ARTIFICIALI & Co

 

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Antialga gli Ami singoli

 

Testo e foto di Loris Ferrari (02/01)

 

(ovvero: come risparmiare tanti $ rendendo gli artificiali... immortali !)

 

Uno dei motivi principali degli insuccessi dei neo-pescatori a spinning è sicuramente quello di NON insidiare il pesce nei posti giusti con i propri artificiali di fiducia.

Visto l’elevato costo di molte esche (Minnows, plughi ...), il novello pescatore (ma spesso anche ognuno di noi...), evita accuratamente rischi al proprio PREZIOSO artificiale, impedendogli di frequentare luoghi pericolosi quali: canneti, banchi di ninfee, alberi sommersi, pietraie, prossimità di fondali...

Così come la mamma premurosa evita che il proprio figliolo frequenti cattive compagnie, il neo-pescatore a lancio, evita di far nuotare i propri nuovi, luccicanti e costosi artificiali in ambienti “difficili”.

I predatori più grossi però, proprio lì hanno eletto le loro tane, vi stazionano tutto l’anno (riproduzione esclusa), perché in gioventù, nelle acque aperte, hanno avuto brutte e traumatiche esperienze.

Ecco perché, quasi sempre, su due pescatori che compiono lo stesso tratto di sponda, ne viene premiato uno solo: quello che ha osato di più, avvicinandosi alle tane degli adulti (gli unici degni dell’attenzione di ogni pescatore che si rispetti).

Ed ecco anche perché quasi tutte le catture importanti vengono oggi effettuate innescando vermoni di gomma.

E’ sicuramente un’esca tremendamente efficace, ma incide anche il fatto che i vermoni, costando così poco, si possono perdere a cuor leggero e quindi vengono impiegati sempre, consciamente od inconsciamente, nei posti giusti.

 

L’ultima riflessione che vi voglio far fare è questa: avete mai notato che se l’artificiale viene sporcato da un pezzetto d’erba o di alga anche piccolissimo, non si vede più nessuna abboccata ?

Si vero? io l’ho notato ormai da tanti anni, arrivando a pensare che il pesce non abbocca il cucchiaino “sporco” d’erba perché lo battezza immediatamente INNATURALE.

I pesci foraggio e le prede abituali infatti, anche se nuotano in mezzo a fittissimi erbai, NON si appiccicano MAI nulla addosso, svicolando fra un’alga e l’altra rimanendo sempre perfettamente puliti.

Diventa quindi importantissimo, non solo salvare il ns. artificiale dalle insidie degli ambienti difficili, ma altrettanto importante, ai fini delle catture, è che il ns. artificiale non diminuisca le possibilità di rimanere adescante.

 

Concludendo, se non perdiamo gli artificiali, salviamo il ns. portafoglio.

Se non riempiamo di alghe, foglie ed altro lo stesso durante il recupero, diminuiamo i rifiuti all’ultimo momento da parte dei predatori, ed aumentiamo le catture.

 

Ora voi mi direte, sì queste cose le sappiamo già anche noi, ma non possiamo tutte le volte che andiamo a pesca perdere in artificiali il controvalore di canna e mulinello ! ! !

Neppure il sottoscritto può permetterselo, né ora né a maggior ragione oltre vent’anni fa, quando studente, di soldi in tasca ne giravano davvero pochi...

 

L’antialga per gli ami ad occhiello... l’uovo di colombo !

 

Il bisogno aguzza l’ingegno e così, negli anni, con l’aiuto di alcuni amici lanciatori e di tante e tante prove sull’acqua, sono riuscito a perfezionare un montaggio antialga molto semplice, fatto con il nylon, che permette di limitare la perdita solamente ad alcuni artificiali all’anno ! ! !

Ora i miei artificiali diventano vecchi, pieni di graffi causati dai denti dei black Bass e dei lucci... ogni tanto, in inverno, li ricopro di una vernice trasparente per farli tornare “nuovi”.

 

I pochi che ancora perdo (sfortuna, pesci che si infilano nelle giungle equatoriali, rottura della lenza...) mi arrecano comunque dispiacere, perché dopo averli usati con successo per anni, con alcuni artificiali di particolare effetto catturante ci si diventa amici, fino a quasi chiamarli per nome , ma pazienza... penso in positivo e mi consolo con i soldi risparmiati e le catture in precedenza effettuate.

 

Questo sistema, applicabile a TUTTI gli artificiali muniti di amo singolo (o più ami singoli), in commercio, non è sicuramente ben visto dai negozianti di pesca e, a monte, dai costruttori di artificiali.

Per non crearmi nemici, fra le “alte sfere”, mi sono sempre limitato in questi anni, alla diffusione ai miei amici e compagni di battute, ora però credo sia giunto il momento di insegnarlo e diffonderlo (è lo spirito di internet), gratuitamente in rete, a disposizione di tutti quei pescatori che vorranno adottarlo.

 

Gli antialga per amo singolo, fino ad oggi conosciuti, sono principalmente quelli costituiti da una protezionedi filo metallico (es. Eagle Craw) e con protezioni in nylon (vedi ad es. alcuni Popper per la pesca a mosca).

 

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Vi voglio invece insegnare la costruzione di un antialga per gli ami singoli, davvero semplice ed efficace, applicabile a qualsiasi artificiale (rotanti, ondulanti, minnows, plughi ...) già in vostro possesso, anche armati diversamente (ancorette) e che per spirito sportivo o per costrizioni del legislatore, vogliamo e/o dobbiamo, munirli di un amo singolo (magari senza ardiglione !).

 

E’ più complicato da spiegare che da eseguire, ma dopo alcuni tentativi, si protegge un’amo singolo in un minuto ed anche meno.

 

Si può eseguire anche sul luogo di pesca visto il pochissimo materiale occorrente, ma è più comodo proteggere i propri artificiali in casa, magari d’inverno al calduccio, quando in una serata possiamo proteggere una decina di preziosi artificiali, magari parlando di pesca e fantasticando di catture in compagnia degli amici.

 

Alcuni montaggi realizzati :

 

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Se siete riusciti a leggermi fino ad ora, vi sarà certamente venuto voglia di saperne di più... quindi senza altri preamboli passiamo ai :

 

MATERIALI ed Attrezzi OCCORRENTI :

 

1)  Bobine di nylon (rigido) e di basso costo, con diametri da : 0,30 - 0,40 - 0,50 - 0,60 ... da utilizzare secondo la misura dell’amo da proteggere;

 

2)  Tubetti in plastica morbida, in silicone o in termorestringente, del tipo di quelli usati per fermare le astine dei galleggianti o usati nel carpfishing, anch’essi di diametri diversi a seconda della lunghezza del gambo e della sezione di filo metallico dei ns. ami;

 

3)  Un paio di forbicine per tagliare il nylon o meglio un tagliaunghie di quelli a trancia diagonale, che permettono tagli molto netti e precisi;

 

4)   La pazienza del pescatore ad imparare l’antialga.... proprio così, non occorre altro, ormai dovreste saperlo, sono le cose più semplici ed ovvie che risultano difficili da inventare ! ! !

 

Come si esegue il montaggio dell’antialga sull’amo singolo:

 

Dobbiamo prima dire che i montaggi antialga sono di due tipi :

 

n    Quello “aperto” per innescare ad esempio i Vermoni, i Grubs od i Tube Rig, (vedi l’articolo sul Wacky Rigging)

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n    Quello “chiuso” per armare gli artificiali tipo Rotanti, Minnows, Plughi...

 

La costruzione dell’antialga  APERTO sull’amo singolo :

 

1)  Tagliare uno spezzone di Nylon lungo ca. 12 centimetri (es.diametro 0,60)

 

2)  Tagliare un pezzetto di tubo di plastica, lungo ca. 7- 8 millimetri

 

3)  Si piega in due parti uguali lo spezzone di monofilo, ed aiutandosi con le dita, formare una piega netta (e definitiva)

 

4)  Uniamo le due estremità libere del nylon ed infiliamole nel tubino di plastica, facendole uscire per ca. un centimetro. Partendo dalla punta dell’amo, si spinge delicatamente il tutto verso la metà del gambo dell’amo, assicurandosi di far passare tutto il tubicino dalla punta dell’ardiglione senza romperlo. Assicuratevi che i due pezzetti di nylon siano posizionati sulla parte esterna dell’amo.

 

5)  Infiliamo l’asola chiusa del monofilo dentro all’occhiello e poi spingiamo il tubicino di plastica lungo tutto il gambo dell’amo fino a fargli toccare l’occhiello stesso.

 

6)  Sempre con le dita, prendiamo la sommità dell’asola (dove avevamo eseguito la prima piega) e pieghiamola a 45 gradi di nuovo

 

7)  Ora piegando lentamente l’asola di nylon, agganciarla sotto l’ardiglione dell’amo. Noterete che l’antialga è quasi terminato; basterà tirare lentamente i due fili di nylon liberi sotto al tubino fino a formare una curva ottimale all’antialga ... tagliare i due spezzoni di monofilo eccedenti, con il tagliaunghie... ed il gioco è fatto !

 

Ora l’antialga APERTO all’amo singolo è terminato.

 

Avvertenza : Vi consiglio però di conservare gli ami così protetti, tenendoli aperti, cioè di NON tenere il nylon incurvato sotto l’ardiglione, perché col tempo il filo perderebbe l’elasticità e non svolgerebbe più il suo compito, irrigidendosi in quella posizione.

Solamente dopo aver innescato l’amo (ad es. con il vermone), si porterà il nylon sotto l’ardiglione, sfruttando al massimo le doti di elasticità del monofilo.

 

La costruzione dell’antialga CHIUSO nell’amo singolo:

 

1)  Tagliare uno spezzone di Nylon lungo ca. 6 centimetri (es. diametro 0,60) 

 

2)  Tagliare DUE pezzetti di tubo di plastica, lunghi ca. 6- 7 millimetri ciascuno

 

3)  Prendiamo un estremità libera del nylon ed infiliamola nel tubino di plastica, facendolo uscire per ca. un centimetro. Partendo dalla punta dell’amo, si spinge delicatamente il tutto verso la metà del gambo dell’amo, assicurandosi di far passare tutto il tubicino dalla punta dell’ardiglione senza romperlo. Assicuratevi che il pezzetto di nylon sia posizionato sulla parte esterna dell’amo.

 

4)  Infiliamo il monofilo dentro all’occhiello e poi spingiamo il tubicino di plastica lungo tutto il gambo dell’amo fino a fargli toccare l’occhiello stesso

 

5)  Prendiamo l’estremità del nylon libero e infiliamolo nell’altro pezzetto di tubicino di plastica. Facciamo passare nylon e tubino assieme dentro alla punta dell’amo, superando l’ardiglione.

 

6)  Tiriamo le eccedenze di monofilo fino a formare la giusta curvatura al ns. antialga ... ed il gioco è fatto

 

Ora l’antialga CHIUSO all’amo singolo è terminato

 

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Conclusioni, punti di vista e controindicazioni:

 

Se avrete la pazienza si seguire le mie di cui sopra, (e quelle dell’antialga per ancorette), avrete davvero notevoli soddisfazioni, andrete di rado dal vs. negoziante ad acquistare artificiali, e potrete soprattutto pescare, con fiducia, nei posti più promettenti, con TUTTI i vostri artificiali,  aumentando di colpo le vostre performances di pesca, sia in termini di qualità che di quantità di pescato.

 

Alcuni ritengono che proteggendo gli ami con il nylon, le ancorette diventano meno sensibili ed evitano di catturare quei pesci che abboccano “dolcemente”.

 

Personalmente, è ovvio, non sono dello stesso parere, ho catturato con questi sistemi antialga centinaia di  piccoli pesci di pochi ettogrammi di peso. Avrò forse perso qualche delicatissima abboccata di qualche furbissimo pinnuto, ma mi consolo pensando ai tantissimi pesciotti e pescioni che mi hanno letteralmente “masticato” l’antialga in nylon ferrandosi perfettamente.

 

I casi più eclatanti che mi sono capitati in questi anni sono due, il primo con un Amur sui 4 kg. che si è liberato dopo una lunga lotta, aprendomi l’ancoretta del Rapala 7 cm. snodato.

Il secondo, mi è capitato con un Siluro di 19 kg. Che è alla fine è stato fortunosamente catturato, scoprendo che  mi aveva letteralmente masticato anche le ancorette, aprendole e contorcendole ! ! !

 

La controindicazione maggiore, è quella ovviamente che l’antialga non è eterno, in caso di attacchi davvero bruschi, portati da pesci di taglia (lucci soprattutto), riporterà danni tali da comprometterne l’efficacia. Va da sé che, visto il poco tempo occorrente per eseguirlo ed il bassissimo costo dei materiali impiegati, varrà la pena rifarlo nuovo immediatamente.

 

Le sperimentazioni sui luoghi di pesca, tese a migliorare il sistema antialga,  non sono finite, chiedo l’aiuto di voi tutti per riuscire sempre di più a portare attacchi vincenti ai ns. amici pinnuti. Personalmente provo particolari soddisfazioni nelle catture, se l’antialga è montato su un artificiale interamente costruito dal sottoscritto... ma queste sono altre storie.... magari ve le racconterò.

 

Tenetemi informato, scrivendomi via e-mail, sulle vs. esperienze pratiche in pesca, fatemi partecipe dei progressi raggiunti, segnalatemi eventuali vs. particolari avventure, e non fatemi mancare le vs. critiche ed osservazioni, mi servirà per migliorare sempre di più il mio modo di essere pescatore.

 

... in bocca alla balena ! ! !

 

Loris Ferrari

(per la e-mail vedi in home page)

 

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