotto di salvataggio indossato in barca .

Informatevi se servono ami singoli o ancorette senza ardiglione, molto meglio sceglierli e montarli in italia .

Materiale non da pesca

Io trovo indispensabile, se non sono certo della tipologia di presa elettrica, un convertitore di prese  con una presa tripla  in uscita (ricarica simultanea di cellulare e della macchina fotografica) sempre che sappia di trovare la 220.

Un giubbotto impermeabile in più, se si rompe o fora quello che avete o ne comprate un altro o vi bagnate e al freddo non è gradevole.

Un pullover senza maniche da mettere e togliere.

Ciabatte comode, specie se sto in stivali tutto il giorno.

Per es. se mi accorgessi che manca un capo di vestiario non ho mai trovato un posto che non lo venda, compresa l’Alaska nel nulla di Yakutat.

Per es se vado nello stesso posto ci lascio gli stivali corti per l’anno successivo se so di poterli ritrovare così viaggio più leggero.

Se partite in gruppo ovviamente basta un giubbotto impermeabile in più grande che vada potenzialmente bene per tutti.

Se avete un contatto il luogo o presso il tour operator chiedete se la zona dove andate è coperta dalla telefonia cellulare, se si accertatevi che il vostro cellulare sia abilitato alle chiamate dall’estero.

Dove è ammesso io porto volentieri una coppia di ricetrasmittenti, fanno qualche km in piano e spesso sono utili.

Ricordate che se ricevete chiamate sul cellulare in genere pagate una quota anche voi all’estero, quindi o usate oculatamente il cellulare o rischiate di spendere molto, peraltro molti gestori offrono tariffe valide appositamente per l’estero.

Per concludere

IN BOCCA AL LUPO!!!!

Mauro Maccagnani (Sipadan)

 

 

 

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