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Fai da Te MINNOW CLASSICO
Testo
e foto di Gianni Burani
Benvenuto o bentornato. Nella costruzione dei minnow, abbiamo visto il procedimento generale ed il procedimento per il quick minnow, procedura meno ordinaria ma velocissima, dedicata ai più titubanti e restii ad iniziare ad autocostruirsi i propri artificiali. Affrontiamo adesso qualcosa di un pò più impegnativo. Partiremo , come per il quick minnow, sempre da un galleggiante in balsa e questo ci risparmierà tutta la fase di sagomatura. L'obbiettivo è di cominciare a capire come la forma del corpo , della paletta e la disposizione dei pesi, influenzano il movimento. Per farlo realizzeremo un minnow dalla livrea classica, che ricorda il famoso original della Rapala, molto adatto alle acque Italiane. Il minnow che realizzeremo è dotato di leggero scodinzolamento in un recupero regolare ma di tanta nervosità per un recupero "strappato" o "jerkato".
Quello che cerchiamo di imitare con questo artificiale è esattamente un piccolo minnow (ciprinide) argentato, dal ventre bianco e la schiena scura come può essere l'arborella, il triotto, un piccolo cavedano, un vairone.
E'' destinato a grossi cavedani, lucci, black bass, sandre, silurotti e piu in generale a tutti i predatori che predano piccoli ciprinidi.
Per ottenere un artificiale con queste caratteristiche, utilizzeremo un galleggiante in balsa affusolato, la cui forma è già praticamente perfetta, terremo i pesi ventrali molto alti e leggermente arretrati, inoltre utilizzeremo molto stucco bicomponente, piu peso dell'acqua, per distribuire sulla lunghezza la massa pesante e favorire le oscillazioni. Il nostro artificiale finito , munito di split ring ed ancorine avrà un assetto suspending o meglio, moderatamente affondante di coda. In rilascio tenderà a lasciarsi cadere lentamente verso il fondo, come un pesciolino ferito e moribondo, per poi riprendersi miracolosamente al primo strappetto di cimino e partire veloce e deciso se recuperato con regolarità.
Materiali occorrenti
Attrezzi
Procedimento In questo articolo, ho sacrificato molto il testo scritto a favore delle immagini. Il prcedimento di base è quello noto ed ampiamente descritto in questo articolo ...
Partiamo dalla paletta...
Per dare ancora maggiore superfice resistente e turbolenza creiamo una concavità con la pinza apposita
Operiamo ora sul galleggiante eliminado le antenne e ricavando con un seghetto a lama rigida le sedi per armatura e paletta
il taglio ventrale deve essere molto fondo ben oltre la linea di mezzeria
Realizziamo l'armatura
l'armatura deve essere inserita molto in profondità per consentire la corretta disposizione dei pesi. Fissiamo l'armatura con qualche goccia di attak.
peso centrato e leggermente arretrato verso la coda e spinto in profondità.
sagoma in plastica di 1mm PROVVISORIA a protezione del taglio della paletta
Stuccatura con stucco bicomponente poliestere
Carteggiatura stucco in eccesso e rifinitura del profilo
prima di immergere nel primer metto un pezzo di plastica nella sede della paletta
Primer per immersione .
verniciatura con spray acrilici : base bianca, fianchi argentati , schiena nera, sotto al muso infine un "pizzico" di rosso. Una raccomandazione: se non volete vedere la verniciatura finale scomporsi un un amalgama deforme, quando messa a contatto con il protettivo finale (qualunque esso sia ma in particolare se ricco di solventi), dovete cercare di dare poche mani leggerissime a una distanza di almeno 30-40cm e lasciare asciugare non meno di 48 ore!.
Incollatura della paletta
Incollatura degli occhi. Questi sono occhi commerciali acquistati nei negozi di pesca a mosca. In alternativa esistono varie soluzioni, spiegate nel presente sito
Le viste principali dell'artificiale finito con due mani di impregnante epossidico. In alternativa KK1 oppure plastivel.
Note conclusive ed approfondimenti Come puoi leggere la costruzione di questo minnow è relativamente semplice. Il vantaggio di partire da un galleggiante in balsa anzichè un quadrotto o un tondino , sta proprio nel fatto che la sagoma è gia realizzata e perfettamente simmetrica. Questo significa che il 50% del lavoro atto ad ottenere un movimento corretto è già fatto. Il restante 50% riguarda unicamente la corretta disposizione dei pesi e della paletta. Voglio ora suggerirti di procurarti almeno 2 o 3 galleggianti in balsa identici e non uno solo. Il secondo lo dovrai abbondantemente lavorare con carta vetrata anche sui fianchi per dargli un assetto meno tondeggiante e piu ovale (schiacciato sui fianchi) cercando di mantenere la massima simmetria possibile. Per il resto, la costruzione rimane fondamentalmente identica , tranne la paletta che dovrà essere più piccina ed adeguata al nuovo profilo. Dopo che hai terminato i due artificiali mettili in una bacinella ed osserva le oscillazioni in caduta. Il secondo artificiale, se tutto è stato fatto correttamente, ha una oscillazione maggiore. Allo stesso modo con il terzo galleggiante puoi variare l'angolatura della paletta, la quantità e la disposizione dei pesi (prova per esempio a concentrarli dietro alla paletta) e la forma dei fianchi e verificare poi le variazioni di comportamento. Si tratta di attività essenziali per iniziare a comprendere come le varie parti dell'artificiale influenzano assetto e movimento. Un esercizio che raccomando fortemente a tutti.
Ciao , buon divertimento e buona permanenza qui... Gianni Burani
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